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Stadio Roma, Berdini: “Lo voglio fare, ma Parnasi vuole anche 600mila metri cubi regalati”

Parla di nuovo l'assessore all'Urbanistica: "Chi ha scelto quell’area che ha bisogno di un immenso investimento pubblico? Ha scelto il privato? E’ questo il futuro delle nostre città? Che diamo le chiavi delle città al privato?"

Redazione

Spero che lo stadio si faccia, che l’associazione sportiva Roma lo voglia fare. Se stiamo dentro le regole del piano regolatore, come dico da mesi, lo stadio si può e si deve fare. Sempre che la società receda da appetiti che credo che siano un po’ troppo elevati per quell’area e per questa povera città". Parola dell'assessore all'Urbanistica di Roma Capitale Paolo Berdini, intervenuto ai microfoni del Gr1 di Radio Rai. Conta il tweet di Totti? "Conta – risponde l’assessore – però sono le regole che fanno la differenza, altrimenti è una giungla".

Berdini nega che la sindaca gli abbia chiesto di ammorbidire la propria posizione ("No, abbiamo lavorato sempre nella più stretta sintonia", assicura) e condivide l’idea che il progetto dello stadio possa anche rappresentare un’occasione di rilancio: “E’ il segnale che questa città è disponibile a qualsiasi tipo di investitore, se si rispettano le regole. Io mi sento parte di questa città. Rilanciando la città è la stessa amministrazione che vive".

Successivamente Berdini ha parlato con i giornalisti prima di entrare in Commissione sulle periferie dove sarà ascoltato: "Sapete benissimo che lo stadio lo voglio fare quindi evitate di dire bugie".

Nella commissione parlamentare Periferie, l'assessore ha rilasciato altre dichiarazioni: “Parnasi vuol fare insieme allo stadio qualcosa come 600 mila metri cubi regalati… Scusate, lui non fa lo stadio… Io sono a favore dello stadio della Roma, l’ho detto 10 volte, sono contro questo gioco della roulette. Chi ha scelto quell’area che ha bisogno di un immenso investimento pubblico? Ha scelto il privato? E’ questo il futuro delle nostre città? Che diamo le chiavi delle città al privato? Parnasi che blocca la filovia sulla Laurentina ora ci impone di fare un ponte, una metropolitana che non si può fare… E’ questa la città che pensiamo?“.