news as roma

Stadio Roma, Berdini: “Mi dissero di cambiare atteggiamento dopo le parole di Totti e Spalletti”

L'ex assessore all'Urbanistica: "Il vicesindaco mi telefonò: 'Non possiamo reggere il colpo di queste dichiarazioni'. La rottura fu totale, mi imposero di accettare la mediazione di Lanzalone"

Redazione

Nel lungo viaggio che è stata ed è tuttora l'approvazione del progetto Stadio della Roma, ci sono stati diversi oppositori convinti, tra cui Paolo Berdini. L'ex assessore all'Urbanistica del Comune di Roma ha voluto raccontare il 'dietro le quinte' di otto mesi di attività nella squadra di Virginia Raggi in un libro chiamato 'Roma, polvere di stelle. La speranza fallita e le idee per uscire dal declino'. Numerosi i passaggi interessanti tra cui ovviamente anche alcuni sullo stadio:"Senza dubbio, nei mesi che ho passato in Campidoglio, ho visto assumere il ruolo di vicario di sindaco da almeno sei persone - riporta romatoday.it -. Tra loro anche l'uomo della provvidenza, l'avvocato Luca Lanzalone, chiamato per gestire la mediazione con l'As Roma e permettere l'approvazione dello stadio mettendo così fine alla mia esperienza di assessore". Berdini spiega: "Lanzalone (titolare di un importante studio legale, oggi al vertice di Acea, ndr) ha dunque legami con quel mondo finanziarioglobalizzato insofferente a ogni tentativo di regolare il governo urbano, ed è stato chiamato per contrastare un sostenitore della cultura dell'uguaglianza. Gli impegni presi davanti agli elettori sono stati stracciati utilizzando un grande esperto di banche. L'urbanista non serve più se si decide di stringere accordi con il mondo finanziario". 

In seguito infatti Berdini rassegnerà le dimissioni. Nel suo racconto compaiono anche Francesco Totti e Luciano Spalletti. Il 5 febbraio 2017, nel corso di una diretta Sky, l'allora allenatore Luciano Spalletti prende il microfono e afferma: "Famo 'sto stadio". Segue il tweet di Totti: "Vogliamo il nostro Colosseo moderno". Una "notizia scontata" per Berdini. "Cosa potevano dire?". Gli effetti, però, si sentiranno fin nel cuore del governo capitolino: "La sera vengo raggiunto per telefono dal vicesindaco Bergamo con voce impostata mi dice 'Non possiamo reggere il colpo di queste dichiarazioni' e che bisogna mutare l'atteggiamento fin'ora tenuto nella trattativa, quello della mia più assoluta intransigenza". È la fine dell'esperienza di Berdini in Campidoglio: "La rottura è totale perché mi ribadisce che la situazione non permette altra scelta e si doveva accettare la mediazione dell'avvocato Lanzalone".