"Mauro Baldissoni, direttore Generale della Roma, è intervenuto ai microfoni di Roma Radio durante la presentazione del nuovo stadio. Queste le sue parole:
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Stadio della Roma, Baldissoni: “Dobbiamo essere orgogliosi di ciò che si sta mettendo in piedi e di quello che resterà”
Le parole del direttore generale della Roma, durante la presentazione del progetto definitivo del nuovo impianto giallorosso
"La partecipazione di Libeskind e Kiper?
Stiamo parlando del coinvolgimento di grandi stelle dell'architettura, qualcosa che è stato sottovalutato nei commenti. Libeskind e Kiper sono venuti qui per fare qualcosa che resterà, parliamo di eccellenze, come lo è Dan Meis. Come non essere orgogliosi, come cittadini? Dobbiamo essere orgogliosi di ciò che si sta mettendo in piedi e di quello che resterà.
"Questa l'intervista rilasciata sul sito ufficiale della Roma:
"L’AS Roma oggi ha fatto un ulteriore passo avanti verso la costruzione dello Stadio della Roma. Da fan giallorosso, che emozioni avrà Mauro Baldissoni quando dovrà lasciare lo Stadio Olimpico?
“L’Olimpico è stata la casa della Roma per così tanto tempo da aver generato per forza di cose un forte legame. Ricordo ancora con piacere l’aspetto dello stadio prima dei lavori di rinnovamento in occasione di Italia 90. Comunque, l’entusiasmo per la nuova struttura sarà così grande da superare ogni altra emozione”.
"Ricorda la sua prima partita all’Olimpico?
“Mio padre ha iniziato a portarmi alle partite della Roma da quando ero bambino. Essendo alto meno di un metro non avevo nemmeno diritto a un posto assegnato! Non sicuro quale sia stata con precisione la mia prima partita, ma ho ricordi nitidi di calciatori come Loris Boni (forse per i baffi che aveva), Walter Casaroli e Giorgio Morini”.
"C’è un suo ricordo preferito tra quelli legati all’Olimpico?
“Ce ne sono tanti, ovviamente, ma tra tutti preferisco quelli in cui i tifosi hanno sostenuto la squadra nonostante il risultato non fosse positivo. Ricordo, per esempio, il quarto di Coppa delle Coppe contro il Bayern Monaco nel 1985, quando abbiamo cantato ininterrottamente per una buona parte della partita, sotto la pioggia, sebbene il risultato fosse negativo. Oppure la finale di Coppa Italia contro il Torino del 1993: dopo il triplice fischio di quella partita i tifosi e i calciatori restarono rispettivamente sugli spalti e sul campo per mezz’ora almeno, ringraziandosi a vicenda, nonostante il match di ritorno non fosse andato bene. Parliamo di momenti davvero toccanti”.
"E qual è stato il momento peggiore da tifoso della Roma all’Olimpico?
“Non può esserci un momento negativo quando si tifa la Roma”.
"Il nuovo stadio si preannuncia come una delle migliori strutture sportive al mondo: il fatto che sarà la casa della Roma quanto la rende fiero?
“Penso che la parola giusta sia proprio “fiero” e io lo sono tutte le volte che la Roma viene accostata a un’eccellenza. In ogni match do sempre un’occhiata al settore ospiti, quando cantiamo il nostro inno e mostriamo le sciarpe poco prima del calcio d’inizio: vedere i sostenitori avversari farci le foto mi rende sempre orgoglioso. Posso solo immaginare il loro stupore quando prenderanno posto nel nuovo stadio: quante foto dovranno farci in quel caso?”
"L’esperienza dei tifosi sarà eccezionale, ma che impatto avrà il nuovo stadio sulla squadra in occasione del primo match?
“Ho visto i tifosi della Roma spingere la squadra in tante occasioni all’Olimpico. Mi aspetto di vedere i calciatori sollevati dall’entusiasmo generata dai nostri fan nel nuovo stadio: voleranno”.
"I giocatori sono emozionati all’idea di giocare nel nuovo stadio?
“Molto. Sono molto incuriositi sullo stato del progetto e senza dubbio a
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