L'assessore all'Urbanistica di Roma Capitale Maurizio Veloccia è intervenuto alla seduta della commissione Urbanistica sullo Stadio della Roma. Queste le sue parole riportate dall'Ansa: "C'è grande attesa per questo impianto, ma noi dobbiamo fare le cose per bene. Il tempo necessario non vuol dire procrastinare ma rendere l'opera più solida e più certa: questo è il messaggio che lanciamo a tutti i cittadini e ai tifosi che sono giustamente impazienti". Veloccia ha poi aggiunto: "Vogliamo circoscrivere in modo più efficace e chiaro le condizioni che si ritengono inderogabili nel progetto definitivo che non possono essere oggetto di risposte alternative o non chiare non saranno un maxi-emendamento di giunta, ma verranno proposti dalla maggioranza e discussi dall'Aula, e da una parte andranno a corroborare l'interesse pubblico e dall'altra 'scolpirannò gli aspetti inderogabili mettendo dei paletti per la futura convenzione, che non si approva in questa fase, ma nella quale vanno inseriti". L'assessore ha poi elencato alcuni aspetti legati alla realizzazione dello Stadio. "La conferenza dei servizi decisoria - ha spiegato - varrà di per sè come variante urbanistica. Nell'emendamento che verrà proposto si chiederà poi che il soggetto proponente si dovrà fare carico della riqualificazione dell'intera area di Pietralata, su indicazione dell'amministrazione comunale. Si sta poi lavorando a un emendamento sul punto 8 della delibera: l'assemblea potrà esprimersi nuovamente a valle del recepimento e della definizione del progetto definitivo".
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Stadio della Roma, Veloccia: “C’è grande attesa, ma dobbiamo fare le cose per bene”
"Per le procedure espropriative - ha spiegato poi l'assessore Veloccia - si tratta di procedure a carico del concessionario sia a livello procedurale sia di oneri finanziari. Sarà a carico del concessionario renderle fruibili le aree per l'uso. Il verde dovrà essere diffuso e non frazionato". "Ultimo aspetto che andrà inserito - ha detto ancora - il punto, non facile da declinare, di garanzia che l'impianto sportivo rimanga con questa finalità per tutta la concessione: non possa cioè il concessionario cedere a terzi il diritto di superficie, cioè che possa ad esempio alienare le quote societarie distintamente dal diritto di superficie". Serve poi "un vincolo immodificabile di destinazione d'uso", cioè evitare che se oggi il concessionario ci fa giocare la Roma, domani possa decidere di non farci più giocare la prima squadra o farci altro, come concerti o simili. Infine una formula di salvaguardia, qualora ci sia una decadenza della concessione anticipata per fatti attribuibili al concessionario. In questo caso si chiederà una penale pari ai canoni restantiSi tratta di ipotesi di scuola - ha concluso Veloccia - ma in 90 anni di concessione non si può mai dire".
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