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Stadio, Simeone (cons. Regione Lazio): “Progetto fondamentale, Berdini lo vuole rendere un campetto”

Il consigliere regionale per Forza Italia e membro della Commissione Ambiente: "Lo stadio non è un capriccio, contribuisce concretamente allo sviluppo della città"

Redazione

"A pensar male si sbaglia ma spesso ci si azzecca. E quel ‘sì condizionato’ che l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Paolo Berdini, ha esplicitato, nel corso dell’audizione che abbiamo richiesto come componenti della Commissione regionale Ambiente, lavori pubblici, mobilità e urbanistica, sulla realizzazione dello Stadio della Roma, ha il suono macabro di un no. Siamo sconcertati di come chi oggi ha il compito di governare Roma ipotechi il suo futuro nascondendosi dietro una evidente paura di amministrare. Sono queste le parole del consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Simeone.

Il politico, membro anche della Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica, continua: “Lo Stadio della Roma non è un capriccio. E’ un’opera fondamentale in termini di sviluppo e per la creazione di quelli che sono stati stimati in migliaia di nuovi posti di lavoro. E’ un’opera che può contribuire in modo concreto alla crescita del territorio e su cui l’iter autorizzativo è arrivato alla fase finale. E Berdini vorrebbe ridurlo alla stregua di un campetto di calcio degno al massimo di una serie pulcini. Nel corso dell’audizione l’assessore ha sostanzialmente detto no a tutto, comprese opere complementari, necessarie e di pubblico interesse, quali la costruzione delle idrovore per lo smaltimento dell’acqua piovana, la realizzazione di un ponte, di parcheggi, il prolungamento della Metro B. Il Comune di Roma rifiuta sostanzialmente di effettuare un investimento in opere pubbliche per un importo stimato di circa 220 milioni di euro a fronte di un investimento totale da parte dei privati di 1,7 miliardi, a beneficio di Roma dei suoi cittadini e della valorizzazione, anche tramite la creazione di un parco attrezzato poco più piccolo di Villa Borghese, su un’area oggi abbandonata a se stessa, perché tali opere sarebbero inutili. Lo Stadio della Roma è l’ennesimo treno che se perso lascerà la città tra le macerie”.