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Stadio della Roma, ecco il testo definitivo della convenzione urbanistica

La Raggi oggi ha detto: "Andiamo avanti con l'iter" e intanto il passaggio di proprietà da Pallotta a Friedkin passa all'atto finale

Redazione

Passi in avanti anche per quanto riguarda lo stadio della Roma. Oggi la Raggi ha detto: "Andiamo avanti" e come riporta iltempo.it, sono stati consegnati undici giorni fa il testo definitivo della convenzione urbanistica e il contratto fra il Campidoglio e i proponenti del progetto Tor di Valle. Insomma,  il testo finale, quello che verrà sottoposto al voto del Consiglio comunale dopo essere passato per le Commissioni e il IX Municipio. 

La prima novità che salta agli occhi rispetto alla bozza è la creazione di un apposito ufficio, chiamato “organismo di vigilanza” che avrà il compito di controllare e monitorare l’esatto adempimento del contratto. Seconda novità: la Convenzione avrà una durata di 10 anni ed entrerà in vigore immediatamente dopo l’approvazione finale di tutti gli atti in Regione Lazio. Dopo il voto il Consiglio comunale, infatti, la procedura prevede che, aggiornate le carte progettuali da parte dei proponenti, l’intero plico sia spedito in Regione per il completamento delle procedure di variante urbanistica.

Terzo passaggio: viene chiarito il nodo dell’unificazione della via del Mare e della via Ostiense. Il progetto originario prevedeva che le due strade, di proprietà della Città Metropolitana, venissero unificate e allargate. Il problema è un tratto, lungo 900 metri, fra viale Marconi e Tor di Valle: qui sorgono alcuni capannoni a separare la via del Mare dalla Ostiense. Il Comune ha chiesto che questo tratto venisse non solo unificato come sensi di marcia  ma anche come tracciato della strada, quindi che si eliminassero i capannoni in mezzo. Alla fine, è stato trovato il compromesso: l’unificazione del tracciato viene inserita in Convenzione, cosa che i proponenti non volevano, ma l’eventuale ritardo nella realizzazione dell’intervento non sarà preclusivo della prima utilizzazione dello Stadio. Insomma, se ritardano i lavori per quel tratto della Via Ostiense, lo stadio apre uguale. Per tutte le altre opere pubbliche, invece, rimane, né avrebbe potuto essere altrimenti, l’obbligo della “contestualità” fra il completamento delle stesse e l’apertura dello Stadio.

Ultimo passaggio da evidenziare: dopo aver ricalcolato i costi di tutte le opere pubbliche, i vari oneri e contributi, alla Roma il progetto costerà 40,8 milioni di euro in più rispetto al previsto