La marcia di avvicinamento alla sfida di Champions League contro il Real Madrid, iniziata con una prestazione convincente venerdì sera, subisce una piccola battuta d’arresto le cui cause scaturiscono dall’infermeria. Oggi, infatti, sia Antonio Ruediger sia Radja Nainggolan non si sono allenati col resto del gruppo rispettivamente per un risentimento all’inguine e al flessore della coscia destra. Il tedesco ex Stoccarda non è stato nemmeno convocato da Spalletti, che farà invece salire sull’aereo direzione Madrid il brasiliano Leo Castan, anche se a questo punto sembra molto più sicura la presenza di Ervin Zukanovic al fianco di Manolas. Il belga rimane comunque in dubbio, tutto dipenderà dall’allenamento di rifinitura previsto alle 18 di domani al “Bernabeu”: William Vainqueur scalda i motori per una maglia da titolare insieme a Seydou Keita e Miralem Pjanic.
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Spalletti vecchie maniere: “Prima della Roma solo la famiglia”. A Madrid non ci sarà Ruediger, Nainggolan in dubbio
Il tecnico giallorosso ha parlato a Roma Tv dei suoi sentimenti verso la squadra giallorossa: "E' un amore che non dimenticherò mai, in realtà è come se non me ne fossi mai andato". Intanto l'infermeria dice che il difensore tedesco ha un...
SPALLETTI CUORE GIALLOROSSO Oggi Roma TV ha mandato in onda una bellissima puntata di “Slide Show”, programma che mette i protagonisti della storia romanista davanti a immagini appartenenti al loro passato e presente. Ospite particolare è stato Luciano Spalletti, che ha ripercorso la sua carriera e la sua vita fino ad oggi: dai tempi degli esordi con il Club Firenze alla prima esperienza da tecnico con l’Empoli, passando per l’Udinese e la Roma, ma anche lo Zenit. Quello che è emerso è il profilo di un uomo fortemente legato alla Roma, squadra e città, perché se ne è innamorato dopo pochissimi mesi appena arrivato e nonostante i 6 anni di assenza non ha mai smesso di seguire, tifare e apprezzare questa realtà così complicata e schizofrenica. “Mia moglie e la Roma sono due grandi amori”. No, non lo ha detto Totti (almeno non oggi) ma Luciano Spalletti, toscano. Quello che ha tappezzato casa di foto mentre alza le due Coppa Italia e la Supercoppa italiana, che ha un figlio che studia nella Capitale e che qui è tornato “per riprendere da dove avevo interrotto e per vedere se quello di cui ero convinto è vero. Questa è una buona squadra che può vincere”. Parla di Totti (“rispetto la sua storia”) di Bruno Conti (“un amico, grazie a lui sono arrivato nel 2005”) di Franco Sensi (“uno dei più grandi presidenti che abbia mai avuto”) e anche di Baldissoni e Sabatini, entrambi sotto il tiro delle critiche nell’ultimo anno e mezzo, soprattutto il direttore sportivo, tra l’altro probabilmente agli sgoccioli della sua esperienza romanista. “Sono i miei amici quotidiani, non li cambierei con nessuno al mondo”. Da sottolineare anche il passaggio su Carlo Ancelotti: “E’ un amico e un grandissimo allenatore, anche se un po’ pinocchietto: diceva sempre di voler allenare la Roma, ma quando gli offrii la mia panchina non ci si sedette. Sarebbe una grande gioia anche per me vederlo un giorno guidare questa squadra verso la vittoria”.
TESTA A MADRID Tornando all’attualità, quella che attende la Roma martedì sera è un’impresa improba. Per portare il match ai supplementari, Florenzi&Co. dovrebbero fare due gol senza subirne. Contro qualsiasi altro avversario (escluse, ovviamente, Barcellona, Psg e Bayern) sarebbe anche una possibilità verosimile. Ma di fronte c’è il Real di Bale, Ronaldo, Modric, Rodriguez, Marcelo, Pepe e di un Keylor Navas che non subisce gol in Europa da 7 partite consecutive, inclusa l’andata all’Olimpico. Alla Roma servirà la partita perfetta, ancor più di quella che abbiamo apprezzato tre settimane fa. Spalletti potrebbe far tornare titolare Dzeko, anche se lo stato di grazie di Perotti-El Shaarawy-Salah consiglia molta cautela nel dividere il tridente mobile. I dubbi, come anticipato, sono in difesa e a centrocampo: out Ruediger, forse anche Nainggolan. Per fortuna c’è abbondanza e soprattutto nel reparto di mezzo i ricambi non mancano. “Diamo il massimo per evitare brutte figure” ha detto venerdì sera proprio Nainggolan. “Andiamo a Madrid per vincere” la replica a distanza di Perotti. Due punti di vista differenti, forse dovuti anche a esperienze diverse: il belga ha vissuto il 7-1 contro il Bayern e il 6-1 di Barcellona. Ci sono poi De Rossi e Totti che possono annoverare anche il 7-1 di Manchester. Ma questa Roma ha mostrato corsa, tatticismi, convinzione e una mentalità tali da rendere molto meno possibile un’imbarcata.
PALLOTTA BLINDA PJANIC? La prestazione maiuscola di venerdì e i numeri di quest’anno (11 gol stagionali e 9 assist) stanno aumentando a dismisura l’attenzione dei top club sul trequartista di Tuzla, Bosnia. L’interesse di Barcellona, Real, Manchester City e Chelsea è concreto e di sicuro le promesse economiche di questi grandi club possono far gola all’ex Lione, che ha una clausola risolutiva di 31 milioni di euro. Ma a far sperare i tifosi giallorossi in una sua permanenza anche dopo questa stagione sono le sue parole rilasciate a Roma Radio prima della Fiorentina: “Mi sono affezionato alla città, vogliono vincere qualcosa qui”. Circostanza? Parole dettate dall’interlocutore e dal momento positivo? Chissà. C’è però anche da segnalare che James Pallotta vorrebbe proporre al bosniaco un altro rinnovo, dopo quello arrivato nel 2014 e che lo ha portato a guadagnare più di 3 milioni netti l’anno. In tal caso il partente potrebbe essere Nainggolan, ambitissimo da Conte al Chelsea: l’addio dell’ex Cagliari non sarebbe poi così indolore, non solo per la quantità di denaro che la Roma riceverebbe in cambio, ma anche perché dall’inizio della prossima stagione Spalletti avrà a pieno regime un uomo come Kevin Strooman. Il primo acquisto per il 2016/2017.
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