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Spalletti: “Totti? Se potessi tornare indietro non allenerei la Roma”

Le parole del tecnico giallorosso al termine di Milan-Roma: "Quando sono arrivato a Roma la prima cosa che ho chiesto al presidente è che venga fatta chiarezza con Totti e invece stiamo ancora parlando di queste cose"

Redazione

Al termine del match vinto dalla Roma sul Milan per 4 a 1, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso Luciano Spalletti.

SPALLETTI A SKY

Il mancato ingresso di Totti?

Mi dispiace di tutto questo. Mi dispiace. Se tornassi indietro, non verrei mai ad allenare la Roma. (Si sente un ‘porca miseria dallo studio, ndR). No porca miseria. Io l’avevo detto il primo giorno che son venuto, si riparla sempre della stessa cosa. C’è da dare meriti ai calciatori che hanno vinto una partita fondamentale in un momento fondamentale. Sono stato offeso prima e dopo tutte le volte che l’ho fatto entrare 5’. Stasera perché non l’ho fatto entrare. Ditemi come fare, perché siete gli stessi che poi dicono una volta in un modo e una volta in un altro. A Palermo non entra perché aveva mal di schiena, telefona a Chivu, telefona a Bergomi. Io l’ho incontrato poi Chivu. C’è qualcosa che non torna in tutto il racconto che si è fatto. A parte questo, il discorso è un altro: noi lottiamo per andare in Champions, per il secondo posto. C’è da vincere in tutti i modi la partita. Noi siamo una squadra che ha buone qualità, che come stasera può fare delle buone partite, anche se il risultato doveva essere chiuso prima. Se non fai il terzo gol dopo il 2-1, ho dei dubbi che poi la partita possa essere portata in fondo, per quello che è il sistema di come si vive il calcio in Italia, per quella che è la tensione di questa squadra di dover vincere, di dover fare sempre prestazioni incredibili. Mi sembra che con la gara di stasera è stata fatta una serie di vittorie in trasferta che non era mai stata fatta nella storia della Roma. Questa è una squadra che ha fatto numeri importanti. Non sempre ha giocato un calcio di squadra fatto bene, lo dico io che sono l’allenatore e ne ho la responsabilità. Però ha fatto tanti numeri. Ha perso partite fondamentali che ci porteremo sempre sul groppone e che ci faranno male, rimarranno a questi calciatori. E’ una squadra di ragazzi seri, altrimenti in questa settimana non avrebbero lavorato nella maniera giusta, non avrebbero reagito così. Tanto non c’è da nascondersi. Quando alleni una squadra forte ci sta la sconfitta in una partita, poi devi dire delle cose in faccia, se no ti sgamano, sei finito se non hai reazioni. Si lavora dalla mattina alla sera nella maniera corretta. Però poi passi momenti particolari come quello dopo la sconfitta nel derby, dove ti saltano tutti addosso, ti crolla tutto intorno. E il rischio di andare un po’ in depressione o di andare un po’ in difficoltà lo hai. Dopo il 2-0 e il gol loro, il rischio di prendere gol in pochi minuti c’è. Ci si abbassa, si inizia ad ammucchiarsi, a fare un po’ di confusione. Ti ricapita una palla da gol, la risbagli. Non è mai una partita chiusa o tranquilla. A noi ci è successo. Per cui fai un ragionamento e dici: cosa gli posso dare in 5’? Se avessi saputo del rigore… Sul 3-1 loro continuano ad attaccare, Salah aveva fatto fatica ed era in difficoltà, poi Dzeko. La fatica si era un po’ fatta, concedendogli spazio siamo stati costretti a rincorrere nella nostra metà campo e ho scelto così. Però mi dispiace. Ho visto gente che mi ha dato l’assalto fuori dalla panchina. Mi dispiace, non so come fare, ditemelo voi perché non so come fare.

Quando ha capito che oggi la sua squadra avrebbe avuto questa reazione?

Noi ci siamo allenati bene tutta la settimana. Il lavoro quotidiano è quello di andare dentro e di dire le cose giuste, di vedere la reazione di quello che si vuole. Questo fatto di lasciare entrare il centrale, di Nainggolan che veniva sul mediano e poi attaccava anche il centrale, si scalava in avanti invece di scalare sempre indietro. Andarli a prendere, prendere la palla tra i reparti. Poi devi scappare verso la tua porta e andare a riprendere posizione, a recuperare la palla scappando verso la tua porta. Questo è un fattore fondamentale per una squadra. Difendere in avanti è molto più facile che difendere indietro. Domenica scorsa abbiamo difeso spesso correndo all’indietro, è stato un problema. Invece stasera ci siamo compattati bene, abbiamo quasi sempre difeso in avanti. Ci sono state 3 o 4 palle con cui il risultato si poteva anche chiudere subito nel primo tempo. La squadra è entrata dentro bene, con i calciatori in condizione mentale, abbastanza convinti. Nonostante le qualità rimangono quelle, poi capitano 3 o 4 palloni e non fai mai gol, poi però buttano una palla dentro e rischi di ribaltare la situazione.

Emerson terzino destro?

Emerson è un ragazzo che ha una qualità eccezionale. Lo vedrete, tanto Ventura ne ha già parlato, è venuto a cercarlo, l’ha guardato. Senza avergli detto niente, mi ha chiesto: “Me lo fai vedere una volta?”. Ventura è stato un mio allenatore a livello di C, ho un buon rapporto con lui, già a quei tempi era un grande tecnico. Ci siamo permessi di parlare in confidenza e lui l’ha inquadrato nella maniera che è. Emerson è un giocatore eccezionale, lo vedrete in futuro. Però anche per lui all’inizio, se gli fai fare 4 o 5 partite e non riesce a prendere confidenza con l’Olimpico, diventa un problema. Deulofeu è un giocatore che entra dentro il campo, spesso gli è andato sul sinistro e si è trovato bene anche per questo. Lui sa fare tutte e due le fasce, sa calciare anche di destro. È un giocatore forte fisicamente, resistente, ha una qualità incredibile.

Cosa vuol dire ‘Non sarei mai tornato alla Roma’? Hai già deciso sul tuo futuro?

Si parla sempre di questa cosa qui, io ce l’ho addosso. Non conta niente quello che ho già deciso o non deciso, tanto si dice tutto alla fine. Però è un continuo da tutte le parti. T’aspettano a casa, lo striscione… Una mattina ho aiutato due persone a srotolarlo. Sono arrivato lì e questi due, moglie e marito, erano lì che mettevano lo striscione. Ho detto che gli davo una mano e ci sono rimasti male. Che diceva lo striscione? Sempre la stessa storia, Spalletti-Totti, Spalletti-Totti. Ormai è da due anni che va avanti così. Gli ho dato una mano ad attaccarlo! Poi va a Sky, lo riprende, lo fa vedere da tutte le parti, poi interviene quello e quell’altro. Non so come fare. Mi dispiace perché Francesco è veramente un calciatore che ti fa vedere ancora la qualità che ha, perché il piede rimane quello lì. Si può andare avanti altri 3 o 4 anni. Tira delle ‘lasagne’ in allenamento che mette sempre all’incrocio dei pali. Però poi devo fare anche altre scelte. Ora viene Montella e lo sa lui come fare... (subentra Montella e Spalletti se ne va, ndR).

SPALLETTI A PREMIUM

Una Roma tornata in pista alla grande, quasi perfetto. Un grande lavoro per ricompattare il gruppo

Non ci sono altre strade, quando fai questo lavoro non ti puoi nascondere. C’è da prendere il toro per le corna, servono le reazioni. Le partite si perdono e non bisogna nascondersi o inventare qualche parte, se fingi i calciatori ti sgamano subito. Bisogna parlare ai giocatori in maniera corretta, devono rendersi conto. Abbiamo lasciato il palleggio al Milan e abbiamo corso anche a vuoto, ma la squadra è stata compatta.

Si parlava di Totti, un po’ di delusione per il suo mancato ingresso.

Era una cosa possibile, basta mettersi d’accordo, si fa una cooperativa, delle votazioni e metto in campo chi vogliono gli altri…

Era una situazione anche particolare…

Mi sembrava che la squadra avesse dato un po’, poi avevo messo El Shaarawy per fare gol perché sul 2-0 non ero tranquillo. C’era anche Salah affaticato. Non voglio dire che con Totti in campo avrei preso 3 gol, ma avrei avuto più corsa in questo modo. Mi dispiace...

E’ questa la sua giustificazione...

Quando lo metto negli ultimi 5 minuti dite che lo prendo per il culo. Mettiamoci d’accordo! Con tranquillità! Anche le altre volte qualcuno mi ha rimproverato di averlo schierato per 5 minuti. La partita era sempre viva, secondo me, ma se sono l’unica a vederlo così avete ragione voi. Ho preso le offese lo stesso quando lo facevo entrare per 5 minuti. E’ il discorso che ho fatto da quando sono venuto: non datemi la gestione della storia di Totti, ma del calciatore. Veramente, non so come fare… Deve essere d’accordo anche la mia società, che è lì che guarda. Mi dispiace se questo è un pensiero collettivo, ci starò attento la prossima volta.

Era preoccupato per la reazione dopo il derby?

Lo ero, a ribaltare e buttare tutto all’aria ci vuole poco. Gli assalti sono di quelli forti, extra large… Riuscir a far ragionare i giocatori non è facile, ma ho a che fare una squadra di uomini con cui parlare in maniera chiara. Non c’era da girarci intorno, c’era da vincere perché il Napoli è in forma. Stavolta abbiamo fatto un ragionamento inverso visti i contropiedi presi e lo spazio concesso tra i reparti. E abbiamo recuperato molti palloni, potevamo fare subito il 3-0. Purtroppo siamo un po’ spreconi e non riusciamo ad essere continui. Senza il gol di El Shaarawy sarebbe diventata una partita difficile secondo me.

SPALLETTI A RAI SPORT

Serata di festa con un secondo posto recuperato

Siamo sempre allo stesso punto, se faccio giocare Totti 5 minuti lo prendo per il culo, se non lo faccio giocare mi offendono dovunque, lo ripeto anche qua, ho fatto male a venire alla Roma. Io, da subito, ho detto alla società che avrei fatto la formazione in base agli allenamenti, non alla storia od ai gol realizzati. Non faccio l'ipocrita anche se Francesco è voluto bene da tutti e lui contraccambia. Certe volte vanno fatte delle forzature. Ciò che i calciatori fanno nell'allenamento bisogna tenerne conto. Mi dispiace non aver messo Totti, ma quando l'ho messo 5 minuti me ne avete dette di tutti i colori, è una mancanza di rispetto e non l'ho fatto. Mi dispiace.

Come mai non ha fatto entrare Totti'

La squadra girava molto bene, poi loro hanno fatto un gol, ma io ho visto i miei calciatori riprendersi e star bene. Venivamo dalla sconfitta del derby, ma ho trovato i miei calciatori molto bene. Si è corso spesso a vuoto e c'erano dei calciatori stanchi, tra cui Salah, quindi ho pensato solamente a fare le mosse giuste per vincere la partita. Se avessi fatto entrare Totti per 5 minuti, cosa cambiava? Niente, non mi serviva in quel momento, perché la squadra si sarebbe abbassata troppo. Lui serve quando si deve tirare in porta o fare il passaggio giusto.

La socieà ha sbagliato a prendere una decisione o è stato lei su Totti?

Le scelte le faccio io, ed è stato chiaro fin dal primo giorno. Le scelte sono state chiare fin da subito, poi i tempi si sono allungati, ma il risultato è sempre lo stesso. Trovo gente che me ne dice di tutti i colori e mi attaccano gli striscioni dovunque. Non so quale sia la soluzione e se l'avessi saputa avrei fatto giocare Totti sempre.

Perché durante l'anno hai detto “se Totti non firma me ne vado”?

Ma sapete quanto è difficile la gestione dello spogliatoio? Totti è scontento se non gioca, è normale, ma io gli ho parlato tante volte. Abbiamo messo le cose in chiaro. Francesco vorrebbe giocare.

Lei resta?

La ringrazio per la domanda, ma ci penso per altri due giorni.

SPALLETTI A ROMA TV

Numeri importanti per la Roma, ma davanti c'è la Juve.

Sì, quello che ho detto è corretto. Non ha permesso a nessuno di metterci mano. E' la dicitura corretta per la forza della Juve. Noi dobbiamo guardare alla rincorsa del Napoli, che gioca grande calcio e sta bene. Sarà dura riuscire a portarla in fondo davanti perché loro possono vincerle tutte e noi dobbiamo vincerle tutte.

Settimana particolare, oggi grande risposta.

Quando il Milan è venuto a Roma, che per fortuna abbiamo vinto, tutti dicevano del Milan che poteva arrivare in alto, poi si è perso. Questa è la difficoltà del campionato, portarlo avanti in maniera corretta. I nostri ragazzi si sono dimostrati seri e forti, in questa settimana c'era il rischio di perdere qualità, invece sono stati attenti anche negli allenamenti e poi abbiamo fatto una prestazione di grandissima qualità e grande valore.

Soddisfatto dei ragazzi, con un primo tempo devastante? Ora contro la Juve, partita delicatissima per entrambe. Come la preparerai?

Per noi diventa la partita più importante della stagione e dal confronto dobbiamo uscire con il risultato e guardare l'altra partita. Chi è davanti dopo la prossima partita ha più possibilità di arrivare secondo. In questi giorni dobbiamo reclutare tutte le forze che abbiamo, sia fisiche che mentali e preparare questo grandissimo match con la Juve. Chiunque giochi nella Juve ha fatto vedere di avere una rosa fortissima e avere qualità disumane, di gestione, bravura tecnica, caratteriale, una Juve che ha fatto lo schiacciasassi per tutto il campionato.

Oggi partita vinta sui duelli individuali, quelli che erano mancati nel derby.

Siamo stati bravi a ripiegare sotto la palla, essere squadra, non ci siamo mai allungati, senza concedere spazi nei reparti, siamo andati tutti a mordere, quando siamo tornati a casa concedendolgi palleggio eravamo tutti nella metà campo. Distanze sempre corrette, quando la palla partiva dal loro portiere eravamo sulla metà campo con i difensori. Stasera grande mentalità , grande vittoria e grande spirito. Ci siamo comportati da veri professionisti. Chi lavora e chi ama il calcio, viene a san siro e fa 4 gol, chi lo vuole distruggere va ad attaccare 4 manichini in giro dove gli capita.

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Liedholm disse che er più facile vincere uno scudetto alla Roma che 30 al Nord, tra Inter, Juve e Milan. Oggi la Roma ha fatto vedere concretezza.

La Roma ha fatto una stagione dove ci sono molti alti e dei bassi che coincidono con delle sconfitte che hanno determinato delle esclusioni. Ognuno ci può entrare dentro e commentare come vuole. Abbiamo giocato buone partite, fatto dei grandi numeri, siamo in lotta con una delle migliori squadre del campionato. Cerchi di farli lavorare, farli pensare a quella che potrebbe essere una reazione a una vittoria qui, poi tutti dicono e scrivono che sei fallito. E' un problema del calcio in generale, non della Roma. Quando vai in giro per il mondo, se poi entri a lavorare in un posto, entri in quella stanza lì, arrivi a 60 anni e lavora sempre in quella stanza lì, poi ci sono le evoluzioni del ragionare sempre io e te allo stesso modo. Poi il linguaggio può prendere una direzione che fa parte di noi ma non è consono a quello che è il pensiero in giro per il mondo e quella che è la crescita. Ci garba dire che tutte debbono vincere, per poi saltare addosso a quelle 6-7 squadre, perché chi non ha vinto ha fallito. Ma non è un problema. Siccome esiste l'equazione che siccome non hai vinto io ti posso offendere quanto mi pare perché tu guadagni soldi, sei un calciatore importante e io ti posso dire quello che mi pare perché io ho un ruolo che posso anche attaccarti e dirti quello che voglio perché ho litigato con mia moglie e i miei figli, quindi diventa tutto un discorso così. La Roma ha fatto un buon campionato sotto l'aspetto dell'impegno dei numeri. In fondo con i miei amici con cui mi vedo tutte le settimane devo tirare le somme e parlare dei numeri veri. Stasera è un numero di vittorie in trasferta mai fatte nella storia della Roma... Poi si è perso delle partite che potevamo far meglio, che ci peseranno sempre. Ormai qualche campionato l'ho fatto, torno a casa e gioco lo stesso con la mia figliuola.

Non ha fatto entrare Totti: non crede di aver mancato di rispetto a tutti gli amanti del calcio? Sembra come se lo abbia fatto apposta...

Si è andato un po' troppo in là. Tu sei un giornalista però ti è concesso tutto. Quando l'ho fatto giocare 5 minuti cosa hai letto sul mio comportamento?

Oggi era diverso, tutto lo stadio lo voleva in campo...

Questo è il tuo punto di vista. Sono stato apostrofato allo stesso modo anche quando l'ho fatto giocare 5 minuti, è vero tutto ma la squadra aveva fatto fatica e c'è una questione tattica dove magari sei meno preparato e meno pronto. Poi magari lo metti dentro in un contesto non giusto. L'ho fatto giocare in casa col Villarreal, dopo aver vinto fuori casa e non s'è visto pallino per tutta la partita, sono entrato negli spogliatoi. Gli ho detto bravi, mi dispiace aver messo questa squadra e mi sono preso la responsabilità dal punto di vista tattico. E lui c'era dentro dall'inizio. Poi ha giocato altre partite d'Europa League e altre volte. Penso di aver gestito la cosa come avrebbe fatto ogni allenatore precedente. Non mi sembra sia stato diverso. Poi vanno via e via, falliscono, zitti tutti, bravi, la Roma è una grande squadra e vanno via. E  passa a quello dopo. Io il primo discorso che ho fatto col presidente, ho detto io ritorno però va fatta chiarezza con lui. Invece stiamo parlando ancora di questa cosa, quindi magari non sono stato molto bravo nel farmi intendere. In tutto questo lei fa male il suo lavoro, perché si è dimenticato di fare i complimenti a Dzeko e alla Roma. Fa le domande ma le fa sbagliate. La cosa fondamentale è che la Roma abbia vinto, non che uno abbia giocato più o meno di 5 minuti. Noi siamo qui perché ci chiamiamo AS Roma e dobbiamo vincere la partita, io poi ho visto anche prendere gol in 10 minuti o 5 e li ho anche presi. Poi se la cosa fosse stata differente, viene fuori un altro tipo di gestione. Se lo metto e gli faccio fare brutta figura, in un contesto dove non può ripartire perché la squadra si è abbassata, è un fatto anche tattico. Fondamentale è che la Roma abbia vinto questa partita qui, perché per la Roma e per i tifosi conta rimanere in lotta con il Napoli per il secondo posto. C'è anche una questione sentimentale, di cuore, lei mi prende per un orecchio. Io le dico che mi dispiace e che ha ragione lei.

Segnale importante dopo la vittoria del Napoli.

Siamo in corsa, se non avessimo vinto sarebbe stato un problema. Loro vanno forte, sono davvero come dite tutti la squadra che gioca il miglior calcio d'Italia. Noi invece siamo un punto avanti e abbiamo fallito. C'è qualcosa che non torna, ma va bene uguale.