«Vista da fuori questa nuova proprietà americana non mi intriga affatto.
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Spalletti: “Cordata DiBenedetto non mi intriga”
«Vista da fuori questa nuova proprietà americana non mi intriga affatto.
Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli... Una proprietà straniera farebbe bene al calcio italiano, ma che sia una proprietà che abbia potenzialità. La Roma merita un capo tipo quello del Chelsea, quello dello Zenit, del Manchester City. Questa cordata non la conosco, ma a sensazione non mi intriga».Luciano Spallettinon sembra entusiasta della cordata guidata da Thomas DiBenedetto, a poche ore dalla prevista firma per l'acquisto del pacchetto di maggioranza della Roma.
«Spero solo - dice l'ex tecnico giallorosso ai microfoni di Sky Sport 24 - che venga un capo che dia possibilità di sviluppo alla società dietro al gran lavoro che ha fatto Franco Sensi». Il futuro della panchina giallorossa è un punto interrogativo: si fanno grandi nomi, come Carlo Ancelotti e Pep Guardiola.
«Sono nomi giusti ma vada preso in considerazione anche quello che ha fatto vedere Montella - continua Spalletti -. Ha fatto vedere di essere allenatore a tutti gli effetti, di essere bravo anche sotto l'aspetto psicologico e dell'autorità, che in questa squadra fa la differenza. Ha un piccolo vantaggio, che conosce benissimo l'ambiente, la città e se gli si dà forza può essere un vantaggio importante. Ma diventerà un grande allenatore».
Spalletti ha un contratto che lo lega allo Zenit San Pietroburgo per altri due anni.«Il prossimo anno resto qui poi si vedrà - dice -. Sono venuto per allenare lo Zenit e voglio continuare a fare l'allenatore qui. Il calcio italiano è bellissimo, un pò esasperante ma bello da vedere, lo seguo sempre».
«Mi fa piacere per il Napoli e per il lavoro che ha fatto Mazzarri. Mi piacerebbe tornare ma ho fatto una scelta», spiega il tecnico toscano. L'ex allenatore giallorosso difende poi Leonardo.«È stato quasi esonerato dalla sua bravura. Per due mesi ha vinto tutto, poi perde una partita e viene messo in discussione... Sono le stesse esasperazioni del calcio italiano. Il risultato fa sempre la differenza».
Una parola anche su Ancelotti e sul suo rapporto, sempre più incrinato, con il Chelsea dopo l'eliminazione dalla Champions. «Ci sono state un paio di situazioni non simpatiche, gli è stato esonerato il vice che è anche suo amico. Lui, credo, ha un buonissimo rapporto con Abramovich e si è fatto apprezzare. Carlo è bravo nei rapporti e anche sul campo».
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