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Spalletti: “Sconfitta pesante, difficile da ribaltare. Mi aspettavo più carattere”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match tra Lione e Roma: "Risultato pesante, al ritorno sarà difficile"

Redazione

Al termine del match perso dalla Roma contro il Lione per 4 a 2 è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso Luciano Spalletti.

SPALLETTI A SKY

In questo pesante parziale del secondo tempo, ha fatto la differenza la gioventù del Lione e la loro grande freschezza atletica?

Loro sono una squadra che ha qualità lì davanti, hanno questo estro e questa spregiudicatezza proprio per quanto riguarda l’età e le caratteristiche. L’analisi è stata fatta così. Bisognava riuscire a togliergli il possesso di palla, altrimenti riescono a trovare soluzioni per risolvere le questioni. Lì tra le linee sono in tanti che hanno qualità e che sono bravi a trovare l’imbucata e a calciare da fuori.

Nel secondo tempo è mancata un po’ di cattiveria forse?

Noi abbiamo queste caratteristiche qui. Quando va tutto abbastanza bene ci si esalta, quando è tutto preciso esprimiamo al meglio le nostre qualità. Quando invece la situazione si mette un po’ di traverso, non siamo dei caratteriali che riescono poi a direzionarla. Siamo giocatori abbastanza puliti dal punto di vista del temperamento.

A gennaio durante il mercato parlò di ciclo molto pesante in arrivo, disse che bisognava intervenire perché in quelle partite ravvicinate ci vogliono giocatori. Se lo ricorda?

Sì. Io mi ricordo di tutto, non faccio neanche confusione. Parlo sempre alla stessa maniera. Mi aspettavo si potesse far qualcosa di più sotto l’aspetto delle nostre qualità. Se riusciamo a metterle sul campo, poi si va ad eliminare qualche lacuna che si ha. Altrimenti diventa tutto più difficile.

È stato concesso troppe volte il tiro agli attaccanti del Lione. Pensavo che avreste fatto di più in ripartenza a campo aperto.

Sì, ma noi le qualità per fare anche più gol o per chiudere la partita ci sono capitate. Ci sono capitate delle situazioni che se si vanno a vedere sono quante le loro, se non di più. Parlo di ipotetiche situazioni. Poi si sono perse in nulla, ma avevano qualità 10 o possibilità 10 delle situazioni create e dei palloni che sono girati nell’area piccola, tipo quella sul finale del primo tempo di Emerson. L’ha stoppata dentro l’area piccola, cercava uno che venisse. Ha saltato l’uomo, l’ha stoppata, ha aspettato 3 o 4 secondi. Poi invece è finita in niente, non si è neanche tirato in porta, ma è una possibilità importante quella lì.

Che tipo di partita si immagina per il ritorno?

Mi immagino una partita difficile. Loro sono bravi a campo aperto. Non dovevamo dargli questi spazi a campo aperto, che poi non gliene abbiamo concessi molti. Quando iniziavano l’azione c’era da fare densità dentro la metà campo quando gli si dava la metà campo da gestire perché loro sono bravi a venirti a prendere palla dietro i mediani, il mediano si allunga un po’, si allontana dalla linea difensiva, non si accorcia e ti vengono a giocare sulla linea difensiva. Quella misura che poi si trova attraverso la lettura momentanea dove ci hanno creato un po’ di problemi. Io speravo di alleggerire con le sostituzioni, invece è andato così ugualmente, abbiamo preso gol anch dopo le sostituzioni.

Non è che questa squadra qualche volta ha bisogno di far calare un po’ il ritmo della partita? Non c’è un momento in cui riesce a controllare calando il ritmo.

Questo era da fare all’inizio del secondo tempo, poi abbiamo preso gol in un’attesa di linea difensiva. Loro hanno fatto questo scambio in velocità, ma noi eravamo due di più in quel settore di campo. Loro poi hanno pareggiato. Poi è stata una partita in cui abbiamo gestito anche bene in alcuni momenti, ma non siamo mai stati cattivi in fase offensiva nella gestione e nell’andare a proporre le giocate e a fare questa occupazione della loro trequarti. In alcuni momenti loro si sono abbassati, si sono schiacciati, ma noi non siamo riusciti a creare altre situazioni importanti. O comunque non siamo stati cattivi quando le abbiamo create, non siamo stati così determinati. Tante palle sono viaggiate dentro l’area di rigore, e ci sono capitate anche per fare più gol di quelli che abbiamo fatto. Poi non ce l’abbiamo fatta a stare cortissimi con il centrocampo, ci si allungava un po’ come in questo caso in cui Dzeko se l’è controllata un po’ lunga. Questa era un’occasione importantissima se lui fosse riuscito a controllarla in maniera più misurata. Siamo rimasti un po’ lunghi e loro poi ci hanno ribaltato l’azione perché un po’ di fatica l’avevamo fatta. E’ vero che fa sempre comodo riuscire a gestire ed essere maturi da saper leggere il momento, però poi a volte in partita un po’ di distanze si perdono. Non è facile mantenerle per tutti e 90’. Secondo me la squadra non ha fatto malissimo. Ha perso un po’ di distanze, ha dato un po’ di possibilità sulla trequarti, lì dove abbiamo preso gol con questi tiri da fuori. Poi non siamo riusciti a chiudere delle situazioni importanti che ci siamo creati. E’ un risultato abbastanza pesante anche questo qui, abbastanza difficile da ribaltare. Anche in quest’azione ci abbiamo messo troppo per riversarci nella loro metà campo e per andare a rifare squadra corta che gli potesse risaltare addosso.

La Roma è ancora in corsa in tutte e tre le competizioni ma in 7 giorni la situazione generale è peggiorata ovunque. Secondo lei c’è un filo conduttore in queste 3 sconfitte? Oggi ho visto la luce spegnersi nel secondo tempo.

Qui noi si ha un po’ di gestione abbastanza massiccia da portare avanti sotto l’aspetto del nome e del passato che portiamo e di quello che siamo. Ogni tanto ci si legano le situazioni, difficilmente si riesce a staccare da quella precedente. Secondo me ci sono le possibilità per ribaltare queste situazioni. Bisogna rimettere a posto delle cose, bisogna parlarsi in maniera chiara. Diciamo che le cose che sono successe sono diverse, bisogna per forza modificare qualche cosa e parlarsi più chiaramente e in maniera più profonda. C’è da fare di più di quello che abbiamo fatto. Si può dire ‘Va bene, andiamo avanti, siamo maturi e siamo forti’. Bisogna andare a scavare un po’ più in profondità e fare qualcosa di più.

SPALLETTI A ROMA TV

Cosa è successo?

Non ce l'abbiamo fatta più a gestire la partita, gli abbiamo concesso più campo. Ci siamo schiacciati, poi non siamo stati bravi nella lettura tra le linee per bacchettare chi giocava tra le linee e ci hanno creato difficoltà.

Poca lucidità nell'ultimo passaggio.

Vero, ma alcuni errori sono proprio di precisione, non di strappi di 30-40 metri dove poi ti mancano le gambe. Ci sono stati episodi dove nell'area di rigore è quella presa di posizione lì, nei due metri, che fa la differenza. E' più un fatto caratteriale, di forza mentale e non tanto di forza fisica. Non ci sono 30 metri da fare, c'è da proteggere la palla e giocarla bene, coinvolge anche il fattore fisico in generale, ma è più una scelta momentanea, un aspetto caratteriale.

Due grandi rimonte aspettano la Roma.

E' ancora tutto aperto, ma dobbiamo fare subito una scelta precisa, di non portarci dietro le scorie di queste sconfitte altrimenti diventa tutto più difficile. Nella nostra storia ci portiamo sempre dietro il momento nelle partite successive, perché il nome che portiamo è importante e la voglia di vincere, la mancanza del risultato ti carica di responsabilità. Se una volta non ci riesci è andata e bisogna far uso delle cose buone da portarsi dietro. Poi ci sono quelle da non usare, da non riproporre, perché quelle ti portano dei condizionamenti, ma poi devi ritrovare una nuova energia mentale senza rimanere col freno a mano tirato per la partita precedente.

Cosa dirà ai ragazzi?

Tutto quello che mi sembra corretto dirgli, ora si va un po' più in là. E' ancora tutto aperto, si parla in maniera chiara, si fanno discorsi che possano creare presupposti per far meglio nelle partite che avremo.