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Spalletti: “Le mie parole sulle cessioni della Roma? Sul mercato ci sono regole da rispettare”

Il tecnico dell'Inter torna a parlare dello scoop del Corriere della Sera: "Ho anche detto che hanno uno dei migliori centrocampo d'Italia. Anche qui ho detto che bisogna stare in certi parametri, che non significa incolpare il presidente"

Redazione

Luciano Spalletti torna a parlare. Le sue confessioni a 6 tifosi della Roma, pubblicate nell'edizione di martedì de "Il Corriere della Sera", continuano a far discutere e così il tecnico dell'Inter, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Bologna, si è soffermato a lungo sull'argomento. Ecco le sue dichiarazioni:

"Vi ho visti poco pronti, innanzitutto, un po' come l'Inter. Vi è capitata la palla giusta e poi vi ha anticipato un collega di Torino. Facendo la cronaca, si è sentito un po' sacrificato e ha provato a fare lo scoop. Secondo me lo ha fatto per mettersi alla pari con le grandi penne. Ma non sarà facile perché le grandi penne si fanno condurre da cuore e verità. In questo pezzo ne trovo poco. Una cosa mi interessa, la chiarisco senza che me lo chiediate: è un articolo dove troppe cose, quasi tutte, non vanno bene. Io non mi devo giustificare perché non ho nulla da dire in funzione di quel che è successo. Io parlo con chiunque in modo corretto. Quel che non mi va bene è che mi sembra sia stato detto come punto importante che nella mia società non spendono e l'Inter è un ambiente a un passo dalla follia. Questa è una frase su cui non si scherza. Ci posso leggere solo la volontà di farci del male, creata ad arte per far sì che ne scaturisca una frattura tra me, la società e l'ambiente. E questo non si può assolutamente accettare. Dopo venti giorni, ritrovare le parole precise diventa difficile, ma il concetto ce l'ho bello chiaro quale fosse. Si stava parlando della netta differenza tra questi risultati e quelli di inizio anno e si sa che c'è stata una forte involuzione. Di quale parola io abbia utilizzato o quale sia stato il momento dell'utilizzo mi diventa difficile ricordarlo, ma di sicuro il concetto era riferito a questo. Per la differenza di risultati tra l'inizio e ora c'è una forte involuzione. Si rischia la follia in base a questi risultati, ma era riferita a noi e non so nemmeno se ho usato questa parola. Tiriamola fuori questa cosa e vediamo. Visto che si parlava di un'ora di chiacchierata, sono venuti fuori 5', tiriamo fuori anche gli altri 55'. Anche il fatto che la Roma mi avesse già detto che vendevano i migliori e qui non si può spendere. Con voi ho fatto lo stesso discorso, che ci sono regole e possibilità e si lavora dentro quelle possibilità. Quando sono venuto via da Roma hanno venduto qualche calciatore, l'anno prima hanno venduto Pjanic. Allo stesso modo qui ho detto che bisogna stare in certi parametri, che non è incolpare il presidente, è riconoscere che ci sono dei paletti entro i quali bisogna stare. Ripeto che le parole non le ricordo, ma il concetto sì: che la Roma ha uno dei miglori centrocampo del campionato, mi sembra abbiano fatto delle differenze tra l'ambiente della Roma e di Milano, mi sembrava ci fossero anche tifosi dell'Inter che hanno ascoltato. E mi sembra si sia voluta fare una sintesi di quel che è stato detto. Se volete certe cose le rimettiamo a posto, perché sono state messe in modo un po' disordinato. Per cui stiamo zitti il più possibile e lasciamo lavorare in tranquillità il Nerozzi, che forse abbiamo trovato l'erede di Gianni Brera".