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Spalletti: “I gol ci hanno aiutato, nel secondo tempo altra partita. Manolas? Niente di grave”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match tra Roma e Udinese

Redazione

Al termine del match vinto dalla Roma per 4 a 0 sull'Udinese, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso Luciano Spalletti.

SPALLETTI A PREMIUM SPORT

Vittoria importante, ma Roma dalle due facce.

Loro sono stati bravi, hanno corsa e ti costringono a fare i 100 metri e diventa difficile. Eravamo tesi e frettolosi, nel secondo tempo molto meglio. E’ venuta fuori tutta un’altra partita, abbiamo girato meglio la palla e abbiamo fatto vedere meglio le nostre caratteristiche come l’arpionata di Nainggolan che solo lui sa fare.

Manolas niente di grave?

Non lo facevano uscire, gli dicevo buttati. Ha sentito l’aduttore ma sembra sia tutto a posto.

Stai lavorando molto sull’aspetto mentale, quanto sei contento di questa mentalità del non volersi accontentare?

I gol ci hanno fatto bene, la squadra si è sciolta e ha giocato meglio. Nel precampionato non abbiamo fatto delle amichevoli importantissime, siamo arrivati all'appuntamento un po' nervosi, il primo e secondo gol ci ha dato fiducia, sembra corressimo di più e invece non è così.

Dopo stasera Paredes merita la conferma?

Da parte mia è facile, devo essere ripetitivo. E’ nostro e non capisco perché lo mettiate sul mercato.

Dove volete intervenire entro il 31 agosto?

Abbiamo un direttore che è uno dei migliori ed è attento a tutto ma non possiamo fare follie, il nostro presidente qualche sforzo l’ha fatto. In queste partite così ravvicinate è un problema se ci sono infortuni e si evidenzia qualche problema di rosa. Se la Fiorentina cede Borja Valero ci farebbe piacere averlo come credo a tutte le altre squadre. Corvino è il padrone della situazione.

SPALLETTI A SKY SPORT

Che cosa pensa quando vede una differenza così tra i due tempi?

"I giocatori sono nervosi, smaniosi di fare, bisogna però anche stare attenti alla tattica e a non fare le cose da arruffoni, la palla girava lentissima. Con i giocatori larghi tra i due attaccanti, ci hanno creato dei problemi nel trovare le misure. Dovevamo solo giocare più tranquillamente e con più qualità".

Emerson Palmieri un nuovo titolare?

"E' un buon calciatore, è giovane e quindi un po' più teso. Ho messo l'avviso di chiamata ormai, quando chiamano lui rispondo io".

Hai due difensori centrali veloci, danno il vantaggio di stare più corti tra i reparti?

"Lo dico sempre anche io. Quando parliamo durante gli allenamenti, il fatto di stare corti è un vantaggio enorme. Dobbiamo essere attenti a non lasciare troppo campo dietro, i nostri centrali sono entrambi veloci quindi non devono aver paura. Quando si ha il dubbio nella lettura della palla loro scappano sempre in anticipo, oppure non soffocano bene quando si va a giocare al limite dell'area, perché si preparano col metro in ritardo magari basandosi sulla loro velocità".

Juve più forte dello scorso anno?

"Sì, però nessuno vuole arrendersi a questa analisi. Dobbiamo lottare, sarà un piacere lottare contro squadre così forti, noi siamo fatti per giocare partite difficili".

Sul mercato e Paredes.

"Io ti faccio un appello (rispondendo a Gianluca Di Marzio, ndr), toglimelo dal mercato tu che sei il re del mercato. Io ho detto sempre le stesse cose, in un rapporto c'è il calciatore, l'allenatore e il procuratore, c'è uno spicciolame dietro che però è solo voci. Voi lo mettete sul mercato ma io lo voglio togliere".

SPALLETTI A ROMA TV

Non era facile iniziare il campionato contro una squadra corta e attenta come è stata l’Udinese.

“Noi dovevamo fare di più nel primo tempo. Abbiamo fatto un buon possesso palla e tanta fatica dimostrando di esserci atleticamente. Ora bisogna migliorare il giro palla e dobbiamo perfezionarci sulle scelte: sia su quelle tattiche sia su quelle di gioco”.

Nell’intervallo c’è stata una strigliata da parte di Spalletti nei confronti della squadra?

“Sono dei professionisti eccezionali non c’è bisogno di strillare. Basta parlargli e sanno riconoscere quando fanno bene e quando fanno male. E’ stato difficile per la squadra perché loro si abbassavano in molti: 5 difensore 3 centrocampisti e una punta. Per questo abbiamo avuto difficoltà a scardinare la loro retroguardia. Dopo aver sbloccato il match è stato tutto più facile. Loro si sono sciolti e hanno abbiamo avuto più spazio per mostrare la nostra qualità".

In questa stagione questa squadra continuerà ad avere un giocatore pronto a subentrare dalla panchina per dare una svolta al match?

“Diego oggi è entrato pronto. C’è il calciatore forte che sa accettare la panchina e che quando entra dimostra il proprio valore; c’è anche quello che va sostenuto di più. Noi dobbiamo avere sempre a disposizione calciatori pronti come Perotti che in 20 minuti risolve la partita. Lui si è trovato dentro una squadra che nel secondo tempo ha cambiato marcia: forse se ci fosse stato El Shaarawy al suo posto le cose sarebbero andate nello stesso modo”.

Ha sottolineato l’importanza dell’uno contro uno del suo difensore con l’attaccante avversario per permettere alla squadra di salire in maniera più corposa. La sua squadra ha questa dote tra le sue caratteristiche?

"Oggi loro giocavano con un 5-3-2 e per questo siamo arrivati troppo lunghi sia con i terzini sia con i nostri esterni. Il campo il larghezza non si può stringere, mentre in lunghezza le squadre si possono accorciare. Abbiamo dovuto accettare di fare delle rincorse rischiose: poi nella seconda frazione abbiamo deciso di far scendere di più i terzini che loro non sono riusciti a prendere con le mezz'ali. Strootman è stato un po' più basso e ci ha aiutato a sventare delle pericolose ripartenze che avevamo subito nel primo tempo".

Cosa guarda l'allenatore in queste prime partite?

"Sempre lo spostamento del pallone. Bisogna essere padroni e comandare il gioco e farlo con personalità: avere la sicurezza nelle giocate per acquisire più fiducia in noi stessi. E' un bel biglietto da visita per chi ci affronta ed è anche un modo per faticare di meno. Quando si inizia a tenere palla diventa più difficile avere una manovra fluida".

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Difficoltà nei primi 57 minuti, serviva un cambio di marcia e più qualità.

Quando giochi un preliminare un po’ di energia te lo toglie sotto l’aspetto della tensione e dell’attenzione. C’è poi una partita di ritorno di Champions che ti tiene legato nel pensiero: al campionato gli dai una considerazione inferiore nella testa, perché ci sono 38 partite, martedì invece è un match unico e non bisogna sbagliarlo. Un primo tempo di sotto livello rispetto alle nostre qualità, nel secondo tempo siamo stati più vivi, non perché abbiamo corso meglio, ma per le scelte e la qualità. Nel primo tempo non c’è stata una verticalizzazione offensiva. Dzeko si è fatto trovare nel posto giusto, sia nel primo tempo che nel secondo.

Nella ripresa ha detto a Palmieri di salire di più?

Ci è riuscito meno nel primo perché aveva la preoccupazione di fare il terzo centrale, alternandosi con Peres. Nel secondo tempo abbiamo abbassato più Strootman, i quattro difensori li facevamo con due mediani e gli esterni erano più alti, in modo tale che l’Udinese non giocasse così ammucchiata ma si dovesse aprire. Radja ha arpionato la palla come sa fare solo lui, è una giocata che ogni tanto ci vuole, così come la palla imbucata di Peres. Loro si rimettevano sempre a posto, conquistavano e ripartivano: era una partita difficile anche se abbiamo evidenziato un possesso palla importante.

L’abbiamo visto molte volte arrabbiato in panchina. La linea difensiva manca ancora di qualcosa. Perotti ha messo il musino dopo Oporto?

Perotti aveva un problemino all’adduttore, quando è uscito a Oporto l’abbiamo curato e non l’abbiamo messo dall’inizio per il rischio di intossicarlo. Sente un pochetto questo problema all’adduttore, e poi c’è Stephan che è un giocatore che va usato. Musini? Non abbiamo problemi. Noi abbiamo una rosa di ragazzi molto professionali, il gruppo della Roma è molto serio. Dentro le scelte uno ci rimane male quando sta fuori ovviamente. Noi non avevamo altra scelta che vincere, abbiamo l’obbligo nei primi dieci minuti di fare legna per portarla in cascina. Quando inizi a fare l’errore dell’accontentare il calciatore è quando sei alla frutta e noi non lo siamo. Non sarà così, e lo sanno bene. Vermaelen è arrivato ora ma è forte. Nel primo tempo sembrava non si corresse o che loro fossero fisicamente più freschi di noi, invece è perché non eravamo compatti. Sulle distanze dobbiamo essere più corti e accettare l’uno contro uno: se non aiutiamo i compagni non possiamo essere al nostro livello. Nel primo tempo non abbiamo comunque concesso tante occasioni. Siamo migliorati anche rispetto alla gara contro il Porto dove dopo il vantaggio ci eravamo anche un po’ impauriti. Oggi non abbiamo rischiato niente, si è vista una squadra matura.

È più importante il gol di Dzeko o i cori dei tifosi per lui?

Dipende tutto dalla stessa cosa. Lui nei duelli deve evidenziare più la fame fisica, più la fisicità che ha. Se riesce a fare questo sa poi come tenere la palla, tirare e passarla. Se non riesce a fare quel duello fisico cattivo non è bravo ad appoggiarla in porta: oggi ha fatto bene tutto. È stato bravo anche a rientrare sottopalla, ma deve avere fame fisica e mettere a posto anche il gol.

Lei in televisione ha detto di aver tolto Paredes dal mercato…

Io non ho mai tolto Paredes dal mercato perché non ce l’ho mai messo.

State cercando un costruttore di gioco?

Non siamo un centrocampo foltissimo. Noi abbiamo bisogno di giocatori forti, buoni, non si può andare a prendere un giocatore che non è di livello. Non sono molti i forti. E se le cose scorrono in maniera corretta e in maniera corretta noi siamo abbastanza a posto. Abbiamo Strootman e De Rossi, abbiamo questo Gerson che qualche volta bisogna metterlo in condizione di esprimere il suo talento, abbiamo Florenzi, ma forse ne servirebbe un altro. Vainqueur lo mandiamo a giocare, perché il giocatore che lo tieni un anno a giocare poco, l’anno dopo non ce la fa a passare un altro anno come quello precedente, lo appiattisci nella testa. È un giocatore forte, è difficile da andare a trovare, vogliono tanti soldi. Se tutto viaggia in maniera corretta va bene, se però Florenzi e Torosidis hanno dei problemini e Vermaelen è squalificato allora si è corti. Emerson è un buon calciatore, se si fa giocare con tranquillità vedrete che calciatore è. Sa giocare in velocità, ha qualità, tecnica, tira delle fucilate… Ha un sinistro impressionante, ma deve trovare confidenza con la situazione. Emerson ha qualità, l’Empoli me lo ha chiesto dieci volte quando abbiamo preso Mario Rui. Se avessi fatto giocare Jesus ne avrei messo un altro a rischio che deve giocare in una partita fondamentale.