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Spalletti: “Noi siamo fatti per vincere, il Milan no. Montella allenerà la Roma” – AUDIO – FOTO – VIDEO

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia del big match di domani sera contro i rossoneri

Redazione

Dopo il derby vinto, ora la Roma è attesa da due sfide fondamentali: prima c'è il Milan, poi la Juventus. La squadra giallorossa, ovviamente, è totalmente concentrata sul match di domani sera (ore 21, stadio Olimpico) contro i rossoneri di Montella. Alla vigilia della gara, mister Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza dalla sala stampa di Trigoria per rispondere alle domande dei cronisti presenti.

Queste le parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa:

Bollettino medico: "Peres ieri ha fatto allenamento a parte perché ha questo trauma contusivo alla coscia sinistra, però ha fatto tutto l'allenamento e oggi rientra in gruppo, tutto a posto. Strootman e Vermaelen sono in gruppo, tutto a posto. Florenzi e Salah e Paredes proseguono nel percorso. Quella che è la novità che non ci piace è che Totti ha la febbre alta, ha preso un virus intestinale. Il dottore è andato lì, è stato un po', però non è possibile recuperarlo per domani per come lo ha avuto e come lo ha preso".

Si dice comunemente che il derby è una di quelle partite che mentalmente si preparano da sole. Quanto è difficile preparare la partita di domani proprio per il fatto che viene dopo la settimana del derby?

Io faccio un discorso sempre un po' diverso. Il nostro campionato è uguale, è tutto difficile. Le partite si vedono dopo aver passato un periodo, si possono fare delle valutazioni generali da portare agli occhi dei calciatori. Abbiamo lasciato punti per strada che non dovevamo lasciare, poi magari siamo andati a riprenderli contro squadre toste. Quello che diventa fondamentale è che si possiede solo il presente, non bisogna guardare indietro né andare a preparare quella futura. Noi possediamo solo il presente e dobbiamo sfruttare il massimo dal presente. Per cui quando si va organizzare un lavoro, un'attenzione, il momento è ora, è quello che vivi. Se uno riesce a vivere sempre nel presente si accorgerà che è tutto più facile in relazione all'obiettivo finale e soprattutto vivrà con più gioia, più intensamente, la propria vita e professione. Dobbiamo dare peso allo stesso modo a tutte le partite. Non andare a rivangare su cose, non andare a guardare su quello che succederà fra un mese. Ora. Il momento è ora, sempre nel calcio. E' il momento che giochi, è quello che vivi.

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A Montella è stato chiesto quale elemento avrebbe voluto togliere alla Roma e lui ha risposto: "Spalletti". Che elemento toglierebbe lei al Milan?

Montella. Perché Roma è casa sua, l'Olimpico è casa sua. Lui conosce bene tutto. Lui ci tornerà da allenatore, sicuramente. E sarà un bell'allenatore per la Roma, perché Montella sarà un grande allenatore. Per ritirargli la palla che ci ha tirato lui, parlandosi chiaro, è che è vero che la Roma è stata costruita per vincere, mentre il Milan no.  Per cui il fatto che il Milan sia insieme alla Roma evidenzia quello che è il vero valore degli allenatori. Io sto facendo cose normali, lui cose straordinarie. Fra i due è lui è quello bravo in questo momento, e lo diventerà ancora di puù nel futuro. Ho visto che mi ha perdonato (ride, ndr), mi fa piacere. D'altra parte è più facile capire i genitori quando lo si diventa e lui c'ha già quei 2 o 3 che lo perdoneranno nel futuro.

C'è un Milan che non è stato costruito per vincere perché c'era un po' di diffidenza all'inizio del campionato sulla capacità di rendimento, con tutti i problemi degli ultimi anni. Però, è seconda a pari punto con la Roma. Qual è il pregio tattico del Milan e l'elemento tattico che può metteere in difficoltà anche la Roma?

Lui secondo me ha il suo marchio di essere allenatore, che è quello della gestione della palla, del palleggio, di essere squadra. Lui passa sempre attraverso il collettivo. E' un po' quello che gli serviva quando giocava, lui non aveva bisogno della palla lunga, non aveva bisogno della ripartenza. Aveva bisogno della squadra che si posizionava nella metà campo avversaria e che palleggiava, che gli faceva toccare palla tra le linee, poi si allungava dietro i difensori, veniva basso e poi quando era il momento la teneva lui e faceva tutto da solo. Riporta il suo marchio da calciatore, questa rapidità e questa velocità di pensiero. Lui è uno sveltissimo. Era sveltissimo con i piedi, è sveltissimo con l'astuzia, era un astuto. Lui aveva 1 o 2 cose in particolare che gli altri sapevano, ma era lo faceva così tanto bene che poi decideva lo stesso e passava ugualmente, anche se tu lo sapevi. E' la sua idea da allenatore, è ben chiara e non sarà facile da togliergli, però soprattuto per queste sarà una partita bellissima secondo me. Perché tutte e due le squadre hanno lo stesso obiettivo: quello di fare la partita e tutte e due possono vincerla.

Un'ultima curiosità è su Strootman. Come ha gestito la situazione? E' andato tutto via dalla testa ed è pronto a giocare la partita dopo l'annullamento della squalifica.

E' già andato via tutto. Per quanto il derby abbiamo già dato nel 2016, vedremo nel 2017. Se proprio bisogna ricordare qualcosa è il fatto del guantone di Angelo Peruzzi e del buon lavoro che ha fatto con Inzaghi per portare la squadra a questi livelli qui. Poi di altro se ne parla nell'anno prossimo del derby. Noi adesso pensiamo alla partita di domani sera. Le nostre attenzioni sono tutte nella partita di domani sera. Si va oltre.

In che misura la partita di domani può essere decisiva per laureare l'anti-Juve. Il Napoli ha vinto 5-o a Cagliari. La Roma diventerà l'anti-Juve se vincerà domani? Può ridiventare un campionato a due?

Noi vogliamo essere quelli che hanno vinto contro il Milan, non l'anti-Juve. Con la Juve ci si gioca dopo e se ne parlerà in quella settimana lì. Poi il discorso iniziale era quello di tentare di racchiudere quello che si possiede solo adesso. Domani ci può succedere di tutto e non si sa poi quello che sarà tra due giorni. Su quello che è passato non bisogna soffermarcisi, perché non c'è marcia indietro. Diventa findamentale per la nostra classifica e la nostra identità, per quelli che sono i nostri obiettivi di questi due giorni. Noi vogliamo vincere contro il Milan, siamo costruiti per vincere le partite. Poi vedremo che scenario si apre. Il parlare dei futuri avversari è un cosa che non ha senso se non vinci nel presente e fai dei passi corretti oggi per dare seguito a questi passi corretti domani. Vincere contro il Milan, assolutamente. Ora.

Lei ha detto che quella di domani sarà una partita bellissima, con un Olimpico abbastanza pieno con 40mila spettatori. Strootman ha detto che il calcio italiano è in crescita. Può essere uno spot per il calcio italiano questo match?

Sì, quella del Napoli lo è stato. Ha giocato una grande partita. Le partite che si vedono in questo ultimo periodo dicono che ci sono molte pretendenti per l'alta classifica, e giocano tutte un buon calcio. Quindi è corretto dire che il calcio italiano è in crescita, è corretto dire che il calcio che giochiamo attualmente in Italia è un calcio di livello, è corretto dire che quella di domani sarà una bella partita.

La Roma di quest'anno ha guadagnato 43 centimetri e 39 chili rispetto a quella dello scorso anno. Le piace o preferisce quella veloce o questa che riesce a vincere anche con il fisico? E poi, sta cambiando proprio il calcio europeo sul piano fisico visto che anche Guardiola è apparso in difficoltà con i suoi metodi?

Io penso sia più completo aggiungere un po' di fisicità. Il fatto che tu riesca a raggiungere gli obiettivi, e che ti riesca ad avere lo scettro del possesso palla giocando in velocità e la palla a terra è un valore in più. Però la fisicità ti dà molto, perché poi sulle palle inattive che nel calcio sono quelle che decidono molto risultati. La fisicità è quella che ti fa sopperire alla qualità tecnica dell'avversario, per cui ti vanno bene tutte le soluzioni e le strade da percorrere. Quando riesci a mettere più componenti nella qualità ci sono dei vantaggi. Quest'anno la cosa più evidente da quella che è stata la Roma l'anno scorso è che oggi la Roma è con Edin (Dzeko, ndr) e l'anno scorso era senza. Quando è venuto da me per delle spiegazioni...io ho un rapporto con i miei calciatori più profondo quest'anno. Poi ci sono, i ruolo, i punti di vista, le situazioni. Allora qualche volta bisogna confrontarsi in maniera corretta. Io gli ho sempre detto la mia Roma la vedevo con lui, e lui può dirlo, se lo ricorda bene. Una volta è venuto da me per chiedermi se un giocatore con le sue caratteristiche andasse bene nel canovaccio. Lui ha queste due componenti e può abbinare la qualità fisica con quella tecnica. Gli ho sempre detto che la mia Roma l'ho vista sempre con una prima punta fisico. Ora siamo più lunghi di qualche metro, l'anno scorso eravamo più corti. In tutti e due i casi ci sono dei vantaggi e degli svantaggi. Io la preferisco così, che abbia un po' più di fisicità come la ha quest'anno, perché poi hai più soluzioni quando la partita ti si incasina da un punto di vista tattico degli avversari, da un punto di vista di qualità di campo, come per esempio l'altra sera quando abbiamo giocato contro l'Astra Giurgiu. Quella la risolvi su una palla buttata, su un fattore fisico. E' dfficile risolverla in quel campo con quelle situazioni che si erano venute a creare. Se non ha anche un po' di fisicità difficilmente le porti a casa. Mentre le squadre che hanno meno qualità di velocità, palla sui piedi e fantasia, lo si vede, diventano più toste caratterialmente. Si portano a casa il risultato con la fisicità e lo strapotere fisico dentro l'area di rigore.

Avete segnato più del doppio dei gol nel secondo tempo (24) che nel primo (11), è una vostra caratteristica dei giocatori e del suo gioco? C'è una ragione?

No, perché può essere pericoloso. Io preferirei al contrario, andare in vantaggio subito e poi gestire la partita. Dà vantaggio perché poi gli altri sono costretti a giocare e scoprirsi. Noi non abbiamo quella qualità così forte, così evidente che dobbiamo per forza ricercare ed avere prima che sia tardi. Noi abbiamo la possibilità di far vedere quello che è il nostro timbro, mentre per il momento non lo abbiamo ancora modellato bene. Però, secondo me ci arriveremo il prima possibile.

Lo scenario che si presenterà dopo questa settimana vi servirà per capire che mercato fare? Un conto è dover intervenire con certe prospettive, un conto con altre...

La Roma non sia legata al risultato della partita, la Roma ha la ricerca di essere sempre più forte. Qualunque siano i risultati la Roma lavorerà nella maniera giusta. Non si smonta mica una piscina per una sconfitta. E' stata montata per far recuperare i giocatori, resterà lì. Ci serve da recuperare, perché si perde si lavora a fatica. La società ha lavorato, ha fatto strutture, il presidente sta mettendo in pratica quelle che erano le intenzioni di cui ha parlato quando è venuto, perché di lavori ne ha fatti tanti. La Roma deve essere sempre più forte, per cui tutti coloro che lavorano nell'ambiente Roma daranno il meglio anche in questo mercato di gennaio per far diventare la Roma più forte.

La Roma è costruita per vincere? Chi è la favorita?

Lo dicono tutti. Io se ci penso qualche cosa mi viene per crearti le insidie dell'obiettivo, per mettere del pepe. Però non lo dicono solo a noi, lo dicono anche al Milan, al Napoli. Se vince una squadra vuol dire che perdono altre 4. Per cui è un giochino frequente nell'anti bavaglio. L'ho detto io? L'ha detto Montella. La favorita? Noi. Siamo favoriti noi. Si gioca in casa, siamo costruiti per vincere, loro no.

Sono passati dieci giorni dall'infortunio di Salah. Come procede il recupero di Salah? C'è la possibilità di rivederlo col Chievo o con la Juve o lo vedremo a febbraio dopo la Coppa d'Africa?

Se recupera, visto pure quello che è successo a Francesco oggi all'ultimo momento, lo porto anche domani sera sera, adesso devo chiedere al medico. Se può fare anche solo 20 minuti io lo porto domani. Io non mi rassegno a niente, domani sera abbiamo una partita fondamentale dove le forze ci vorrebbero tutte invece poi ci capitano sempre queste cose. Per cui tutte le forze che posso mettere, le metto a disposizione della Roma.

Trascrizione a cura di Luca Benincasa Stagni