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Soulé studia da Dybala: un altro capolavoro decisivo. Il futuro della Roma è suo

Soulé studia da Dybala: un altro capolavoro decisivo. Il futuro della Roma è suo - immagine 1
Con un cambio in panchina imminente e una sessione estiva che porterà molte novità, Matías è uno dei pochi da cui bisognerà ripartire per costruire la Roma del futuro
Redazione

Matías Soulé Malvano. Un nome che dopo le prime prestazioni un po' opache veniva già accostato a quello di Iturbe (sacrilegio!) e che ora viene esaltato - giustamente - da tutti dopo un autentico golazo al derby. Di gol così al derby se ne sono visti pochi, ma anche di mancini come quello di Matías. Contro la Sampdoria in Coppa Italia aveva rischiato di tirare giù la porta centrando l'incrocio, mentre ieri la sorte gli ha sorriso e la palla è entrata tra un bacio e l'altro alla traversa. "Se parte dall'esterno, può prendere la Roma per le mani. Ha colpi importanti e trova la porta: il futuro è suo, ha tutto per esplodere", ha detto Ranieri nel post-partita di ieri. Sir Claudio crede in lui e nell'orizzonte grigio di Trigoria, con un cambio in panchina imminente e una sessione estiva che porterà molte novità, Soulé è uno dei pochi da cui bisognerà ripartire per costruire la Roma del futuro.

La cura Ranieri?

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Da qualche mese sta facendo intravedere le sue qualità e anche ieri il suo gol, oltre che bello, è stato anche decisivo: con la perla alla Lazio, i punti portati a casa dalla Roma grazie ai suoi lampi sono già 7 (dopo la punizione di Parma e il mancino flash all'Empoli). Sta crescendo e trovando sempre più fiducia: nelle ultime 8 gare di Serie A è a quota 3 gol e 1 assist - giocando sempre almeno 60'. Cura Ranieri? Difficile da dire dato che a livello statistico non è cambiato quasi nulla rispetto a Juric e De Rossi e la sua posizione, spesso, continua ad essere troppo arretrata per uno con le sue qualità nell'ultimo terzo di campo.

Soulé studia da Dybala: un altro capolavoro decisivo. Il futuro della Roma è suo- immagine 2

Una cosa è certa: Soulé non riesce a fare gol brutti. Quello segnato ieri contro la Lazio aveva un coefficiente xG di 0.03 (traduzione = da lì, se sei normale, non segni). A volte, però, servirebbe più concretezza, una palla data in verticale invece di un dribbling rischioso - cosa che Ranieri gli chiede da mesi. Se nei prossimi mesi, o tra un anno, Paulo Dybala saluterà i giallorossi, Matías dovrà riuscire a prendere il suo posto e far sentire meno la mancanza di un fuoriclasse come la Joya. Compito non certo semplice, i ruoli sono diversi e l'eredità è pesante, ma proprio domani compirà 22 anni e ha ancora tutto il tempo del mondo per diventare un campione - sempre e comunque con la maglia della Roma addosso.

Federico Liuti