Matì Soulé è stato uno degli acquisti più desiderati dalla dirigenza della Roma, che vede in lui un giocatore non solo per il presente ma anche per il futuro del club giallorosso. Anche De Rossi lo ha fortemente voluto, chiamandolo ripetutamente durante la trattativa e considerandolo un elemento chiave per la Roma di quest'anno. Eppure, nonostante le grandi aspettative, l'esterno argentino ha passato 90 minuti a guardare i suoi compagni nella partita di domenica contro il Genoa, segno che il suo inserimento in squadra richiede ancora del tempo. A sostenerlo ci sono anche i suoi connazionali (e amici) Dybala e Paredes, che lo hanno accolto a braccia aperte. Il classe 2003, dal canto suo, ha voluto con convinzione la Roma considerandola come una tappa fondamentale per la sua crescita, ma nelle prime partite stagionali l'argentino non è ancora riuscito a esprimere tutto il suo potenziale. L'ex Frosinone non ha brillato nelle partite contro Empoli, Cagliari e Juventus. Ha mostrato grande voglia di mettersi in mostra, ma senza risultare davvero efficace. Un dato emblematico: su 15 dribbling tentati, solo 5 sono riusciti. Questa statistica è sorprendente, considerando che nello scorso campionato il dribbling è stato uno dei suoi punti di forza, con ben 101 riusciti, il migliore in assoluto in tutta la Serie A.
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Soulé, rebus argentino: dall’entusiasmo a Fiumicino alla panchina di Marassi
Dal 3-5-2 al 4-3-3: la collocazione tattica di Soulé è un intrigo
—Siamo solo all'inizio della stagione, quindi è ancora presto per trarre conclusioni definitive. Tuttavia, i 90 minuti trascorsi in panchina a Marassi fanno riflettere sulla sua collocazione tattica dell'argentino nel 3-5-2, sicuramente più complicata rispetto al 4-3-3, dove potrebbe giocare da esterno puro, come faceva (bene) a Frosinone. La notizia dell'infortunio di Saelemaekers potrebbe però aprire nuovi scenari per Soulé: con la sua capacità di adattamento e la voglia di ritagliarsi un ruolo importante all'interno di questa Roma, il numero 18 giallorosso potrebbe essere schierato come quinto a destra. Certo, in quella zona di campo dovrà prestare più attenzione alla fase difensiva rispetto al suo solito impiego da esterno alto. Tuttavia, con Celik che non ha ancora pienamente convinto e Saud che deve ancora adattarsi tatticamente al calcio italiano, De Rossi potrebbe aver trovato una soluzione per far convivere i due argentini in campo.
Valentino Poggio
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