Matias Soulé è un caso e nonostante le rassicurazioni di Ranieri sul fatto che avrà un futuro roseo, il suo minutaggio è diminuito drasticamente. Nelle ultime 4 di campionato è rimasto 90 minuti in panchina e il confronto con le prime 20 della passata stagione è impietoso. La media di minuti in campo è scesa da 87’ a 50’ a partita. Un solo gol messo a referto, mentre l’anno scorso a questo punto era già a 8 (con un assist). Crolla anche il dato delle palle gol create: da 5 a nessuna. Sir Claudio ne ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Bologna: "A me piacciono i giocatori pratici, ha un futuro roseo, è quello che gli chiedo. Lui tocca dieci palloni, voglio che siano importanti per la squadra. Voglio che quando un giocatore riceva la palla, devo pensare che succeda qualcosa di importante. Ci arriverà, ha tutto per riuscirci". I passaggi chiave sono passati dai 2,50 a partita all'1,27 di questa annata.


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Soulé ora è un caso: dall’accoglienza da star a desaparecido. Su di lui Betis e Genoa
La stima c’è e la Roma al momento non lo considera un giocatore in uscita nonostante Betis Siviglia e Genoa abbiano chiesto informazioni. E il ds dei rossoblù, Ottolini, lo ha anche ammesso: "Mi piace, ma per ora non c’è nulla". Soulé è arrivato questa estate per 26 milioni più bonus ed è stato accolto come una star a Fiumicino. Ma i ricordi di quella serata di fine luglio stanno pian piano ingiallendo e deve dare una svolta alla sua stagione. Se lo augura anche Ghisolfi che ha già fatto partire Le Fée. L’altro ‘colpo’ del mercato estivo. Venerdì contro il Genoa va verso l'ennesima esclusione e i minuti in campo da quando c'è Ranieri sono solamente 22. Pochissimi considerando lo sforzo dei Friedkin per portarlo nella Capitale.
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