La cosa più bella dietro a un pallone per Matias Soulé, giovane, valutato dalla Juve in estate 25,6 milioni di euro più 4 di bonus e ora occupato con la Roma a rincorrere la Champions, è la "libertà di muovermi e trovare la giocata per vincere", scrive Matteo De Santis su La Stampa. L'ex Frosinone ha rilasciato un'intervista al quotidiano, ecco le sue parole:


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Soulé: “A Trigoria è cambiata l’aria dopo momenti duri. Juve? Non cerco vendette”
Libero anche di raccontare cosa rappresenta per lei Roma-Juve... "Una partita speciale, specialissima. Sono stato cinque anni alla Juventus, ero un ragazzino sedicenne. La sfida di domenica sarà ancora più particolare per la classifica: noie loro ci giochiamo un posto in Champions".
Consiglierebbe di allestire una seconda squadra anche alla Roma? "Certamente, aiuterebbe tanti ragazzi. E soprattutto sarebbe anche qualcosa di buono per la società".
Dopo il prestito al Frosinone, lo sbarco alla Roma. Cosa l'ha convinta a sposare il progetto dei Friedkin? "Un giorno mi ha telefonato il mio procuratore dicendomi che mi voleva la Roma. Ho approfondito l'interesse, parlato con De Rossi e i proprietari e mi hanno convinto. Dalla prima chiamata della Roma avevo già capito che sarei venuto qui. Dopo qualche giorno di attesa, con qualche timore che potesse saltare, il trasferimento si è concluso per il meglio".
Il calcio è così, tanto che a Roma si è ritrovato con tre allenatori diversi. Come ha vissuto l'esonero di De Rossi, il tecnico che l'aveva convinta? "Sono stati momenti difficili, anche duri. Ma nel calcio può succedere di tutto e tu calciatore devi stare sempre concentrato e cercare di ragionare lucidamente con la tua testa".
Il suo rapporto con Ranieri? "Ho provato subito a fare quello che mi diceva. Lui ha avuto ragione, mi chiedeva di toccare meno il pallone e provare lo stesso la giocata. Poi mi lascia la libertà, negli ultimi metri, di puntare l'avversario e vedere la porta. Mi ha aiutato tanto, lo ringrazio".
Cosa è cambiato nella Roma? "L'aria che si respira. Il mister ha dato tranquillità e fiducia a tutti, anche ai nuovi. La sua grande esperienza ci è servita. Ora si vede che viviamo un momento positivo".
Se la Roma andasse in Champions e la Juventus no, sarebbe una piccola vendetta? "No, non ho vendette da prendermi e ora penso solo alla Roma"
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