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Social Tribuna Verona-Roma: due comete nel giorno di Natale

Riparte la rubrica dedicata ai pensieri dei tifosi, espressi via social network. Nell'appuntamento di oggi: la partita di ieri contro il Verona e il compleanno di Totti.

Bruno Di Benedetto

Ieri era il 27 Settembre, il che significa che la partita passava in secondo piano. In primo piano ci finiva un certo compleanno, che destino ha voluto capitasse proprio lo stesso giorno di un match di campionato in casa con il Verona. E può una rubrica sulle opinioni espresse sui social commetere un torto e soprassedere su una tale questione di precedenze? Può mai concentrarsi sulla partita ignorando la più importante festa (festa che tantissime persone sui social hanno definito "il Natale")? Decisamente no, non può.

Prima la partita – La partita è ancora una volta sofferta. Il Verona, come il Parma quattro giorni fa, si chiude e cerca le ripartenze. Poiché la squadra giallorossa con il passare dei minuti non riesce a superare il muro avversario, in rete si assiste un crescendo di nervosismo: tanti si lamentano del "catenaccio" che ogni squadra esibisce all'Olimpico, altri rievocano il "pullman" mourinhano, messo davanti alla porta per bloccare la partita. A fine primo tempo l'aria si è fatta già piuttosto pesante.

Inizia Paola: "Primo tempo sofferto. Troppo sofferto", poi Manolo entra nel merito: "Per me f>ormazione sbagliata del mister: due statici davanti contro chi è chiuso sono inutili"; iniziano quindi gli attacchi ai singoli insufficienti, soprattutto a Destro (Edoardo: "P<oi quando se dice che Destro non è da Roma, piovono insulti" o Marcello: "Non è la punta che fa per noi"). Tiziano presente un finale poco lieto: "Mi sa che il Verona ci blocca".

 Così si procede in un'atmosfera che giunge a sfiorare l'isteria, finchè al 74' Florenzi non fa esplodere lo stadio e il mondo della rete, scatenando una pioggia di interventi, metà dei quali rivolti all'autore del gol, metà alla ormai celebre nonna: Alessandro: "BACIALI TUTTI!! BACIALI TUTTI!!" Emiliano: "Date una nonna a quell'uomo!" Michele: "Grazie nonna Aurora!!!!" e così via.

La partita sembra essersi aggiustata, ma un conto è ancora in sospeso. Se Ljiajic, sostituito sullo 0 a 0, ha diviso tra voci di dissenso (Andrea "Basta, non lo sopporto più...è inguardabile, cammina in campo, sembra svogliato..via subito") ed estimatori (Stefano: "Per me non è stato malaccio" o Matteo: "Prestazione da dimenticare? Ma che partita avete visto?"), Destro invece, cammina sulla passerella e sta per essere gettato in pasto ai pescecani. Dino: "Non la butta dentro neanche con le mani "; Vincenzo: " Quando dicevo di vendere Destro nessuno mi dava retta, che pippa!". Ma sono le ultime parole famose, perché a quel punto il ragazzo di Ascoli Piceno segna un gol che spedisce tutti i detrattori all'inferno, e scatena le rappresaglie di chi in lui aveva avuto fede. Michele sintetizza per tutti: "Ma come si fa a discutere ancora di Destro che a 23 anni fa questi goal? Come?! È un patrimonio della Roma. Basta metterlo in discussione. Chi lo fa non tifa Roma. Come al solito il vero problema della Magica sono questi (mezzi) tifosi, pronti a criticare appena qualcosa va male

Morale: la stanza 18 si riconferma vincente, e su facebook e twitter i tifosi non mancano di evocarla in massa. E il migliore in campo? Testa a testa tra il decisivo Florenzi, il granitico Manolas (Augusto: "è 'na colonna greca") e il nuovo idolo Keita, che il web (ma non solo) vorrebbe sempre MVP. Keita monstre"; Caterina "Una forza della natura! Che classe" eccetera, eccetera.

Il Compleanno Capitano – Per tutta la giornata di ieri, l'hashtag #AuguriCapitano è stato nella top ten dei più utilizzati in Italia, rimanendo in testa per gran parte della mattinata e fino alle 17 passate. Non è entrato nella top mondiale, ma ci si potrebbe chiedere come sarebbe andata se si fosse scelta una formula più internazionale del genere #HappybdayTotti o affini. Se ci si vorrà togliere la curiosità, ci sarà sempre l'anno prossimo.

Per quanto riguarda gli auguri al Capitano, ne sono giunti talmente tanti da rendere impossibile fare una selezione che comprendesse il nome degli autori. Basti dire che sono arrivati auguri da tutto il mondo, da tifosi di tutte le squadre, da tifosi di altri sport, da tifosi di nessuno sport. E che nei messaggi Totti è stato appellato con nomi altisonanti, come "re", "eroe", nonché "leggenda vivente", come aveva fatto la Fifa qualche giorno fa, e infine (e non per pochi) "Dio". Da molti è stato definito un grande "calciatore", "uomo", "padre", "esempio". Poi citazioni di vario genere, su tutte quelle musicali con Venditti, Brusco, Ramazzotti, Mengoni e soprattutto De Gregori (sempre però con la specifica che Totti, il rigore da cui non si giudica un giocatore, non l'ha sbagliato quasi mai).

Infine sono stati ricordati i gol celebri: pallonetto a San Siro, cucchiaio all'Europeo, diagonale a Marassi e così via. Sintentizzando, tutti hanno voluto rendere grazie a quello che per alcuni è stato "insostituibile compagno di viaggio" (Luciano), per altri addirittura l'unico orizzonte calcistico della vita: "da quando sono nato vedo giocare Totti. Non potrei immaginare un calcio senza lui" (Mirko). Ha ragione Raffaele a dire: "Quando smetterai con te terminerà, purtroppo, anche un certo modo di vivere il calcio", ma questi pensieri possiamo rinviarli all'anno prossimo, quando speriamo di festeggiare un nuovo compleanno con Totti in Rosa

Al termine della giornata, un pensiero spicca su tutti per la sua poeticità. Pensiero che coglie l'arco di tempo e di spazio occupato da Totti nella vita della sua città e dei suoi tifosi è il pensiero di Michele, il quale recita: "come se, con quel talento sconfinato, tenesse sospeso il filo giallorosso del tempo per continuare a tesserlo a suo godimento".