Novantesima presenza con la Roma, probabilmente la più importante. Per ripetere quello che è successo nel 2017, con la maglia del Manchester United, serve un ultimo sforzo a Chris Smalling. Due in realtà: arrivare in finale di Conference League e quindi battere il Leicester stasera all’Olimpico, e vincere ovviamente la finale di Tirana del 25 maggio. Ma andiamo per gradi. Anche se il binomio con Mou a distanza di 5 anni fa un po’ sognare.
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Smalling, l’emozione fa 90: annullare ancora Vardy e riprendersi una finale
Il difensore raggiunge quota 90 presenze con la Roma e deve replicare la gara d’andata per raggiungere una nuova finale dopo quella del 2017 con Mourinho
Intanto stasera, il difensore inglese “scappato” a Roma nel 2019 fa novanta presenze con i giallorossi proprio contro una squadra britannica. Quel Leicester a cui ha fatto male pure in Premier segnando un gol e un assist nelle ultime due sfide con la maglia del Manchester. Novanta appunto, quasi cento per il vegano. Presenze che potrebbero essere impreziosite da un’altra prestazione monumentale, esattamente come quella dell’andata. Perché Chris, al King Power Stadium, è stato senza ombra di dubbio il migliore in campo: chiedere a Jamie Vardy per conferma. L’attaccante delle Foxes non ha visto un pallone pulito, merito soprattutto di Smalling.
Spinto da una cornice di pubblico da sogno Chris non sente la paura, solo una fortissima emozione. E la motivazione, chiaro. Due step ancora per urlare davvero C’Mon!
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