Il 28 novembre la Roma sta passeggiando sul campo dell'Istanbul Basaksehir e al 71' Dzeko viene sostituito. Pellegrini, Kolarov e Florenzi non sono più in campo ed Edin non ha dubbi: la fascia di capitano va a Chris Smalling. Che però, piccolo dettaglio, fino a quel momento aveva giocato solo dodici partite con la maglia giallorossa. Abbastanza secondo Dzeko per meritarsi già un riconoscimento così importante come quello della fascia al braccio.
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Smalling, leader col futuro in bilico. Lo spogliatoio chiede la conferma
Dzeko dopo sole dodici partite gli aveva messo la fascia di capitano al braccio. La sua permanenza è sempre più complicata, ma squadra e tifosi non hanno dubbi
Tutto il gruppo ha riconosciuto immediatamente le doti di leadership e di personalità del difensore inglese, che ieri ha trovato il terzo gol con la Roma. Il suo futuro a cinque giorni dalla presentazione delle liste Uefa è in bilico, ma se fosse per la squadra e per i tifosi Chris dovrebbe restare un altro anno. Nello spogliatoio sperano infatti in una conferma, anche per non dare un altro colpo a quella continuità tecnica che la Roma cerca invano da anni.
Smalling-Roma, il problema della conferma
Il Manchester United continua a chiedere 20 milioni e il gol di ieri di certo non ha aiutato la trattativa. La Roma non vuole spendere così tanto per un classe '89 che a novembre compirà 31 anni. A maggior ragione se ha già convinto lui e l'entourage a firmare un triennale a tre milioni, che Chris è disposto a far scendere a 2,5 pur di venire incontro alla società. Fonseca, così come i compagni di squadra, non ha dubbi: vuole Smalling anche l'anno prossimo. E bastano i numeri per confermarlo: delle 36 presenze stagionali, 35 volte è partito dall'inizio, 34 di queste ha giocato 90' senza mai uscire. Col Napoli (per infortunio) e l'ultimo quarto d'ora con l'Inter le uniche due eccezioni.
Ma per il club di Trigoria è diventato una corsa contro il tempo, visto che entro il 3 agosto l'Uefa vuole la lista per la fase finale di Europa League in Germania. Lo United però è un osso duro come dimostra la stessa situazione di Sanchez con l'Inter. Per dare l'ok europeo vogliono trovare un accordo per la cessione, a titolo definitivo o in prestito con obbligo di riscatto. Il giorno della presentazione della prima maglia (a cui Chris ha dato anche il massimo dei voti), Smalling è stato "pubblicato" dagli account ufficiali della Roma: sembrava un indizio di mercato, ma le difficoltà delle ultime ore hanno spinto Baldini a riaprire i contatti con gli agenti di Vertonghen, che di Smalling sarebbe l'erede designato.
Tra Smalling e i tifosi è amore social
A dicembre Smalling si faceva fotografare sorridente con le chiavi di Roma in mano. Quelle della difesa le ha prese fin dal suo arrivo e anche nei cuori dei tifosi ha preso immediatamente il posto di Manolas. Sui social, dove Chris è sempre molto attivo, ieri sera è stata un'invasione di cuori e di mani in preghiera: "Ti prego, resta", il grido che si è alzato dai romanisti. Anche con i compagni il feeling è altissimo: Mancini è il primo ad esultare con lui dopo ogni gol, Veretout l'ha chiamato "lupetto" e a fine partita ieri ha ricevuto l'abbraccio di tutti, Fonseca compreso.
Il gesto di Dzeko di nove mesi fa era il chiaro segnale di quanto in poco tempo il centrale inglese abbia conquistato l'intero gruppo. Quel 28 novembre con la fascia al braccio è rimasto un caso isolato. Ma se tra qualche mese Smalling dovesse indossare ancora la maglia numero 6 della Roma chissà che non possa capitare ancora. Tra le mura dello spogliatoio di Trigoria hanno già detto sì.
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