Roma, stadio Olimpico, 19 gennaio 2011. È l’ultima stracittadina di Coppa Italia vinta dalla Roma. Il tabellone dice derby per un ottavo di finale a gara unica. Il gol della vittoria giallorossa (2-1) lo realizza Fabio Simplicio. Il centrocampista brasiliano, classe 1979, arriva nella Capitale nell’estate 2010 e in due anni colleziona 53 presenze e 9 reti. Ma quella alla Lazio ancora se la ricordano tutti.
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Simplicio: “Il ricordo più bello? La corsa sotto la Sud. Alla Roma manca ancora qualcosa per lo scudetto”
L'ex centrocampista giallorosso: "I tifosi hanno sempre apprezzato il mio dare tutto per la squadra. Ho iniziato la carriera di procuratore, magari porterò un fenomeno alla Roma"
Mercoledì in semifinale di Coppa Italia la Roma incontrerà di nuovo la Lazio. Cosa ricorda di quella partita del 2011?
“Ricordo bene quella gara. Ho rubato la palla a Radu e con un leggero colpo ho mandato il pallone sulla sinistra del portiere della Lazio e ho fatto il gol della vittoria”.
La storia che la lega ai derby è molto positiva. Quanto è diversa questa partita dalle altre?
“È una partita diversa dalle altre. Si sente in maniera particolare per tutta la settimana. Ma io ero abituato anche in Brasile i derby sono caldissimi. Dopo quel gol i tifosi mi hanno sempre tanto ringraziato… il gol nel derby è un gol che ha un valore diverso rispetto agli altri”.
Come si è trovato a Roma in quegli anni?
“Ho passato due stagioni alla grande, non ho giocato tante partite però quelle nelle quali ho giocato ho fatto vedere il mio valore. Ho sempre cercato di dare ai tifosi quello che si aspettavano da me. Ho dato il 100%, non mi sono mai tirato indietro”.
Il momento più bello che ricorda?
“La corsa sotto la Sud dopo aver segnato nel derby. E vedere la felicità nella faccia dei nostri tifosi”.
Ha un rimpianto ?
“Avrei voluto continuare a giocare di più, ma le cose non sono andate bene. Così ho capito che la mia esperienza in Italia era finita”.
È rimasto in contatto con qualcuno dei suoi vecchi compagni?
“Sono rimasto in contatto con i brasiliani. Appena arrivato ho subito fatto amicizia con Doni e Juan. Tra gli italiani quello con cui ho legato di più è stato Daniele De Rossi, una bravissima persona”.
Della sua squadra ci sono ancora Totti e De Rossi…
“Sono due grandissimi uomini in campo e fuori, faccio sempre il tifo per loro”.
Ha visto la Roma di quest’anno? Cosa ne pensa?
“La Roma quest’anno è una grandissima squadra, ma ancora ci manca qualcosa per vincere lo scudetto”.
Il suo giudizio su Spalletti?
“È forte e ora conosce bene la piazza. Se continua così l’anno prossimo può vincere il campionato…”.
Simplicio e i tifosi: che rapporto ha avuto con loro?
“Un rapporto bellissimo, hanno sempre apprezzato il mio dare tutto per la squadra”.
Nel derby in cui realizzò il gol vincente, la curva Sud non cantò per tutto il primo tempo per protesta contro la tessera del tifoso. Anche in questa stagione all’Olimpico manca il supporto dei tifosi, quanto conta per un giocatore?
“È davvero un peccato perché i tifosi sugli spalti danno la spinta giusta per caricarsi in campo”.
Alla Roma ha avuto Ranieri come allenatore: lo scorso anno ha fatto una impresa alla guida del Leicester e da poche settimane è stato esonerato. Che allenatore è?
“È un grande allenatore, che mi ha insegnato molto. Lo devo solo ringraziare per l’opportunità che mi ha dato alla Roma. Nel calcio spesso le cose cambiano rapidamente, nel bene e nel male. Sono certo che non rimarrà a lungo senza panchina”.
Prima di salutarla, di cosa si occupa oggi in Brasile?
“Ho iniziato la carriera di procuratore, magari porterò un fenomeno alla Roma”.
(Match Program - F. Viola)
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