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Simona Marchini: 'Spero dagli americani continuità con i Sensi''

”Mi auguro – dice Simona Marchini, attrice ma anche figlia di Alvaro ex presidente della Roma in una intervista all’Adnkronos – che questa passione e questa grande condivisione del problema Roma venga assunto – non mi...

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''Mi auguro - dice Simona Marchini, attrice ma anche figlia di Alvaro ex presidente della Roma in una intervista all'Adnkronos - che questa passione e questa grande condivisione del problema Roma venga assunto - non mi aspetto sentimentalmente dagli americani - ma comunque venga assunto un impegno di continuità.

''La famiglia Sensi lascia alla Roma una grande eredità, la sua grande passione e la sua grande generosità. Io sono molto vicina alla famiglia Sensi, con il cuore, Franco era amico di mio padre, ci conoscevamo da sempre, so anche quanti sacrifici e quanti sforzi hanno fatto per amore della Roma''.

A parte l'affetto e gli auguri ai Sensi, con grande cuore, mi auguro fortemente che gli americani diano un serio contributo e che la squadra riprenda con la grinta la passione e l'amore di prima... E poi, viva Totti che è una bandiera, si sa....''.

La Marchini risponde anche sui tagli al Fus. ''Mi auguro con tutto il cuore che i finanziamenti al Fus vengano reintegrati perché non si può riformare semplicemente tagliando - sottolinea - Questa diventa una decapitazione di un intero mondo di lavoro, perché nel mondo della cultura, che è vastissimo, ci sono complessivamente 400mila lavoratori e questo non è uno scherzo: è una vera e propria industria che produce un indotto importante''. L'attrice si ribella a ''questa leggenda che la cultura costa e basta. Il 'mangiatevi pane e Dante Alighieri' è una baggianata colossale''.

E insiste: ''Nessun paese in Europa sta facendo quello che stiamo facendo noi''. ''Allora - prosegue - mi auguro che la provocazione del Maestro Muti, che ho apprezzato moltissimo, durante il Nabucco serva a qualcosa, ma non a tappare un buco, a dire solo vabbè salviamo l'opera perché ci dà prestigio. No, dovrebbe servire a prendere veramente in mano una situazione di riforma del sistema. Sono d'accordo che bisogna riformare e trattare, ma con un progetto, non semplicemente tagliando, come si fa anche con scuola, ricerca, università. Perché solo tagliare vuol dire distruggere''.

L'attrice fa lo stesso discorso per quanto riguarda il finanziamento pubblico al teatro e chiede una sorta di 'task force' della cultura. ''Bisogna riunire delle persone di indubbio valore, culturale e artistico, persone di grande passione e buona fede, non solo autoreferenziali e narcisi pronti a vendersi al primo offerente - mette in chiaro Simona Marchini - persone che veramente amino il teatro e la cultura. Si dovrebbero riunire, come fanno anche in Inghilterra con il loro Art Council, persone di chiara fama e onestà intellettuale che danno suggerimenti''.

''Certo - prosegue - bisogna riformare. E' vero che bisogna evitare gli sprechi. E' vero che si deve trattare con le parti sociali, anche con i sindacati. Ma, per esempio, al Teatro dell'Opera ce ne sono otto: questo diventa paradossale, non si può gestire un teatro con tutte queste difficoltà''. In conclusione: ''Siamo tutti d'accordo su un punto: bisogna trovare l'accordo per andare avanti, per far vivere il teatro e non solo il teatro. Il mezzo c'è, l'importante è una vera onestà intellettuale''.