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Mourinho: “La finale di Budapest non l’abbiamo persa”

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Le parole del tecnico portoghese: "Continueró a dirlo fino all'ultimo giorno della mia carriera. L'obiettivo è qualificarsi per la prossima fase"
Redazione

Domani la Roma inizierà la sua nuova avventura in Europa League con il match contro lo Sheriff Tiraspol. La squadra di Mourinho, dopo la sconfitta nella finale di Budapest a maggio, ha voglia di brillare in questa nuova stagione della competizione europea. Lo Special One alle 18:45, direttamente dallo Sheriff Main Arena in Moldavia, risponde alle domande dei cronisti in conferenza stampa alla vigilia della partita. Dopo di lui sarà il turno di Karsdorp. Prima della conferenza, alle ore 19 anche l'intervista del mister a SkySport svolta in mattinata presso Trigoria

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Nella gestione degli attaccanti, come ad esempio Dybala, è possibile vedere di nuovo Lukaku e Belotti insieme?

"Io non voglio dire chi gioca domani. Gioca Karsdorp perché Kristensen non può giocare e perché senza Smalling il nostro quarto difensore è Celik e ho bisongno di avere un difensore in panchina. Giocherà Mancini, Llorente e Ndicka e ho bisogno di avere Celik in panchina come difensore. Non rispondo su quali attaccanti giocheranno. Sicuramente preferisco giocare con due attaccanti di cui uno è un giocatore di creatività. Per questo abbiamo giocato con El Shaarawy o Dybala in questo tipo di combinazioni."

Dopo la finale da Budapest con che spirito si ricomincia dopo una finale persa? Quale è l'obiettivo? Svilar giocherà?

"È una stagione diversa e una competizione diversa da quella passata. Continuo a dire fino all'ultimo giorno della mia carriera che la finale di Budapest non l'abbiamo persa. Continuerò a dire questo ogni volta che ne parleremo. Però, è una competizione nuova, partiamo da zero. L'obiettivo è qualificarsi per la prossima fase. Lo scorso anno abbiamo iniziato con una sconfitta che ci ha creato difficoltà nella qualificazione e anche giocare i play-off contro una squadra da Champions che non è facile per una squadra come la nostra molto impegnata nella stagione. Se riuscissimoo a vincere il girone sarebbe importante. Su Svilar, sì giocherà perché Rui ha giocato molto bene nell'ultima partita, perché abbiamo vinto e non ha preso gol e perché non c'è una minima critica su di lui. Se contro l'Empoli non fosse andata bene avrebbe giocato domani."

Lo Sheriff è una squadra modesta, lei ha un squadra top. Come affronterete questa sfida?

"Noi abbiamo rispetto di tutti gli avversari. Abbiamo perso due anni fa 6-1 una partita che si doveva vincere. Abbiamo perso l'anno scorso nella prima del girone con il Ludogorets. Non è mai facile giocare in trasferta in Europa. Giochiamo contro l'avversario, il pubblico e una motivazione speciale per una squadra il cui obiettivo è qualificarsi. Giochiamo anche contro una squadra che ha fatto la storia perché sono state fatte cose incredibili dallo Sheriff in Champions. Non è una partita facile, per questo motivo giochiamo con una squadra forte. Giocano Karsdorp, Mancini, Llorente, Ndicka che sono giocatori titolari. Abbiamo portato giovani giocatori che non sono mai partiti con noi come Mannini e D'Alessio"

Domani non assisterà alla partita. Sarà un problema per la squadra? Da dove guarderà il match?

"Ovviamente è un problema perché non posso comunicare con la squadra. Ma la soluzione è stata l'allenamento di oggi, perché ho potuto dire la mia. Sarò seduto dove lo Sheriff mi riserverà un posto. Non mi preoccupo perchè starò bene ovunque. Il mio staff sa come ragiono e come la penso, ho fiducia nella mia squadra e questo porterà al successo"

Ogni partita in Europa è difficile, ma per lei è più facile il percorso europeo o quello italiano?

"Non lo so. Abbiamo avuto tutti la sensazione che lo scorso anno potesse andare bene sia in Italia che in Europa. Nella trentesima giornata eravamo terzi e nei quarti di finale di Europa League. Abbiamo avuto infortuni importanti come quelli di Dybala e Smalling e abbiamo trovato difficoltà. Abbiamo perso delle partite in campionato che in condizioni normali non avremmo perso. Abbiamo perso una finale contro una squadra che aveva le nostre stesse ambizioni. Non è facile rispondere, anche in Italia e in Europa quest'anno ci sono squadre fortissime. Non posso dire dove sarà più facile. Per me conta sempre la prossima partita e oggi l'Europa League è la più importante per noi"

MOURINHO SU SKY

Terzo anno in Europa cosa rappresenta?

"Queste due finali che abbiamo giocato hanno portato momenti emotivi, di empatia con la gente che hanno costruito il senso di una Roma unita. Ogni partita della fase del girone l’affrontiamo l’obbiettivo di qualificarci. L’anno scorso quando abbiamo perso la prima ci siamo messi da soli sotto pressione. Domani cercheremo di entrare meglio".

Quale insidie nasconde lo Sheriff?

"Ha fatto la storia. La vittoria al Bernabeu è la storia del calcio. Abbiamo analizzato la squadra di questa stagione, gioca un solo calciatore moldavo gli altri sono brasiliani o colonbiani e cercano di fare un salto in avanti. L’allenatore è bravo, la squadra è organizzata. Giocano a quattro in campionato, a cinque in Europa. Probabilmente non sarà un bel campo, ma magari sarà una sorpresa e sarà fantastico."

Lukaku e Dybala giocheranno?

"Non voglio dire chi gioca o chi no. Abbiamo una rosa con opzioni. Se parli di loro parli di giocatori speciali. Ci sono Smalling, Pellegrini, Kristensen e Azmoun che non possono giocare. Anche con loro fuori c’è una rosa che ci dà la possibilità di fare qualche cambio".

Lei e la proprietà avete sempre onorato l’Europa…

"Io sono cresciuto in un modo in cui provo difficoltà a scegliere una competizione. Per me quella più importante è la prossima. Se siamo in Europa penso che al di là del titolo che abbiamo vinto e dell’atro che non ci hanno fatto vincere, aiuta a creare una Roma più forte. Se ricordi le partite con il Bodo, Leicester, Feyenoord e Bayer Leverkusen, dal punto di vista sociale e di empatia hanno aiutato la Roma a diventare più grande".

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