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Sette anni dalla morte di Franco Sensi

Presidente della Roma dal 1993. Con lui il terzo scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe. Oggi messa di suffragio a Visso

Massimo Limiti

Sono passati sette anni ma sembra ieri. Nel cuore dei tifosi romanisti c’è ancora il dolore per la brutta notizia che caratterizzò quel 17 agosto del 2008. Moriva Franco Sensi, il presidente della Roma, malato da tempo, che era salito al vertice della società giallorossa nel 1993 e portata allo scudetto nel 2001. Nei suoi 15 anni al comando della Roma sono arrivate anche due Supercoppe italiane (2001 e 2007) e due Coppe Italia (2006/07 e 2007/08). Poco o abbastanza, dipende dai punti di vista. Perché Sensi ha speso tanto, sicuramente più di quanto non abbia vinto. Ma con lui, presidente più longevo della storia giallorossa, la Roma è tornata ai fasti dell'era Viola, con lui è tornata a contare e non solo sul campo. «Tu sei e sarai sempre la storia della Roma»la frase rivolta a Sensi da Francesco Totti pochi mesi prima della scomparsa.

La Roma nasce nel segno della famiglia Sensi. Il papà di Franco, Silvio, fu uno dei fondatori del club, nato dalla fusione di Alba Audace, Fortitudo Pro Roma e Roman. Il padre tramandò questa passione al figlio, che negli anni Sessanta divenne vice presidente durante la gestione di Anacleto Gianni e vide la squadra giallorossa alzare al cielo il primo (e fin qui unico) suo trofeo europeo: la Coppa delle Fiere.

Poi abbandonò l'incarico pur rimanendo sempre legato alla Roma tanto da salvarla dal fallimento a cui la stava portando Giuseppe Ciarrapico. Nella primavera 1993 l'acquista insieme a Mezzaroma, poi a novembre liquida il suo socio (troppe divergenze nella gestione, tra cui l'arrivo dell'indesiderato Luciano Moggi come ds) e diventa proprietario unico.

Oggi la famiglia ha ricordato l'ex numero uno giallorosso con una messa in suffragio a Visso, paese d'origine della famiglia e del quale Sensi è stato sindaco.