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Serie A, ecco quanto la Roma potrebbe risparmiare con il taglio stipendi sui calciatori

LaPresse

Se si dovesse arrivare a una decurtazione del 30% sui contratti, i giallorossi avrebbero un alleggerimento di circa 33 milioni nella voce "costo del personale" all'interno del prossimo bilancio

Dario Marchetti

Il calcio italiano discute su tutto. Il coronavirus ha scombinato i calendari di mezza Europa e non poteva essere altrimenti anche per la Serie A. Su una cosa, però, la Lega guidata da Dal Pino è d’accordo: il taglio degli stipendi per i calciatori. La volontà dei club è praticamente unanime e la Roma, dovesse essere presa questa decisione, risparmierebbe circa 33 milioni sul prossimo bilancio. Anche Fienga qualche giorno fa ha ammesso che è un’ipotesi plausibile considerato il momento di crisi che il calcio obbligatoriamente vivrà. “Bisogna mettere in sicurezza tutto il sistema” ha detto l’AD giallorosso che in questi giorni insieme al resto del management ha già sondato il terreno con i procuratori dei calciatori dandosi poi appuntamento a quando si avrà maggior chiarezza sulle modalità.

STRATEGIE - Già, perché fino a questo momento la Lega di Serie A ha messo sul piatto due opzioni. La prima prevede il non pagamento degli stipendi per il periodo di mancata attività, mentre la seconda la decisione di una decurtazione percentuale (sembrerebbe del 30%) sul ingaggio annuo. Quest’ultima, per ora, sembra l’ipotesi più accreditata e così facendo la Roma risparmierebbe circa 33 milioni netti dei  90 che spende per la prima squadra. Un assist importante per i giallorossi, i quali avevano già in mente un taglio del monte ingaggi (al 30 giugno 2019 era di 184 milioni totali tra calciatori, dipendenti e dirigenti). Nella lista dei contratti da depennare da Trigoria erano finiti giocatori come Fazio, Perotti, Jesus, Pastore e diversi prestiti. Da Florenzi a Nzonzi, passando per Karsdorp e Olsen. Questi tagli, uniti a quelli che imporrebbe la Serie A, darebbero una grande mano alle casse giallorosse. Ora si aspetta un segnale dalle istituzioni del calcio e in tal senso Gravina ha convocato per venerdì una conference call con le altre componenti federali per capire come agire.

EUROPA - C’è la possibilità che tutto passi in mano al Governo provando a inserire la disoccupazione parziale come già succede in Francia e che include anche il mondo del calcio. Non è però neanche da escludere che il taglio degli stipendi resti argomento di discussione solamente tra Figc e Lega. In attesa di un accordo tra le parti, l’Europa inizia a muovere dei primi passi. La Germania resta il campionato più virtuoso con i giocatori del Gladbach che hanno deciso in autonomia di tagliarsi il 20% dello stipendio. Iniziativa subito seguita dal Bayern Monaco estendendola anche a dirigenti e staff. Altre decurtazioni volontarie sono arrivate da Schalke, Mainz e Werder Brema, mentre il Dortmund è pronto a trovare un accordo interno. Diverso, invece, il discorso a Barcellona, dove Bartomeu ha proposto ai senatori del club l’ipotesi di levarsi parte degli emolumenti per il periodo di inattività, ma non trovando per il momento terreno fertile. In Italia la direzione intrapresa sembrerebbe opposta a quella catalana, ma in attesa di una decisione ufficiale la Roma continua a lavorare anche su strade alternative per farsi trovare pronta a ogni evenienza.