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Serie A, De Siervo: “Nuova Champions come la Super Lega. Stadi? Fermi agli anni 90”

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L'amministratore delegato della Serie A tuona contro il nuovo format della massima competizione per club e sulla situazione stadi: "Necessario un tavolo di lavoro tra i Club, il Governo e le Amministrazioni competenti"

Redazione

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio 1 commentando la situazione italiana riguardo agli stadi di proprietà e sul nuovo format della Champions League proposto dalla Uefa: “La maggior parte dei club italiani è ferma agli anni 90 come modello ma la Juventus, l'Udinese, il Sassuolo e l'Atalanta hanno tracciato la strada. C’è la consapevolezza che ci debba essere una accelerazione dei processi burocratici. E' necessario un tavolo di lavoro tra i Club, il Governo e le Amministrazioni competenti. Nessuna realtà calcistica può essere valutata interessante se non ha un progetto commerciale dietro".Sulla nuova Champions League ha invece aggiunto: "Siamo critici. In questo modo vengono aggiunte 100 partite in più, solo per raccogliere più risorse economiche. Per la Serie A significherebbe perdere oltre 200 milioni all'anno e questo è un fatto inaccettabile. Chiediamo che l'aumento delle gare sia ridotto della metà, ovvero che i match dei gironi non siano dieci ma otto, rispetto ai sei attuali". De Siervo ha anche criticato il modo in cui le quattro squadre sarebbero scelte per prendere parte alla nuova Champions League, ovvero attraverso un coefficiente: "E' stato introdotto un coefficiente che tende a premiare determinate performance, una specie di strizzata d'occhio al modello Super League. Dalle stime che abbiamo fatto l'Italia avrebbe solo una squadra in più nei prossimi dieci anni". L'amministratore delegato ha poi concluso parlando della Supercoppa italiana, da ormai qualche anno svolta in Arabia Saudita: "La Supercoppa Italiana? Si tornerà in Arabia Saudita, poiché abbiamo un contratto che non abbiamo risolto per clausole penali che abbiamo ereditato. Per il futuro stiamo valutando un contratto all'estero di più ampia prospettiva, che coinvolga più squadre".