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Sabatini: “Mourinho è un leader. Io e lui non avremmo lavorato bene insieme”

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L'ex ds giallorosso commenta così la restituzione dei punti alla Juventus: "I tempi ed i modi sono sbagliati. Non è possibile non conoscere la classifica, mette tutte le squadre sotto stress"
Redazione

"È un qualcosa di inquietante e fastidioso perché c'è una variabile sconosciuta, che verrà chiarita solo a giugno. - dice Walter  Sabatini a SkySport ha commentando la decisione del Collegio di Garanzia del Coni sui punti della Juventus, che ha lasciato la Serie A in una situazione di incertezza. Poi prosegue: "Non entro nel merito se i punti vadano o meno restituiti, ma sicuramente i tempi ed i modi sono sbagliati. Non è possibile non conoscere la classifica, mette tutte le squadre sotto stress. Mettetevi nei panni della Roma, per fare un esempio. Non sto a sindacare se sia giusto penalizzare, ma non può non esserci una sentenza definitiva". L'ex direttore sportivo giallorosso ha poi rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla vittoria della squadra di Mourinho contro il Feyenoord.

Sabatini: "A Roma sentivo l'orgoglio e la felicità di una città intera. Era una grande responsabilità"

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Queste le sue parole: "Mourinho è un leader naturale, un leader carismatico. Non credo voglia avere vicino un altro drammaturgo come me. Lui è capo e ci deve essere un solo capo. Non credo avrebbe funzionato tra me e lui alla Roma. La Roma era a trenta secondi dall'eliminazione, poi con due prodezze di Pellegrini e Dybala è andata ai supplementari. Lui ha riunito la squadra pubblicamente in maniera spettacolare, sotto la curva. Ha responsabilizzato i giocatori. Dybala fa Dybala e Pellegrini fa Totti al 90', era finita. Questo è il carisma di Mourinho che ha trasmesso alla squadra. La Roma è proiettata a un finale di stagione meraviglioso, stanno bene senza di me. Questo non vuol dire che non pensi alla Roma con tanta nostalgia. Ci penso perché la Roma è stata una parte della mia vita davvero consistente. Non ho vinto lo scudetto lì ed è una cosa di cui mi rammarico sempre tutti i giorni".  Sabatini ha poi raccontato alcuni retroscena della sua esperienza nella capitale: "Sono stato sei anni a Roma e non ho mai respirato, non ho mai mangiato una pasta senza sapere di essere il ds della Roma, senza pensare alla responsabilità che avevo verso il club e la città. Sono perennemente insoddisfatto, una sola volta mi sono sentito in armonia con l'universo ed è stato quando la Roma ha vinto dieci partite consecutive. Ho sentito l'orgoglio e la felicità di una città intera. Nel ricordare questo momento sto bene".