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Scudetto Roma 2001: i momenti chiave che hanno portato al titolo – FOTO

LaPresse

Le partite fondamentali che hanno portato al trionfo dei giallorossi

Massimo Limiti

Se a distanza di venti anni qualcuno si chiede quali siano stati i momenti determinanti della splendida cavalcata della Roma di Fabio Capello verso lo scudetto 2000/201, non c’è dubbio che il pensiero di tutti coloro i quali l’hanno vissuta vada diretto su almeno cinque partite: il derby vinto con l’autogol di Negro, la vittoria a Bergamo, la doppietta di Batistuta al Tardini, il gol di Montella a Torino e Roma-Parma del 17 giugno.

LAZIO-ROMA 0-1

"Vincere così è il massimo" dice Fabio Capello al termine della gara e pensano lo stesso tutti i tifosi della Roma. I giallorossi vincono il derby 1-0 grazie ad un autogol di Paolo Negro che resterà nella storia, con lo sfottò che tiene banco per diversi anni. Anzi, ancora oggi. Peruzzi respinge un colpo di testa di Zanetti, Nesta cerca di liberare l’area ma il pallone batte sul corpo del compagno di squadra e finisce in rete. La stracittadina del 17 dicembre 2000 sarà ricordata anche per una splendida e ‘imperiale’ coreografia della Curva Sud e per la “pettinata” di Cafu a Nedved con un triplo palleggio sopra la testa del centrocampista della Lazio. Tre punti che consentono di mantenere il distacco sulle inseguitrici Atalanta e Juve.

 ROMA 17/12/2000CALCIOLAZIO-ROMAESULTANZA DELLA ROMA©LAPRESSE/MARCO ROSI

ROMA 17/12/2000CALCIOLAZIO-ROMAESULTANZA DELLA ROMA©LAPRESSE/MARCO ROSI

ATALANTA-ROMA 0-2

Il 7 gennaio 2001 la Roma sfida in trasferta l’Atalanta di Vavassori, la squadra che quell’anno è la vera sorpresa del campionato e che aveva eliminato i giallorossi in Coppa Italia. La squadra di Fabio Capello si presenta all’Atleti Azzurri d’Italia priva di Batistuta, Emerson (ancora infortunato) e Zebina. Si gioca sotto una pioggia battente che rende il campo ai limiti della praticabilità. Roma in vantaggio dopo appena sessanta secondi con Delvecchio che con un preciso diagonale trafigge Pelizzoli. L’Atalanta ha una reazione rabbiosa, ma disordinata. Al 39′ viene annullato per fuorigioco un gol di Ventola. Due minuti dopo arriva il raddoppio della Roma con Tommasi che controlla un lancio lungo in area e insacca alle spalle di Pelizzoli. L’esultanza del numero 17 giallorosso sotto la pioggia è un’altra fotografia indimenticabile di quel campionato. Nella ripresa il risultato non cambia e i tre punti conquistati dai giallorossi, con le dirette avversarie che non vincono (Juve a -8), sono determinanti.

PARMA-ROMA 1-2

Alla sfida del Tardini la Roma ci arriva da capolista con tre punti di vantaggio sulla Juventus e con tantissimi tifosi al seguito. La squadra giallorossa passa in svantaggio grazie al gol di Marco Di Vaio, dopo un calcio di rigore fallito (palo) con Totti, ma nella ripresa Gabriel Omar Batistuta ribalta la partita con una doppietta indimenticabile, gonfiando la rete alle spalle di Buffon e sotto il settore ospiti con due diagonali su assist rispettivamente di Samuel e Aldair. La Juventus esce sconfitta a Bergamo e scivola a -6 dai giallorossi. Lo scudetto è sempre più possibile.

JUVENTUS-ROMA 2-2

A poche giornate dalla fine del campionato la Roma affronta la trasferta di Torino ancora da capolista con cinque punti sula Lazio e sei sulla Juventus. La gara comincia subito in salita per i giallorossi che dopo appena sei minuti si trovano sotto di due gol. Del Piero e Zidane firmano la partenza bruciante dei bianconeri, la Roma barcolla ma non crolla. Capello nella ripresa inserisce Montella al posto di Delvecchio e Nakata al posto di Totti. I due cambi si riveleranno decisivi negli ultimi undici minuti della partita con il giapponese che accorcia le distanze e l’aeroplanino che agguanto il pareggio. Il tocco a rete di Montella e l’esultanza sotto al settore ospiti tengono la Juve a -6 e diventano un’altra importante cartolina di quella meravigliosa stagione.

ROMA-PARMA 3-1

E arriviamo al “d-day” tanto atteso per nove lunghi mesi. Sette giorni prima, a Napoli, la Roma subisce la rimonta dei padroni di casa e perde l’occasione di laurearsi campione d’Italia con una giornata di anticipo. Lo stadio Olimpico presenta una cornice di pubblico come poche volte in passato. Tutto esaurito, con sciarpe e bandiere che colorano ogni metro quadro sugli spalti. Servono i tre punti e quelli arriveranno grazie ai gol di Totti, Montella e Batistuta i tre giocatori protagonisti poco più degli altri di un meraviglioso campionato. Finisce con l’invasione di campo da parte di migliaia di tifosi a pochi minuti dal fischio finale, la rabbia di Fabio Capello che invita tutti ad uscire dal terreno di gioco e gran parte dei ventidue in campo che faticano a raggiungere gli spogliatoi. L’esultanza di Francesco Totti al gol che sblocca il risultato diventa il poster di quel campionato e il 17 giugno il giorno dei giorni di tanti romanisti.

Getty Images