Dopo un anno quasi da dimenticare e qualche bagliore di classe purissima, Patrik Schick è pronto al riscatto. Nella sua prima stagione con la Roma ha totalizzato 26 presenze e solo 3 gol. In mezzo tante polemiche e diversi problemi fisici che hanno rallentato la sua crescita. L'attaccante ceco però continua a sognare in grande, ed è già pronto a cambiare il corso della storia: "Ora ho 3 settimane di vacanza, ma riposerò solo per una settimana. Poi inizierò a lavorare da solo. Voglio essere pronto per la prossima stagione" ha raccontato dal ritiro con la nazionale ceca. Una fame di successo che lo spinge a dare il massimo, lasciandosi alle spalle tutti i problemi di una stagione che immaginava diversa: "Il mio inizio non è stato il massimo a causa degli infortuni, ma verso la fine della stagione ho migliorato la forma fisica e le prestazioni - ha proseguito Schick -. Ovviamente so che posso giocare meglio. Non mi sono potuto allenare bene durante la scorsa preparazione estiva a causa del trasferimento e del problema fisico. Adesso voglio evitare gli infortuni ed essere pronto al 100% per la stagione".
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Schick senza sosta: “Mi alleno da solo per la Roma”
L'attaccante ceco vuole mettersi la prima stagione con i giallorossi alle spalle "ma l'esordio in Champions League non lo scorderò mai"
SOGNO CHAMPIONS E NAZIONALE - Nonostante le delusioni, le polemiche e le tante panchine, Schick porterà comunque nel cuore una stagione nella quale ha toccato con mano per la prima volta la Champions League. "La partita con il Barcellona è stata l'esperienza più bella per me. Anche giocare a Liverpool è stato bello nonostante non siamo riusciti a vincere. Ci siamo andati vicino, sono state le mie prime partite in Champions League, non le dimenticherò mai" ha raccontato. Un passo avanti nella sua carriera, nella quale è destinato a diventare un punto di riferimento per il calcio ceco. Il 4-0 subito con l'Australia racconta le difficoltà di rinascita della nazionale, ma il numero 14 giallorosso resta fiducioso: "Nella Roma faccio spesso l'esterno, ma in nazionale giochiamo diversamente, quindi è stata una novità per me e non è stato il massimo, anche se in qualche modo l'ho fatto lo stesso - ha spiegato l'attaccante - . Le motivazioni? E' più difficile al termine della stagione, sei abituato diversamente, è comunque la nazionale quindi non hai scuse, le motivazioni devono essere sempre al massimo, e penso che nessuno abbia molato. I ragazzi qui sono intelligenti, c'è qualità, ma dobbiamo lavorare sulla chimica di squadra. So che è difficile da capire dopo una sconfitta, ma c'è stato un cambiamento rispetto al passato, anche se è difficile da spiegare".
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