Giovanni Sartori, ex calciatore e dirigente del Chievo Verona per più di vent'anni, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Rete Sport, a pochi giorni della sfida tra Roma e Chievo all'Olimpico. Ecco le sue parole:
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Sartori: “Paredes ha grandi qualità. La Roma è una grandissima squadra”
Giovanni Sartori, ex calciatore e dirigente del Chievo Verona per più di vent'anni, a pochi giorni della sfida tra Roma e Chievo all'Olimpico ha rilasciato dichiarazioni importanti sulla squadra giallorossa
Qual è la sua opinione sulle polemiche seguite a Juventus-Roma?
"Io spero che sia solo un episodio, purtroppo capitavano anche nel nostro piccolo quando ero al Chievo, anche se non voglio pensare a dietrologie. E' il momento di cambiare qualcosa, di pensare all'introduzione della moviola, ma va centellinata, altrimenti si fermerebbero sempre la partita che durerebbero troppo. Non esiste una vera soluzione"
Lei è un grande esperto di giovani, cosa pensa di quelli giallorossi?
"Conosco i giovani della Roma, bisogna vedere chi si cala di più nella nostra realtà. Ho avuto Paredes al Chievo e ne conosco le grandi qualità, pensavo onestamente si ritagliasse più spazio ma la Roma è una grandissima squadra ed è difficile, a meno di infortuni o squalifiche"
Perché ha lasciato il Chievo, visto il grande rapporto con la società?
"In me si era creato uno stato d'animo che mi ha portato a pensare che il mio ciclo al Chievo si fosse chiuso, quindi ho preferito lasciare a chi aveva più motivazioni, come quelle che ha Luca Nember in questo momento"
Cosa pensa dei playoff e delle seconde squadre?
"Sul fatto che il campionato possa essere meglio con i palyoff potrei essere d'accordo, come vedo succedere in serie B, anche per la visibilità che danno. Sulle seconde squadre...probabilmente sarebbe una soluzione per i giovani che non sono pronti per la serie A, bisogna capire se farle partecipare alla B o come farle giocare, questo è il vero problema"
Cosa pensa della regola sugli stranieri in campo?
"Lo dico da tanti anni, con le regole attuali magari giocano gli europei e vengono bloccati gli extracomunitari, ma poi la regola si aggira. A questo punto varrebbe la pena di far giocare dei giovani della primavera, qualunque sia la loro origine"
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