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Sampdoria-Roma, quando Totti riscrisse le leggi della balistica – VIDEO

Sampdoria-Roma, quando Totti riscrisse le leggi della balistica – VIDEO - immagine 1

Al minuto 28 della ripresa Cassetti crossa verso il Capitano giallorosso che segna un gol storico

Nicolò Carpino

Nel calcio esistono momenti e gesti tecnici che restano indimenticabili. Stadio Ferraris di Genova, 26 novembre del 2006, la Roma del primo Spalletti domina facilmente la Sampdoria di Flachi per 3-1 nel primo tempo (in gol Totti, Perrotta e Panucci) all'inseguimento della capolista Inter. Al minuto 28 della ripresa Cassetti scodella una palla morbida dalla destra verso l'esterno sinistro dell'area blucerchiata trovando Francesco Totti che calcia senza pensare con il piede sinistro da posizione impossibile. La palla sembra telecomandata. Tutti con il fiato sospeso, poi l'esultanza. Francesco corre verso il settore ospiti seguito da un giovane Daniele De Rossi: ha riscritto la storia della balistica. Il gol forse più bello della sua carriera segnato nella porta dell'incolpevole Berti.

I tifosi della Roma a Genova impazziscono di gioia ed incredulità. Quelli doriani si alzano in piedi e applaudono l'attaccante fresco campione del mondo (come De Rossi e Perrotta). "Un gol celebrato da tutto il mondo che rimarrà di diritto negli annali del calcio mondiale. La rete contro la Samp è a pari merito con il cucchiaio alla Lazio e all'Inter il mio gol preferito. Tirare con il sinistro? Non ci pensi e forse ti coordini meglio – spiega Totti -. Quando arriva la palla lunga da calciare al volo, hai il tuo piede preferito d'appoggio. Con il sinistro sono più spensierato e non ho troppe aspettative”.

Un insieme di genialità, talento e coraggio. Sarebbe stato molto più facile stoppare il pallone in area e tentare un cross o cercare lo smarcamento per poi tirare con il destro, suo piede preferito. Invece no, Totti ha tentato ed ha trovato un gol irripetibile. Un sinistro potentissimo che ha tagliato in due l'area di rigore blucerchiata per infilarsi nel palo più lontano difeso da Berti.