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Saelemaekers: “Stiamo ritrovando la vera Roma. Siamo contenti per Dovbyk”

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Le sue parole: "Grazie tutte le persone del club e alla famiglia che mi hanno sostenuto e oggi torno bene in campo. Prima della partita gli avevo detto che doveva attaccare lo spazio dietro ai difensori. Era importante per lui fare gol"
Redazione

Alexis Saelemaekers ha parlato ai microfoni di Mediaset dopo la vittoria in Coppa Italia contro la Sampdoria. Queste le sue parole:

Dopo l’infortunio adesso sta giocando con continuità. “Si ho lavorato tanto, è stato difficile. Grazie tutte le persone del club e alla famiglia che mi hanno sostenuto e oggi torno bene in campo”.

Adesso c’è il Milan, è una partita speciale? “Certo è sempre speciale tornare alla squadra dove hai giocato, poi loro sono stati la mia prima squadra in Italia. Adesso però testa alla prossima partita, il Milan sarà dopo, dobbiamo continuare a lavorare bene”.

SAELEMAEKERS IN CONFERENZA STAMPA

Dove preferisci giocare? "Io mi sento a mio agio dove mi mette il mister. Proverò a fare il meglio in ogni posizione, ho già giocato quinto e trequartista, anche esterno più offensivo. Già che sono in campo sono contento e provo ad aiutare la squadra".

Stai pensando alle prossime gare contro Parma, Milan e Lazio? Quanto saranno importanti? "Sono importanti tutte le partite per noi, sono stati mesi difficili che abbiamo passato. Ora stiamo ritrovando la Roma che conosciamo tutti, tutte le partite sono importantissime e guardiamo partita per partita, proviamo a mettere in campo quello che di chiede il mister".

Cosa vi siete detti con Dovbyk sul gol? "Prima della partita gli avevo detto che doveva attaccare lo spazio dietro ai difensori perché è un cross che mi piace fare, lo provo sempre in allenamento. Oggi ha funzionato e sono contento, era importante per lui fare gol, tutta la squadra è contenta per lui".

Cosa è successo nel secondo tempo di Como? "Il mister ne ha parlato con noi. Non ti so dire il motivo di questo secondo tempo, perché siamo calati così, ma la cosa più importante è dimenticarsene il più possibile. Può succedere nel calcio di giocare meno bene, ma la mentalità c'era, abbiamo sempre provato a metterla in campo. Dobbiamo guardare avanti e lavorare tanto".