(di Marco Cantagalli) Il protagonista assoluto del calciomercato giallorosso, Walter Sabatini, ha incontrato oggi i giornalisti a Trigoria, in una sala stampa gremita, per fare un punto della situazione sulla squadra giallorossa. Tra le operazioni di mercato e gli obiettivi raggiunti e sfiorati, il direttore sportivo romanista si è presentato con una battuta: “Sono ancora io. Resistente, sono reduce da una grandissima vacanza. L’ho fatta ad uso e costumo di chi l’anno scorso mi ha definito sofferente”
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Sabatini: “Strootman sarà il nostro prossimo acquisto. Lui incedibile? Nel calcio mai dire mai. Prendere Rabiot sarà difficile. Benatia non aveva più voglia e stimoli. Abbiamo venduto il suo simulacro ” FOTO – AUDIO – VIDEO
Il DS giallorosso in conferenza stampa ha toccato diversi argomenti di attualità, dal mercato alla lotta per lo Scudetto, toccando gli spinosi casi di Benatia e Maicon.
Tanti i temi toccati, su tutti il caso-Maicon. “Quando leggo che Maicon fa il furbetto per questioni economiche inorridisco, per venire qui ha lasciato tanti di quei soldi che difficilmente un professionista lascia. Gli dobbiamo rispetto; ognuno di noi vive tre vite: quella pubblica, quella privata e quella segreta. Lasciamogli fare due ‘cosine’ come vuole lui, posto che lavori in allenamento.” Il suo pensiero sul brasiliano, concludendo infine: “C’è una Roma con e una senza di lui.”
Ovviamente, non poteva mancare la domanda su Mehdi Benatia, definito da Sabatini come un “monolite. Il marocchino era tenuto in piedi da un fuoco sacro che assemblato alle sue qualità tecniche ne ha fatto un giocatore straordinario. Il Benatia ceduto a 28+4 era il simulacro. Era un mio reale convincimento che il giocatore valesse 61 milioni. Il monolite si è disgregato per convincimenti e desideri, mi sono limitato a vendere un ottimo giocatore, e un ottimo difensore può essere venduto a questa cifra.”
A sorpresa, il direttore sportivo giallorosso, lancia una frecciatina ai media, complici della cessione Dodò. “Dodò è stato venduto perché ho avuto la convinzione che il ragazzo non avrebbe potuto crescere in questo ambiente che lo ha sempre bastonato. Non siete responsabili della cessione di Dodò, ma ho dovuto tenere conto anche di questo aspetto. Ho fatto una scelta molto impegnativa per me, ma credo di essere stato equo nei suoi confronti. Magari ora prenderà anche qualche 7 in pagella, qui non è mai successo, qui prendeva 6 striminziti quando la squadra vinceva 6-0. Forse succedeva perché ho imprudentemente detto che sarebbe stato un campione. È stato ceduto prevalentemente per salvargli la vita.”
Nonostante l’assenza dai campi da gioco, Kevin Strootman, è sempre al centro dei pensieri della Roma e di chi l’ha portato nella Capitale. “Sarà per noi un grandissimo acquisto. Kevin l’abbiamo perso e la cosa ci ha creato molto imbarazzo, è un calciatore straordinario.” L’olandese, però, è il pupillo di Luis Van Gaal, che vorrebbe portarselo con sé a Manchester, sponda United. Proprio su questo argomento, il direttore sportivo della Roma ha voluto dire la sua: “Questo è un mercato che non stiamo facendo noi, lo fa la stampa anglosassone. Il nostro desiderio forte e motivato è quello di trattenere Kevin, che continua ad essere un nostro punto di forza anche da infortunato, lui ha recitato un ruolo esemplare l’anno scorso. Adesso è incedibile, ma bisogna contestualizzare e con questo non dico che è in vendita. Riceverà delle offerte, lo proteggeremo e lo difenderemo, ma non so quello che succederà. Per ora ce lo godiamo anche da infortunato, è la sua idea che ci dà la forza, ha determinato un cambio di strategie di gioco. Non pensiamo minimamente di cederlo, aspettiamo che torni ad avere una condizione accettabile, dobbiamo avere pazienza ma lo aspetteremo, è determinante.”
"Ancora dichiarazioni per quanto riguarda il mercato: prima in entrata, con Adrien Rabiot, sempre più accostato ai colori della Roma “E’ un giocatore eccezionale che ha bruciato le tappe. Non possiamo non seguirlo, ci piace moltissimo. È un calciatore che vorremmo e tratteremo attraverso una linearità di comportamenti, non aspetteremo una soluzione di acquisizione a parametro zero. Se avremo il privilegio e la voglia, di portare avanti un discorso per Rabiot, lo faremo col PSG. Ma credo che sarà difficile, la situazione contrattuale è nota.” Poi in uscita, con Mattia Destro“Ho ascoltato quello che girava intorno a lui. Ho avuto incontri riferiti a Destro, ma in cuor mio non c’era idea di venderlo. Non nego di aver ascoltato delle offerte, fatto salvo che nella mia testa c’era di non venderlo. È anche vanità, mi piace poter dire no a grandi offerte”
"Questo, e molto altro ancora, nei mille spunti della conferenza stampa al centro Fulvio Bernardini.
Ecco le parole del DS della Roma Walter Sabatini in conferenza stampa a Trigoria.
CONFERENZA STAMPA WALTER SABATINI PAROLA PER PAROLA
Il mercato estivo si è chiuso da poco. Si parla molto di Strootman: sarà il primo vero acquisto?
“Certamente. Grandissimo acquisto, l'abbiamo perso per infortunio e ci ha creato molto imbarazzo. Per la verità, abbiamo perso un calciatore straordinario. E’ un mercato che non stiamo facendo noi, ma evidentemente la stampa estera anglosassone. Il nostro desiderio forte e motivato è trattenere Kevin, è stato il punto di forza. Anche da infortunato, accende sempre fra di noi la grande speranza di vederlo fra di noi, e lo rivedremo in campo con tutte le sue prerogative della Roma dell’altra stagione. Lui ha recitato un ruolo esemplare. E’ un mercato degli altri, non il nostro. Sono illazioni, riverberi di stampa anglosassone, non incentivata da noi, non dipende da noi.”
A che punto siamo del percorso, c'è una squadra finale che ha in mente Sabatini?
“Nella mia testa la cerco tutti i giorni, a volte non ci riesco nemmeno. Sono sempre in una dimensione di inquietudine permanente. Non sono mai totalmente sereno e soddisfatto. Sono sicuro però che quest squadra possa essere una squadra competitiva. Un gruppo competitivo. Tutto ciò non tacita la mia inquietudine, la voglia di capire e vedere cosa si può fare subito, dopo o più avanti. Questo non vuol dire che il mercato della Roma sia aperto, ma questa mia prerogativa a cui faccio fatica a rinunciare, ma mi permette di combattere e di cercare sempre. Per fortuna non sono mai totalmente tranquillo, ciò mi permette di ficcare il naso nelle vicende altrui”
Mercato in entrata: Rabiot...
“Giocatore eccezionale, incredibile. E' del '95, ha bruciato le tappe. Ha giocato in fretta in una squadra di fenomeno. Risponde a valori tecnici rilevanti. Non possiamo non seguirlo, sarebbe veramente una ‘defiance’ dell'azienda e mia. Ci piace moltissimo, lo vorremmo e tratteremo attraverso una linearità di comportamenti, non aspetteremo - come si evoca da alcune parti una soluzione di acquisizione a parametro zero - è una scelta strategica, non vogliamo fare queste cose, le abbiamo fatte in un'altra epoca. Presto, in un medio periodo, ci darà soddisfazione Sanabria che è un ragazzo fortissimo. Anche lui l’abbiamo preso in accordo col Barca. Se avremo il privilegio, la voglia e la forza di portare avanti un discorso per Rabiot, lo faremo in sintonia col Psg. Ma sarà difficile, la sua situazione contrattuale del calciatore è nota, tanti club sono su di lui. Cercheremo di fare questa cosa, ma la faremo tra società di grande prestigio. Consideriamo il prestigio del Psg pari al nostro, in questo momento loro fanno investimenti massicci. Vorremo lavorare alla stessa maniera di tutte le altre grandi realtà del calcio europeo. Ci sentiamo un grande club e ci comportiamo da grande società”
Sulle dichiarazioni di Benatia...
“Indugerei poco sull'argomento. Esaustivo e tombale è stato il presidente nella sua dichiarazione. Ci ha fatto sapere il Bayern Monaco attraverso un comunicato stampa di ridimensionare questo conciliabolo pubblico che non è gradito da nessuno. Qualcosa le vorrei dire, anche a favore di Benatia. Vorrei restituire una quota di verità alla vicenda. Alcune cose le ha fatte bene e ha provato a farle bene, poi è scivolato successivamente. I presupposti sono sempre stati buoni, per lui. Quando io l'ho cercato, nel maggio scorso, lui aveva un'offerta superiore da un altro club italiano. Lui ha accettato in maniera rocambolesca la nostra offerta, più bassa rispetto ad un altra, ma l'ha fatto una scelta in direzione della Roma rinunciando a dei soldi. L'ha fatto valutando la forza che gli avrebbe conferito questa squadra. A gennaio ha ricevuto sollecitazioni esterne, e si è presentato da me. Mi ha detto: “Ho delle offerte importanti, ma vorrei restare a queste condizioni. Altrimenti mi sentirei offeso e deluso” Evidentemente, la mia risposta non poteva essere positiva. 'Mehdi, questi soldi la Roma non te li può e vuole dare'. Gli ho detto' Ti adeguiamo il contratto' e gli abbiamo offerto un contratto in esubero rispetto all'offerta di giugno scorso. Firma un po’ sofferta in quel momento, intercettato a Charles De Gaulle dall'ottimo Beccaccioli. Si è calato in questa realtà lungamente, dimostrandosi un grandissimo giocatore per la Roma, poi a gennaio è iniziata una vicenda nuova. Lui ci ha chiesto uno stipendio che non potevamo e non volevamo dargli. Fino a maggio e oltre, speravamo di tenerlo con noi, ma a maggio comunicai in questa sede che il prezzo di Benatia era di 61 milioni. L'avevo dichiarato in sala stampa, ma facevo riferimento al monolite-Benatia, che aveva dato e ricevuto cose eccezionali per la Roma. Il prezzo che è stato realizzato a 28+4 è il prezzo del simulacro di Benatia. Abbiam venduto quello. Non aveva più la forza, la voglia e la determinazione del calciatore che abbiamo voluto e apprezzato. Dal Bayern Monaco ci arrivano messaggi chiari e giusti di non continuare questo discorso, che non dipende da noi. Abbiamo sopportato comunicazioni da questo ragazzo dentro le quali ha posto verità cangianti, e adesso bisogna piantarla, anche perché Pallotta ha risposto in maniera esaustiva, basta non c’è nient’altro da dire.”
Strootman è veramente incedibile?
“Oggi è incedibile. Il calcio è sottomesso alle regole del calcio. Strootman in questo momento è incedibile, noi lo difenderemo e proteggeremo, lo vorremo con noi per sempre. Non so cosa succederà. Ce lo godiamo anche da infortunato. L'idea di Strootman ci da la forza, ha determinato un cambio di strategie di gioco, è stato fortissimo. Ha aiutato molto i compagni. Non pensiamo minimamente di cedere Strootman. Dobbiamo aspettare che torni ad una condizione accettabile. Dovremo avere pazienza, perché per noi è un giocatore importante, appena tornerà in campo non sarà immediatamente Strootman”
Maicon: la situazione?
“Sono costretto ad un piccolo preambolo: Maicon per venire alla Roma ha rifiutato una cifra incommensurabile, importante e significativa che ha lasciato per strada al Manchester City. Ha accettato un’offerta modesta della Roma, rispetto al suo valore. Quando leggo che fa il furbetto con la squadra per una questione economica, inorridisco. Maicon, per venire alla Roma, ha lasciato tanto di quei soldi che difficilmente un professionista potrà scegliere di farlo. Lui è stato un campione e continua a fare il campione. A parte qualche eccesso del suo modo di essere, che noi possiamo tollerare. C’è una Roma con Maicon e che continuerà senza di lui. Lasciamo a Maicon di fare due 'cosine' come gli pare a lui, posto che lavori in allenamento a capo del gruppo. Ognuno di noi ha tre vite. Quella pubblica, privata e segreta. Colgo l'occasione per ringraziarlo: l’anno scorso ha giocato 28 partite di grandissimo livello, ha giocato in condizioni disastrose dal punto di vista fisico, e l'ha fatto per la Roma, non per se stesso. Sto parlando di un campione in attività. Trattiamolo con la dignità che merita. Sta bene, avete visto la partita che ha fatto contro la Colombia? Ebbene, ha giocato una partita rilevante. ”
Complimenti per la campagna acquisti. C’è qualcosa a cui non è arrivato Sabatini?
“Sono arrivato a molte cose. Una quota sufficiente, non sono mai totalmente sereno, ho sempre un effetto ritardato ‘se avessi fatto quella cosa piuttosto che l'altra’. E’ contento Rudi, è la cosa che mi sta più a cuore. Siamo competitivi. Siamo riusciti a raddoppiare i ruoli, a volte triplicare. Lo avevo detto a maggio, in sede di presentazione. Siamo riusciti a farlo. Ora ci aspettiamo dalla squadra la forza e la voglia di essere una grande squadra. Quando c’è stata un’oscillazione al ribasso, determinata dalle amichevoli, siamo stati pervasi dal dubbio. Ma con la Fiorentina abbiamo visto il calcio della Roma dell'anno scorso, almeno per 60 minuti. Non sarò mai contento e soddisfatto di ciò che faccio. Andiamo avanti con grandi fiducia"
Aveva un debole per due giocatori, Dodò e Lamela. Entrambi sono andati via, perchè?
“Quando finisce una campagna acquisti, il saldo emotivo è sempre molto ma molto negativo, per me. Sono costretto a fare scelte che mi addolorano, anche per qualcosa per cui uno si espone e poi non la fa più. Si creano situazioni che mi portano a sofferenza psichica. Dodò e Lamela, oltre a Marquinhos, sono calciatori fortissimi. Sono scelte obbligate, non richieste dall’allenatore. Ogni caso è caso a sé. Dodò è stato venduto, senza che mi aggrediate dopo, perché la stampa non l’ha mai apprezzato fino in fondo. Non siete responsabili della cessione di Dodò. Ho fatto una scelta molto complicata per me, peraltro continuo ad apprezzarlo. Pensvo che il ragazzo non avrebbe potuto crescere in questo ambiente, è stato sempre bastonato. Forse ora prenderà anche qualche 7 in pagella. Qui non gli è mai successo, nelle migliori delle ipotesi prendeva 6 striminziti quando vincevamo 3-0. Non è una scusa quella che faccio. Questo ragazzo l’ambiente non l’ha mai digerito fino in fondo. Forse perché imprudentemente ho detto che sarebbe diventato un campione. Dovevo tirar via il giocatore, valutando la sua età e le sue caratteristiche. Ho fatto una scelta impegnativa, anche per me. Ma Dodò è stato ceduto prevalentemente per questo motivo. Per salvargli la vita. Gli altri sono stati ceduti per metà strada: economico e tecnico-tattiche. Somatizzo, in questi casi."
Polemica con Lotito in Nazionale?
“Mi inquieta parlare di Lotito. Non mi piace indugiare su di lui, essendo io un romantico. Pretenderei da lui, che non faccia dichiarazioni da padrone 'referiere'. Questa cosa è declinata nel tempo, storicamente e socialmente. Quando parla Daniele De Rossi sarà meglio che tutti lo ascoltano, non dice mai cose banali. Non è stato offensivo nei suoi confronti. Lotito si mette la tuta della Nazionale, anche per i tifosi della Lazio, visto che 'qui non mi volete', una situazione di contrapposizione. Ha il titolo per farlo, non è un problema"
Si è pentito di aver definito ‘menestrello’ il procuratore di Benatia? Lotta per lo Scudetto?
“Sono stato fin troppo generoso, con l’agente di Benatia. Le parole mie e di Garcia non sono in contraddizione. Divertendo i tifosi e vincendo, si può vincere un campionato. Una squadra che fa 85 punti, e fa scelte che tendono a migliorare, si pensa o si illude di migliorare. Dopo ciò, devo necessariamente lottare per lo Scudetto. Se faccio 85 punti e miglioro, devo farlo necessariamente. Non trascuro che tutte le società si sono rinforzate, con scelte oculato, integrando bene le squadre: l’Inter l’ha fatto, i 'giorni del condor' del Milan hanno portato 3 giocatori di grande livello come Torres, Van Ginkel e Bonaventura (che è un grande calciatore italiano), anche la Lazio ha fatto scelte oculate e intelligente, così come la Fiorentina che rimane in lizza. Ma anche il Napoli rimane una squadra molto forte, nonostante stia vivendo un momento di depressione per i preliminari. Detto ciò, la Roma lotterà per lo Scudetto. Dovremo farlo”
A cosa rinuncia per lo Scudetto? Almeno un mese di astinenza dalle sigarette? Iturbe?
“No, questo no. Le sigarette no. Iturbe? come lo devo definire..un fenomeno. E’ fortissimo, ancora non lo sa tanto bene. Ha cercato di giocare un calcio ragionato. Il suo approccio è stato difficoltoso. Ha messo da parte la sua istintività. Piano piano troverà la sintesi di essere parte integrante di questa squadra e i meccanismi stessi della squadra. E’ un giocatore istintivo."
Avete mai pensato di cedere Destro?
“Ho ascoltato tutto, anche come parametro. Mi serve per capire come vengono 'pensati' i nostri giocatori. E’ vero, ho avuto incontri riferiti a Destro. In cuor mio, non c’è stata mai l’idea di venderlo. Come lo valuto io, lo vedo molto ma molto bene. Lo definisco un grande centravanti. Vive una situazione perlomeno equivoca, perché altri centravanti lo stanno superando. Ce lo teniamo volentieri, e farà bene. Non nego di aver ascoltato offerte. E' anche vanità: mi piace ascoltare una società che ha fatto una grande offerta e poi dirgli di no. In cuor mio, non avrei mai voluto venderlo. Ma questo è successo”
Chi non è riuscito a prendere giocatori come Iturbe, Astori e Manolas accusa la Roma di strapagare i giocatori o che arrivate a questi attraverso manovre particolari...
“Strumento di difesa grossolano. La Roma non strapaga i giocatori. Paga i giocatori per ciò che sono e valgono. Ci sono 3 prezzi che fanno i movimenti dei giocatori. Prezzo iniziale da 0 a 4, quello intermedio da 4 a 12, e quello finale da 12 a 60 milioni. Io pago il giocatore per ciò che vale, dentro quel range. Quando pago, lo pago il giusto. Le critiche a Bastos? Bastos ha fatto molto bene, non ha avuto lo spazio sufficiente per esprimersi. Lui è venuto in prestito, in un'operazione ridicola. Gli altri si attivano per dire ‘la Roma è fuori mercato per come paga i giocatori’. La Roma paga per ciò che vale, noi non paghiamo tanto i giocatori, anzi..li paghiamo anche meno del giusto, qualche volta”
E' rimasta libera la casella da extracomunitario. Scelta ponderata?
“Strada facendo, ho scelto così. A gennaio potrebbe essere utilizzata, così come potremo non utilizzarla. Potremo anche non aver bisogno di rinforzi. Vivo di qualche illusione e di qualche inquietudine, come una squadra perfetta che non ha bisogno di rinforzi."
Questa Roma è più forte della Juve?
“Ha detto una cosa Rudi Garcia, giusta. La Juve non si è indebolita, ha tenuto tutti e non ha venduto nessuno, arricchendosi con qualche acquisto. Noi abbian fatto scelte diverse, pensando di aver abbassato il gap tra noi e loro. A fine stagione scorsa abbiamo mollato un pochettino. Il gap non sarebbe stato così profondo, ma sarebbe iniquo e sbagliato non valutare che la Juve abbia fatto 102 punti lo scorso anno. Non si sono indeboliti, certamente”
Benatia, valeva 61 milioni? E Strootman?
“Benatia valeva 60 milioni nel momento in cui anticipavo questo prezzo. Era corroborato. Era tenuto in piede da un fuoco sacro, era un monolite. Aveva voglia di esser qualcosa. Assemblata alle sue caratteristiche tecniche, l'hanno reso straordinario. Il simulacro di Benatia è stato venduto a 32 circa. Va bene così. Il calcio è fatto di situazioni contingenti. Nella mia testa a maggio, essendo presuntuoso, pensavo di ristabilirlo alla normalità. Tipo i cartelli sulle macchine 'Astenersi perdi-giorno', quella cifra era anche per questo. Ho dovuto prendere atto perché il monolito si è disgregato, per le sue idee e desideri. Mi sono limitato e ho venduto un ottimo giocatore. Non c’è contraddizione, e se c’è comunicatela. Strootman non vale molto perché non è sul mercato. Si parla di una cifra o valutazione quando sta sul mercato. I prezzi si fanno dagli spifferi di mercato. Poi si arriva magicamente, quasi incomprensibilmente, ad una cifra. Non sto pensando al prezzo di Strootman. Lui sarà il nostro acquisto di gennaio, tornerà qualche mese prima, ma a gennaio dovrebbe tornare ai suoi standard. Faccio fatica. Il voto me lo darò quando vedrò la squadra vincere le partite dentro il campo. La Roma deve esser altamente competitiva quest’anno.”
La Roma punta allo Scudetto? E la Champions..?
“Quando dico che un giocatore è incedibile è perché nella testa lo è veramente. Le coincidenze di mercato sono imprevedibili. La Juventus lo sapeva certamente quali fossero i giocatori che avrebbe dovuto cedere. Intanto, la Roma incontrerà la prossima settimana la squadr più forte del girone. La meno celebrata. E’ fenomenale, vince gli Scudetti in Russia. Annovera calciatori che vorrei e che tutti vorremmo nel proprio team. So di giocare contro la migliore squadra del girone, in questo momento. Nel calcio si cresce di condizione, tornano giocatori. Ma oggi, il CSKA è la squadra più forte del girone. Vorremo vincere, ma sarà molto difficile. Vogliamo misurarci con queste squadre. Attingendo alla forza dei nostri calciatori. Quando parlo dei nostri calciatori li devo rispettare. Non è per 'sbruffoneria'. Non posso parlargli di un obiettivo al ribasso, ma li debbo rispettare. I miei calciatori sono forti, sanno di esserlo, e insieme costruiranno una idea di calcio che sarà importante per superare i problemi"
Vanno educati o rispettati, i giocatori e il loro contratto? Il rinnovo di Pjanic?
“Si pone con un’angoscia totale. Qualcuno di voi agisce dietro agli agenti, spesso trovo notizie di contratti che devono essere allungati, a volte capita di dire che domani è il turno di questo o quell’altro, ho letto di un accordo da rinegoziare con De Sanctis, con cui dobbiamo negoziare altri argomenti. Ogni tanto devo leggere rinnovi sul calendario. Voi agite in surroga. È un problema, ci sono sollecitazioni esterne, calciatori che hanno la pretesa e il diritto di voler rinegoziare i propri contratti. La questione Pjanic? È stata impegnativa, abbiamo voluto fare una rinegoziazione del contratto molto impegnativa che potrebbe aver generato qualche interrogativo. Non potevamo perderlo a 0, abbiamo dovuto accettare una legge di mercato, la Roma è quotata in borsa. Poi tutto si aggiusta, si lavora e si trova un equilibrio. I calciatori sono ragazzi molto intelligenti, un gruppo di lavoro straordinario. Ogni campagna acquisti porta allo stremo, non è il prendere, il dare e il vendere. Tutto questo porta ad assumere impegni, disattenderli. È stato faticoso, la premessa è stata devastante, come ad esempio la rinuncia a Taddei, straordinario ed esemplare professionista, c’era una fortissima spinta popolare e interna per la sua conferma. Pensate che disagio possa essere stato il mio nel comunicargli il non rinnovo. L’ho fatto perché dovevo farlo, per prendere un giocatore di pari età con maggiore esperienza internazionale. È un dolore persistente. Ogni campagna acquisti comporta un saldo emotivo quasi mai positivo, ci riduce spesso a una situazione di sofferenza. Colgo l’occasione per ringraziare Rodrigo, spero che lui dia inizio a un ciclo trionfale che riporti il Perugia in A"
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