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Sabatini: “In passato ho rifiutato la Roma. E non capisco tutti questi sold out”

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L'ex ds giallorosso a ruota libera sull'enorme voglia di tornare. Poi sui giallorossi: "Olimpico pieno solo perché la gente si fida di Mourinho. A Nainggolan voglio bene come un figlio, dovevano aiutarlo di più"

Redazione

Walter Sabatini è tornato a parlare, come al solito mai banale. L'ex ds della Roma è intervenuto sul canale Twitch de 'La Gazzetta dello Sport', toccando tantissimi argomenti. Con un solo desiderio: “Ho una voglia nevrastenica di tornare, senza calcio sono un uomo dimezzato, perdo l'identità e non so a cosa pensare. La paura delle partite, la tensione, gli allenamenti... Ora mi sento ridotto a brandelli. Non è una mera questione professionale, ma esistenziale. Sono a pezzi senza lavoro”.

Poi il pensiero sulla Roma di Mourinho e l'Olimpico pieno in ogni partita: Non capisco come la Roma possa fare sold out. Sono cose che dovrebbero accadere quando una squadra fa spettacolo, invece avvengono solo perché la gente si fida di Mourinho". E il salto nel passato: "Sono affezionato a tutti i giocatori che ho portato in giallorosso, quello che più mi ha fatto arrabbiare è Nainggolan, a cui voglio bene come un figlio, ma è un delinquente, è uno che se gli metti davanti 7-8 shottini se li beve tutti. Per lui la vita è un gioco, ma ha dei buoni sentimenti. È un esibizionista, avrebbero dovuto aiutarlo di più i suoi compagni, non dovevano assecondarlo ma marcarlo stretto. Lui ha avuto sempre tutto quello che ha voluto, in campo è un giocatore di primissimo piano. Quello che gli ho visto fare a Roma non l'ho visto in altri giocatori”. Poi su Paredes:“Mi sta deludendo, ogni volta che lo vedo in campo mi viene un attacco di rabbia, sta avendo un'indolenza insopportabile. Ma è un buon giocatore, sa verticalizzare come nessuno in Europa. La versione attuale sembra che prenda i tranquillanti”.

"Io - conclude Sabatini - sono un pazzo furioso, se ricordo la mia vita penso di essere l'unico professionista anche per il futuro che è in grado di rifiutare sia l'Inter che la Roma in otto mesi. C'è un deficiente più deficiente di me nel mondo? Penso di no. Il calcio è imperscrutabile, è pirandelliano: succede tutto e il contrario di tutto alla stessa maniera”.