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Sabatini: “Con De Rossi risolveremo tutto. Il crack di mercato deve ancora arrivare”

Walter Sabatini, ds della Roma, è intervenuto questa mattina alla trasmissione radiofonica “Te la do io Tokyo”, in onda su Centro Suono Sport.

Redazione

Walter Sabatini, ds della Roma, è intervenuto questa mattina alla trasmissione radiofonica "Te la do io Tokyo", in onda su Centro Suono Sport.

 

 

Quale è il  grado di soddisfazione del progetto?

Sono moderatamente soddisfatto, i ragazzi stanno facendo bene, sono soddisfatto dell’integrazione tra vecchi e nuovi, questo è il nostro vero obiettivo, se i ragazzi arrivati non fossero stati assorbiti dallo zoccolo duro della squadra sarebbe un bel problema.

Vedendo la rosa della Roma, crede che sognare sia qualcosa di illecito?

È qualcosa di doveroso sognare, non vorrei che noi presi dall’idea di un percorso di lunga distanza dobbiamo rinunciare a essere quello che siamo. Abbiamo la qualità per essere competitivi tutte le domeniche, la vostra considerazione è condivisibile, altre squadre sono più collaudate, sono squadre che se la giocano da anni con lo stesso organico, abbiamo il dovere sempre di provare.

Era un grande estimatore di Vucinic. Non si poteva spuntare qualcosa di più o tirare di più la corda con la Juve?

Se avessimo potuto aspettare e giocare con qualche equilibrismo qualche milione in più si poteva prendere. All’epoca avevamo altre necessità, eravamo reduci dal ritiro e volevo una chiarezza progettuale, chi non ci doveva essere non ci doveva essere, tirarla per le lunghe si,  potevamo prendere qualcosa in più ma non ne valeva la pena, quella scelta bisognava farla in quei giorni. Sono uno che si rivista facilmente, accetto l’idea di sbagliare ma non nei casi di Vucinic e Menez.

Cosa pensa di Gago?

È un professionista esemplare, la vera forza della squadra è l’integrazione è la dialettica interna e il mettersi a disposizione della squadra. Diventerà forte anche sul discorso tecnico, Gago rappresenta un calciatore che dà risposte porisitive in campo, e poi si integra alla perfezione con il resto della squadra

I minuti di Bojan di ieri mi hanno ricordato un fuoriclasse

Certamente i 10 minuti di Bojan di ieri hanno riempito l’occhio, ha fatto percussioni con una facilità, si è presentato timidamente, sono orgogliosissimo di quello che ha fatto ieri Bojan.

Quale è il giocatore di cui è più contento?

Deve ancora venire, spero di poter fare altre cose per la Roma, abbiamo complessivamente lavorato bene ma non sono esaltato. C’è sempre la speranza di poter indivuduare calciatori funzionali al progetto siamo sempre in movimento dal punto di vista intellettuale, siamo molto attivi.

Ha voluto fortemente Lamela

In questo ringrazio la società che mi ha assistito, non è facile starmi dietro, è stata un'operazione importante dal punto di vista economico, si deve integrare meglio nel gioco, si sta allenando con il gruppo da 20 giorni, ha fatto un attività da solo per l’infortunio.

Luis Enrique ha conquistato la piazza giallorossa?

Ha avuto un approccio traumatico, un po' spigoloso, Luis Enrique è una persona onesta, difficilmente mi è capitato un allenatore senza sforzo che si riesce a porsi davanti ai calciatori alla stessa maniera. È un lavoratore instacabile, ha il fuoco dentro, non molla le sue proposta in base ai momenti, siamo molto contenti di quello che sta facendo. Sono certo che i tifosi lo ameranno molto.

La società è pronta a un colpo a gennaio per lo sprint finale?

Il nostro è un laboratorio, un cantiere, è la nostra forza ma anche la nostra debolezza, è ipotizzabile una correzione o un’integrazione. È sicuro che la società nn si sosterrà a un'ipotesi se sarà necessario farlo.

Si è parlato molto di Nico Lopez

Anche se lo fosse non passerà da lui la stagione di quest’anno, è un ragazzo molto giovane, è un ragazzino.

Dei giocatori che lei ha portato chi potrebbe risultare decisivo?

È una risposta che non mi piace tanto, dovrei fare gerarchie che non vorrei fare. La Roma ha avuto un problema relativo al portiere, spero che Stekelenburg  possa recitare un ruolo fondamentale nella nostra stagione.

Rinnovo De Rossi?

Non esiste un punto ma presupposti e quelli sono la volontà del ragazzo che nei comportamenti e nei fatti ha dato la sua disponibilità alla Roma. Il giocatore ha offerte consistenti, dall’altra parte c’è la forte volontà della Roma di trattenerlo. La novità è che noi non abbiamo stressato la situazione, non abbiamo paura dei giorni che passano, siamo sereni e anche il giocatore, che è coraggiosissimo, quando finiscono in una situazione come questa sono assaliti dalla pressione. Vuole rimanere alla Roma, ci rimarrà

È previsto un incontro con Sergio Berti?

La distanza si colma con la volontà di farlo. È una distanza che sarà colmata. Il discorso tempo non preoccupa nè noi nè il calciatore e questa è la novità, siamo sereni cosi come lo è lui. Quello che ci interessa è che trasferisca dei sentimenti che non si acquisiscono in 5 minuti, ho visto la sua esultanza ieri sembrava un ragazzino che aveva vinto il titolo nazionale. Ha un trasporto formidabile.

De Rossi disse che se dovesse andar via la Roma prenderebbe altri giocatori importanti come lui

È una necessità che non abbiamo, questo fa al carattere del giocatore, gli piace sfidare tutto e tutti con il suo linguaggio, ha detto una cosa anche vera, è stata una sorta di provocazione simpatica.

I tifosi della Roma sono cosi difficili?

È stimolante, l'ambiente romano è un grande dilatatore, io so quello che dico, non cambio linguaggio rispetto all’intervista che faccio. Quando ho detto quella cosa sono diventato improvvisamente laziale, ho fatto riferimento a stato emotivo cristallizzato di 5-6 anni fa, serviva una grande fede per lavorare là. Ci rido sopra ma non troppo, non mi piace essere etichettato cosi.

È più bello essere della Roma o della Lazio?

La Roma rischia di diventare una malattia, e io sono già contagiato.