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Sabatini: “La Roma non mi manca perché la seguo. Torino ottima piazza per Iturbe”

L'ex ds giallorosso è stato intercettato a Londra da Sky: "Mi mancano la quotidianità e il calcio ma torno presto"

Redazione

Walter Sabatini è stato intercettato a Londra da Sky Sport in compagnia dell’avvocato della Sampdoria Antonio Romei. Queste sue parole dell'ex dirigente romanista:

Che ci fa a Londra?

Guardo partite, è l'unico posto dove si gioca.

La Roma le manca?

Non mi manca perché vivo le partite che giocano, le cose che fanno tutti i giorni con la stessa intensità ed emozione di sempre. Manca la quotidianità ma la squadra la sento ancora mia. Mi manca il calcio, ma presto torno.

Insieme all'ex ds giallorosso è presente Romei, avvocato della Sampdoria.

Torreira?

Se fossi stato ancora in carica e avessimo avuto questo incontro così com'è stato avrei chiesto Torreira o un altro giocatore.

Iturbe?

L'abbiamo pagato molto, il Torino meno ma sempre tanto. Farà ancora in tempo a esprimere il suo valore ha solo 23 anni, è stato vittima di un suo stato d'animo e a Roma è stato tutto molto difficile. Era partito bene, ha segnato in Champions e con la Juventus. Poi ha avuto un infortunio e ha fatto un'attività non all'altezza di quello che può e che ci si aspettava da lui. Il Torino è un'ottima piazza per rigenerarsi e riprendere a marciare uscendo da questo ruolo di marginalizzato. Nel calcio va tutto contestualizzato. Quando è stato acquistato c'erano i presupposti per farlo e a Roma c'era tanta voglia di fare questa operazione. Veniva giovanissimo da un ottimo campionato al Verona dove si giocava un altro tipo di calcio. Sono venuti meno alcuni presupposti che l'hanno reso calciatore importante. Ha tempo per redimersi, non deve accontentarsi della mediocrità, ha delle qualità assolute che deve tirare fuori.

Le eresie del calcio?

Sono del tutto positive. Seguo alcune società che hanno fatto scelte coraggiose, come Samp e Atalanta. Hanno fatto campagne acquisti giudiziose prendendo ragazzi giovani e facendo giocare giovani italiani giocando un calcio molto propositivo. Da questo punto di visto dico che esiste un'eresia nel calcio dove le piccole giocano un calcio da grandi.