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Sabatini: “Garcia non andrà via finché non vincerà lo scudetto. Abbiamo centrato gli obiettivi di mercato prefissati” – VIDEO – AUDIO

Il ds della Roma in conferenza stampa: "Rongoni è un professionista e continueremo a lavorare con lui. Non ho preso un terzino perché mi fido di Maicon e Torosidis. Doumbia ha numeri imbarazzanti"

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Un fiume in piena. Come sempre. Walter Sabatini, non è mai banale nelle sue conferenze stampa. Il ds giallorosso soffre molto questo momento deficitario della squadra. E' un uomo che vive con intensità ogni sua giornata da romanista e in quanto tale, non accetta che la formazione guidata da Rudi Garcia molli gli obiettivi prefissi ad inizio anno. Altri obiettivi erano quelli di mercato. Tutti raggiunti stando a sentire il dirigente umbro. "C'è stato un ritardo dovuto a situazioni contingenti del mercato. Alla fine però, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, fatto salvo che volevamo avere prima dei giocatori che ci servivano". Tre i giocatori acquistati dalla Roma. Ibarbo, Doumbia e Spolli. Una la cessione importante: Mattia Destro. Tutte mosse di mercato spiegate con chiarezza da Sabatini. "Spesso prevale l'istinto, abbiamo preso giocatori forti e abbiamo fatto delle scelte strategiche. Abbiamo sacrificato Destro che per una serie di motivi, era messo a disagio: l'alternanza nell'impiego domenicale e una insoddisfazione generale. Se tornerà saremo orgogliosi, se non lo farà avrem fondi da investire.Lo abbiamo sostituito con un giocatore che segna con numeri imbarazzanti. Quando ero al Palermo, mi aveva abbagliato. Si muove con destrezza incredibile e siamo contenti di averlo preso". Le perplessità dei tifosi, però, sono parecchie. Gli esterni bassi come Maicon, Cole e Torosidis sembrano essere in netta difficoltà e nonostante questo, la società non ha voluto investire in quelle zone del campo. "Maicon soffre saltuariamente. Non abbiamo acquistato nessuno perchè ci fidiamo di Maicon, e ci fidiamo di Torosidis che fa sempre la sua partita senza problemi. La Roma non boccia Maicon, lo aspettiamo, è un giocatore che continuerà a lavorare bene per la Roma come lo scorso anno".

Si, tutto bene. Ma le cose non tornano. Perché la Roma non gioca più come l'anno scorso e da quasi due mesi, ormai, sembra aver perso fiducia nei propri mezzi e nella possibilità di fare risultato aggredendo l'avversario e imponendo il proprio gioco. Tutte caratteristiche della squadra di Garcia. "La prima partita col Bayern ci ha creato qualche disagio, abbiamo subito una sconfitta inaspettata. L'ho colto come un segnale di cambiamento di motivazione dei calciatori. Sono cose spontanee, ma la Roma continua ad allenarsi come sempre ha fatto, con le unghie e coi denti. Adesso dobbiamo minimizzare i tempi, tornando ad essere quelli che eravamo e riprendere quella stima generale che ci faceva pensare come al nostro compagno, come il miglior giocatore in campo. L'allenatore lo sta facendo, dobbiamo tornare la Roma 'che tremare il mondo fa' ". Per far tremare il mondo, però, servono giocatori all'altezza. Giocatori che possano risolvere la partita in qualsiasi momento, quando la squadra non riesce ad esprimersi al meglio. La società di Pallotta ha messo sul piatto quasi 50 milioni per comprare Iturbe, Doumbia e Ibarbo. Molti si chiedono se non era meglio spenderli per un solo grande giocatore. "Il mercato non si fa in questo modo. In questo modo ho tre giocatori, non uno. In più le cifre non sono queste. Iturbe non è stato pagato 31, ma 22 più commisioni da 2-3 milioni. La Roma vincerà lo scudetto con il presidente Pallotta. Se non sarà quest'anno, sarà il prossimo. La Roma aumenterà i suoi ricavi nei prossimi anni, che gli permetteranno di realizzare acquisti sempre più importanti". In questi giorni, fatti da risultati non esaltanti, è finito sulla graticola anche Rudi Garcia. Il condottiero francese, l'anno scorso, sembrava davvero il valore aggiunto di questa squadra e di questa società. Era riuscito a ribaltare una situazione molto deficitaria, quale quella dopo il nefasto derby del 26 Maggio. Sabatini lo conferma a pieno regime. "Garcia ha sempre lo stesso spirito, è rimasto qui rifiutando offerte che altri avrebbero accettato. Rimarrà qui. Non andrà via, finchè non vincerà lo scudetto". Chiosa finale su Pjanic e la prossima sfida sulla Juve. Due temi davvero molto scottanti. "Pjanic voglio che diventi un leader di questa squadra. Purtroppo ha un problema tendineo che lo fa giocare in modo diverso. Un esempio è come si approccia alle punizioni: prima le aggrediva, pensando di poter far male al portiere. Ora ci si avvicina in modo più titubante. Sulla partita giocata contro la Juve, non facciamo altri commenti. Aspettiamo con ansia quella da giocare". La Roma deve riprendersi. Deve ricominciare da dove aveva iniziato, macinando gioco e sconfiggendo gli avversari. Con la forza, la determinazione ed anche un po' di superbia che Garcia e tutta la società erano riusciti ad imprimergli.

Di seguito, le parole del ds Sabatini in conferenza stampa:

Ieri ha parlato di ritardo nel mercato della Roma? Da cosa sono dipesi?

C'è stato un ritardo dovuto a situazioni contingenti del mercato. Dobbiamo tenere sotto controllo anche altre situazioni. Avevamo già individuato gli obiettivi che però si sono allungati. Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, fatto salvo che volevamo avere prima dei giocatori che ci servivano. Sono soddisfatto, con un po' più di fortuna avremmo potuto chiudere prima qualche operazione. Quello che volevamo fare l'abbiamo fatto e mi ritengo soddisfatto.

Lei sceglie ogni giocatore con scrupolo maniacale: perché ha scelto proprio Doumbia, Ibarbo e Spolli?

Scrupolo maniacale che sconfina nell'istinto. Spesso l'istinto è importante in questo tipo di circostanze. Abbiamo preso giocatori forti e abbiamo fatto delle scelte strategiche. Abbiamo sacrificato Destro perché vi era una serie di motivi che lo mettevano a disagio, come l'alternanza nell'impiego domenicale e una insoddisfazione generale. Destro è un giocatore forte, che quando io l'ho preso, e quando la Roma ha preso lo abbiamo fatto con fede incrollabile. Crediamo possa essere il futuro centravanti della Roma, ne ha tutti i requisiti. Adesso è in prestito al Milan. Si vedrà, è una situazione in divenire, perciò può tornare così come non tornare. Se tornerà saremo orgogliosi, se non lo farà avremo fondi da investire.

Abbiamo sostituito Destro con un giocatore talmente prolifico che i numeri sono imbarazzanti, quasi impossibili da concretizzare. Ha una media realizzativa di 0.90. Solleverete voi il dubbio per aver giocato in un campionato considerato depresso, ma tutti i campionati propongono difficili da affrontare per ogni calciatore. Si è anche espresso a livello Europeo, in Champions League e in Europa League. Io ho avuto la sfortuna di incontrarlo quando ero al Palermo, 4 o 5 anni fa, e in quella circostanza mi aveva abbagliato. Gioca con una velocità, una destrezza, una fame di gol, una voglia di gol, che si manifesta in tutti i suoi movimenti dentro l'area di rigore, quindi siamo contenti di averlo preso. Tornando alla questione iniziale del ritardo nel mercato, prendo atto e confesso che le operazioni si concretizzano quando tutte le componenti sono pronte. Doumbia sarà presto da noi, giocherà questo match stasera e vedremo se poi farà la finale del terzo-quarto posto o del primo-secondo. Il campionato è lungo, gli impegni sono pregnanti e importanti. Siamo usciti disgraziatamente ieri dalla Coppa Italia ma ci tuffiamo subito e immediatamente sull'idea di poter concorrere e vincere, o provare a vincere l'Europa League. E' un torneo di grande importanza e può essere propedeutico per la futura Champions League che considero un obiettivo minimo da non perdere, anche se dobbiamo stare attenti alle squadre che stanno crescendo, segnatamente il Napoli. Ritengo che difendere il nostro secondo posto, in maniera estremamente determinata, può essere un buon presupposto attaccare il primo posto, nel quale crediamo ancora.

La Roma attraversa un momento difficile. Come mai non avete preso un terzino? Maicon fa molta fatica, ha avuto qualche infortunio Torisidis, qualche difficoltà Cole.

Precisiamo: Maicon soffre saltuariamente. Quella di non comprare un terzino è stata una scelta tecnica: ci fidiamo di Maicon, ci fidiamo certamente di Torosidis che non ha mai tradito, nel senso che salvo qualche sbavatura in campo ha sempre fatto la sua partita. Sa sempre quello che deve fare e non ci ha mai deluso. Maicon sapevamo di qualche sua sofferenza, ma è un giocatore che ha una soglia di sopportazione del dolore molto alta. Ieri sera per esempio è stato stroncato dalla critica, ma inviterei tutti voi a rivedere il primo tempo di proposto da Maicon: cambiereste idea. Poi nel secondo ha subito un cambio di gioco straordinario di Badalj, e lì è stato preso in contro-tempo perché stava chiudendo al centro e da lì è nata la tragedia del dire: "ci hanno bucato a ripetizione a destra". Non è vero, in quella circostanza, su un cross anche deviato, strozzato, abbiamo preso goal. Poi anche dopo l'uscita di Maicon si è ripetuta sulla stessa fascia una situazione del genere, Loro hanno attaccato bene le fasce laterali e siamo andati in difficoltà. Maicon non è un giocatore che la Roma boccia sappiamo perfettamente delle sue qualità e possibilità e quindi lo aspettiamo, con tutti i problemi che si porta dietro, ma come ho detto è un giocatore che continuerà a lavorare bene per la Roma come l'anno scorso e lungamente anche in questo.

In questo momento di difficoltà stavate aspettando con ansia questi nuovi acquisti. Gervinho è ancora fuori e tornerà insieme a Doumbia. I nuovi arrivati possono risollevare la Roma?

Siamo in una situazione contraddittoria. Noi auspichiamo che i nostri giocatori si impongano a livello internazionale e che quindi vincano la Coppa d'Africa, ma ammetto, anche in una maniera se volete, che avrei preferito l'eliminazione della squadra. Ma poi così non è stato; sono andati avanti e siamo felici per loro perché l'orgoglio per un risultato ottenuto in una competizione come questa, alla quale gli africani tengono tantissimo, ci mette in una condizione di disagio. Non sappiamo cosa fare, forse preferiremmo una eliminazione... ma poi essendo loro nostri giocatori, a cui vogliamo bene e che rispettiamo, tocca augurarci che arrivino fino in fondo. Ci sono contingenze molto sfavorevoli e totalmente impreviste perché per esempio  in un momento di crescita di Iturbe abbiamo perso anche lui che avrebbe surrogato tranquillamente all'assenza degli altri due. E' un momento così, ne prendiamo atto. Siamo vittime di una congiunzione astrale molto, molto negativa. Ne sia testimonianza il fatto che si è presentato qui un Ibarbo, che abbiamo presentato con grande orgoglio perché lo reputiamo un calciatore con tutti i crismi del campione non ancora espresso, e quindi l'obiettivo nostro sarebbe stato acquisire questa qualità intrinseca, fatta di velocità, tecnica e intraprendenza, e trasformarla in una direzione diversa, quella del campione che inciderà sulle partite. Purtroppo, dicevo, l'abbiamo fatto arrivare in sala stampa con una contrattura. Una cosa risibile da un certo punto di vista, quasi comica, molto imbarazzante per noi, ma che non sarà così grave da non farlo recuperare in fretta.

(AUDIO, Parte 1)

La Roma aveva iniziato come lo scorso anno: giocando bene, ottenendo buoni risultati. Poi è arrivato il doppio appuntamento col Bayern: è un caso che da quel momento la squadra ha cambiato ritmo? Oppure avete perso fiducia? Mi riferisco anche alle dichiarazioni di Garcia: "Andiamo lì per limitare i danni".

Quella di Garcia era una strategia per approcciare la partita: far abbassare la guardia dell'avversario, simulare una dismissione di impegno e possibilità per condizionare l'avversario. Nella testa di Garcia non c'è mai la sconfitta, o la sconfitta a minimi termini. Sperava di vincere la partita, usando un trucco. Caso mai è stata la prima partita contro il Bayern a crearci qualche disagio; ci siamo confrontati con una squadra nettamente più forte di noi e abbiamo subito una sconfitta esagerata. Lì si sono verificato dei piccoli segnali, qualcosina nella squadra si è perso. Prima c'era un'idea di mutuo soccorso in campo e quindi mai e poi mai, Robben avrebbe potuto proporre la sua giocata storica, senza che un giocatore della Roma avesse portato un raddoppio. Quell'episodio l'ho colto come un segnale di cambiamento di motivazione dei calciatori. Non c'è dolo in questo, non c'è nessun pensiero volontario che li condizioni. Sono cose spontanee, si perde a volte la voglia di stare attaccati a un risultato con le unghie e con i denti, cosa che questa squadra per un anno e mezzo ha fatto e che continuerà a fare, fatto salvo questo periodo non di particolare fortuna. Non mi appello alla fortuna perché mi pare un argomento ozioso però ci sono situazioni che non funzionano in questo momento. Ma noi abbiamo una squadra, abbiamo un gruppo coeso di ragazzi, che hanno un criterio di solidarietà e di aiuto reciproco che ci ha portato a giocare in modo vincente. Tutto questo tornerà, ci sta, sono scivolate, piccoli collassi che durante un attività possono verificarsi. Il nostro problema ora è minimizzare i tempi per tornare ad esser quelli che eravamo, recuperando quella... non autostima perché sarebbe riferito all'individuo... quella stima generale che permette di pensare al compagno come 'il miglior giocatore in campo'. Il miglior giocatore in campo, per poter essere tale, deve essere aiutato. Queste sono cose che il mister già sta dicendo alla squadra e questi sono piccoli passi che ci porteranno a tornare ad essere la Roma che "tremare il mondo fa". La Roma tornerà ad essere forte e competitiva. Lo sarà quest'anno e certamente nei prossimi anni. Il mister ha parlato, con l'avvallo mio e della società, di scudetto (e ci crediamo ancora, per altro). Noi per attaccare lo scudetto dovremo però ora essere tanto ma tanto bravi oggi ad difendere la seconda posizione. E' un'idea fissa nella testa della proprietà: Jim Pallotta crede di portare questa squadra ai massimi livelli e ci riuscirà, a prescindere dal conduttore o dai personaggi intermedi come posso essere io.

La Roma ha fatto un mercato in cui sono stati comprati tanti giocatori. Lo giudico un buon mercato in cui forse si è persa un po' di personalità. Quindi quale può essere stato il problema: secondo me, su tutti, il doppio impegno. La Roma non è riuscita a gestirlo: a fronte di questo l'anno prossimo ci saranno giocatori a cui è stato rinnovato il contratto: De Sanctis, Maicon a cui è stato rinnovato il contratto. Totti avrà un anno in più, Strootman rientrerà da un lungo infortunio. Avete impegnato molte energie economiche: potete tranquillizzare i tifosi che si migliorerà? E' difficile, dal mio punto di vista, dire che l'anno prossimo ripartiamo meglio perché le difficoltà di quest'anno si riproporranno con un anno in più.

I contratti di questi giocatori non li considero sprecati, sono importanti per noi. Ripeto, siamo all'interno di un percorso che non riteniamo concluso: dobbiamo difendere il secondo posto attaccando il primo. Questi ragazzi meritano la Roma, hanno un contratto anche per l'anno prossimo perché devono sentirsi dentro il nostro progetto, che è un progetto in evoluzione, sia di oggi che di domani. Poi siccome del doman non v'è certezza, e perciò ovviamente potrei trovare delle alternative... ma per quando riguarda Maicon, mi ritrovo ancora a difenderlo ma non ce ne sarebbe bisogno, perché non è lui il punto debole. Chi ieri l'ha indicato come punto debole ha dato un giudizio superficiale, perché alla fine del primo tempo era lui il vero problema della Fiorentina. Ha attaccato la fascia 7-8 volte, portando un fraseggio offensivo molto fastidioso per gli avversari. Nel secondo è calato, come era prevedibile ed ha subito un colpo che l'ha un po' condizionato. Ha semplicemente subito un cambio di gioco molto ben fatto, da cui è venuto in modo fortunoso il loro goal. Non si può bocciare per questo la prestazione di Maicon: si può dire che è andato in calando. Ci fidiamo di lui e, se non sarà così, abbiamo una alternativa come Torosidis che spesso è stato definito come un giocatore dall'alta affidabilità. Tra le altre cose, il mister ha cercato di imporre Florenzi con terzino e con ottimi risultati. Abbiamo l'antibiotico e le medicine necessarie per riprenderci.

Una domanda che una parte dei tifosi romanisti si sta ponendo, anche dopo la chiusura del mercato: avete preso Iturbe, Doumbia e Ibarbo spendendo cinquanta milioni. Potevate usarli per prendere un grande attaccante come Higuain? E' vero che vi è stato offerto la scorsa estate?

Non è così. Non conoscete De Laurentis. Ha una clausola da 100 milioni Gonzalo Higuain! Non è così che si fa il calcolo: non è vero che abbiamo speso così tanto, abbiamo speso di meno, e poi così ho preso tre giocatori, non uno. Higuain è un giocatore determinante, ma determina tanto per essere arrivato terzo l'anno scorso e probabilmente ci arriverà anche quest'anno. Questo nonostante io rispetti molto il giocatore, secondo me uno dei più grandi attaccanti d'Europa. Ma quando qualcuno di voi ipotizza acquisti di un certo tipo: ad esempio, senza polemizzare, ho dovuto leggere anche che Cristiano Ronaldo costava 30 milioni. Se costava 30 milioni quando era uscito dall'asilo era un conto, ma come si fa a dire una cosa del genere? Intanto Iturbe non è stato pagato 31, ma 22 più commissioni per un totale di 2-3 milioni. Dopodiché la sgommata che ha fatto a Firenze che degli amanti del calcio come voi dovrebbero aver apprezzato, e saputo proiettare nel futuro. Questa società, Jim Pallotta, vuole vincere lo scudetto. Se non sarà quest'anno, sarà il prossimo. Non cancelliamo la parola scudetto: non dobbiamo né vergognarci né avere paura. Qui c'è una società che sta facendo un lavoro incredibile in tutto il mondo per far sì che la Roma possa lottare ogni anno per lo scudetto. Vi invito a pensare che Cavani, per esempio, costerebbe l'intero ricavato della società in un anno. Per il prezzo della cessione e della gestione del salario. Che gli racconto ai tifosi? Che spendo il nostro ricavato per comprare Cavani? Doumbia, vi sarà sfuggito, ha una media goal di 0,9 a partita. Di questo acquisto, mi assumo le responsabilità. In Russia non è più facile far goal, informatevi a riguardo. La Roma aumenterà i suoi ricavi nei prossimi anni, che gli permetteranno di realizzare acquisti sempre più importanti.

Ci sono molte perplessità sul procuratore, su questa condizione fisica della Roma, se ce la può spiegare.. Poi sui giovani: perché Garcia non ci punta abbastanza? A noi Paredes e Uçan erano piaciuti tanto in preparazione

Se i giovani devono giocare quando non sono pronti per vedersi dare 4 in pagella magari alla prima partita, allora magari meglio che non giochino. La Roma richiede risultati immediati e coi giovani spesso si rischia. I nostri investimenti sui giovani non incidono sul bilancio della prima squadra. E' una politica della Roma, l'esempio è Tim Jedvaj su cui abbiamo fatto una comunque una buona plusvalenza. Non possiamo chiedere a Garcia di far giocare i giovani e raccogliere grandi risultati. Questa politica però non cambierà, continueremo ad insistere. Paolo Rongoni è un professionista che lavora 12-13 ore al giorno. Ci sono stati alcuni infortuni muscolari, ma non si può imputare tutto al preparatore. Continueremo a lavorare con lui e si stanno anche studiando nuove metodologie di lavoro col mister.

(AUDIO, Parte 2)

Avevate scelto altri giocatori all'inizio come Salah, Luiz Adriano... Avete scelto altri obiettivi? Avete venduto Destro: pensate di guadagnarci qualcosa?

Non posso rispondervi. Altrimenti vi svelerei cose di mercato che non si possono dire. Certe volte sembra che la Roma tratti molti giocatori ma non è così. Sono giocatori che conosco ma che non per forza ho trattato. Su Destro ho deciso io, Garcia lo avrebbe tenuto qui. Ho preferito prendere un giocatore più esperto e mandare Destro a giocare di più nel Milan. Se verrà riscattato, userò le sue risorse in un giocatore che so già chi è. Altrimenti ci punteremo, è un '91 importante.

Sta pensando di andare via prima del contratto?

Non ci penso nemmeno. Resterò qui, con voglia e finché non mi crolleranno i polmoni. Anche l'allenatore resterà qui. E' lui il mister giusto per la Roma, per il suo modo di fare, di rapportarsi coi giocatori: resterà qui, qualunque cosa succederà nei prossimi giorni o nei prossimi mesi.

Garcia si sta assumendo forse troppe responsabilità?

Garcia si sta assumendo le sue. I giocatori li prendo io, con l'avvallo dell'allenatore, fatta eccezione per Gervinho. Nella squadra è cambiato qualcosa di chimico, è un gruppo di professionisti ineccepibili. Sono giocatori incredibili, ma spesso la psiche cambia anche non volendo. L'anno scorso tutti andavano ad aiutare chi sbagliava. Quest'anno si rimane spesso nella solitudine dell'errore. Questo però non dipende da qualcosa di voluto, ma dalla psiche interna di ogni giocatore. Ci vuole un lavoro straordinario della squadra, prima di tutto. Dovranno isolare i problemi, allora troveranno loro la soluzione e torneremo ad essere quella squadra che faceva un gioco avvolgente.

E' cambiato il vostro obiettivo? Garcia, qualora non dovesse vincere lo scudetto dopo essersi esposto moltissimo, pensa che avrà la voglia di continuare questo progetto a Roma, a fine stagione?

Non potete tradurmi male. Io ho detto: vogliamo onorare la nostra idea iniziale. Dobbiamo difendere il secondo posto, attaccando il primo. Vincendo le partite, difenderemo il secondo e attaccheremo il primo. Sarebbe sciocco, ripetere la parola scudetto quando abbiamo 7 punti dalla Juve e 4 dal Napoli. Garcia non se ne andrà da Roma, per sua stessa missione, fino a quando non se ne andrà da Roma. Vi dico anche che coraggiosamente lo ha detto di fronte ad offerte che nessun altro, mi potete credere, avrebbe rifiutato.

Si aspetta di più da Pjanic?

Sì e lui lo sa. Mi aspetto che lui diventi un leader, un protagonista di questa squadra. Lo è stato a tratti, sta facendo meno bene in questo momento. Soffre però di un problema tendineo che lo condiziona, gli permettere di giocare, ma condizionato. Un esempio è come si approccia alle punizioni: prima le aggrediva, pensando di poter far male al portiere. Passerà entro pochi giorni questo problema e vedrete che tornerà ad essere il Pjanic che conosciamo.

Pensa che la gara con la Juve abbia demotivato i calciatori sulla lotta scudetto?

E' passata, l'abbiamo persa. Non facciamo altri commenti, aspettiamo con ansia quella fa giocare.