Tra gli ospiti di spicco della seconda giornata del ‘Social Football Summit 2021’ allo ‘Stadio Olimpico’ c’è stato anche Walter Sabatini. L’ex direttore sportivo della Roma ha parlato a margine dell'evento a Calciomercato.it dei giallorossi: “La Roma è una squadra un po’ risicata nei numeri, ma è una buona squadra. Dà sempre l’impressione di poter vincere le partite, c’è qualche distrazione di troppo ma ci sono anche giocatori forti. Abraham è fortissimo, Shomurodov anche, Mancini e Ibanez sono giocatori forti che hanno bisogno ancora di un po’ di esperienza. Appena recupereranno anche Spinazzola saranno assolutamente competitivi. Zaniolo è il miglior giovane italiano, deve recuperare da un infortunio gravissimo e ha bisogno dei suoi tempi. Facendo anche un’analisi individuale dei calciatori la Roma è destinata a fare bene in futuro”.
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Sabatini: “Con Spinazzola la Roma sarà competitiva ma c’è qualche distrazione…”
Le parole dell'ex ds giallorosso: “La Roma è una squadra un po’ risicata nei numeri, ma è una buona squadra. Dà sempre l’impressione di poter vincere le partite, c’è qualche distrazione di troppo"
Poi Sabatini ha parlato della tecnologia nel calcio e del ruolo di José Mourinho: “Non bisogna avere una visione manichea delle cose, serve sensibilità umana, la forza e la voglia di fare cose. Oggi però la tecnologia è diventata necessaria soprattutto per gli allenatori, per esaminare i flussi di gioco, la linea difensiva. Tant’è che che ci sono allenatori che non entrano nello spogliatoio all’intervallo senza aver prima consultato i dati della partita. La tecnologia va accolta con benevolenza ed entusiasmo. Serve una sintesi tra una cosa e l’altra, come effettivamente fa Mourinho, che si circonda del match analyst che gli traduce le cose in tempo reale, poi lui con la sua esperienza determina le scelte. Emozioni? Si trasmettono con le parole e le posture, non con le immagini, con cui si trasmettono solo le correzioni. L’emozione è una cosa interiore, bisogna attivare dei meccanismi che sia Mourinho che altri sanno fare”.
Le parole di Sabatini durante l'evento
Durante l'evento, queste sono state le sue parole: "È improbabile poter frequentare gli uffici dei direttori generali o dei direttori sportivi e la trovo una cosa barbara. Il mio ufficio è sempre stato aperto, lo chiamo l’agorà del calcio ma la mia porta è sempre aperta in modo che possa entrare chiunque si affacci per dirmi qualsiasi cosa. Il giocatore più forte che ho preso in tutta la mia storia mi è stato suggerito da un match analyst che ora lavora con Spalletti al Napoli e si chiama Beccaccioli, che io usavo anche per guardare le partite. È arrivato nel mio ufficio, dove ha trovato la porta aperta, e se fosse stata chiusa magari avrebbe avuto qualche imbarazzo nell’entrare. Mi ha detto ‘Ho visto un ragazzino fare certe cose’. E io gli ho detto ‘Tiralo fuori immediatamente’. Lo abbiamo preso ed è stata una delle operazioni più importanti che abbia mai fatto nella mia storia. E questo ragazzino ha fatto il titolare della Roma a 18 anni per merito di Zeman, che era un allenatore coraggioso, e subito dopo è andato al PSG creando una plusvalenza reale e non fittizia clamorosa. E anche ora a 27 anni è il capitano e il giocatore più rappresentativo del PSG".
"Questo perché la porta del mio ufficio era aperta" - continua -. Se fosse stata chiusa, so com’è la psicologia dei dipendenti, c’è una sorta di di timidezza che ti impedisce di bussare e dire le cose. Io invece la porta aperta mi ha consentito di fare entrare ‘sto ca**o di Beccaccioli’ che mi ha parlato di questo giocatore. Io sono molto curioso e ho immediatezza nel fare le cose, come dovrebbero essere tutti quelli che fanno il mio mestiere, l’ho guardato in tempo reale e l’ho preso. Perché la porta era aperta, tenerla chiusa è una barbarie insopportabile. Non è un conclave, non c’è niente di particolare, non ci sono segreti, bisogna sempre agire alla luce del sole e le parole devono essere ascoltate da tutti".
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