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Sabatini: “A Bruno Conti negato l’accesso al ristorante di Trigoria, è un insulto”

Sabatini: “A Bruno Conti negato l’accesso al ristorante di Trigoria, è un insulto” - immagine 1
L'ex ds della Roma racconta: "Ho parlato con Bruno, è amareggiato e deluso. A Trigoria hanno soppresso il rispetto e la lealtà, così non c'è futuro". Poi la smentita
Redazione

Per la Roma le cose non vanno in campo, ma anche e soprattutto fuori. E non solo per i confronti accesi degli ultimi giorni tra De Rossi e la Ceo Lina Souloukou sulla questione Dybala e il mercato. A raccontare alcuni retroscena, poi smentiti da Bruno Contialcune ore più tardi, è stato Walter Sabatini, l'ex ds giallorosso intervenuto a 'Radio Serie A' non risparmiando anche indiscrezioni pesanti e tutta la sua amarezza. Quella più grave riguarda Bruno Conti, a cui stando a quanto racconta il dirigente, rimasto legatissimo a Trigoria, viene negato l'accesso al ristorante del centro sportivo: "È un insulto al calcio, lui stesso era rammarico e deluso". Sabatini, però, è stato un vero e proprio fiume in piena: "Mi sono state riferite cose inascoltabili che riguardano De Rossi. Il problema della Roma non è la rosa, ma ben altro. È che a Trigoria 'Dio è morto', e non voglio offendere nessuno ma faccio riferimento a un brano di Guccini. È morto perché è stato soppresso il sentimento, il rispetto, la lealtà. Faccio riferimento a cose che mi dicono, chi lavorava fino a un mese fa nella Roma mi ha raccontato cose che con garbo definisco inquietanti. Sono stati allontanati - racconta Sabatini - collaboratori di grande storia nella Roma, allontanati in maniera brusca, coatta. Gli è stato solo comunicato il licenziamento senza motivazioni, fatti accompagnare dalla vigilanza nei loro uffici a prendere le loro cose, perché temevano sabotaggi".

Sabatini: "Bruno Conti fuori dal ristorante di Trigoria un insulto al calcio. I dipendenti si credono dirigenti"

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L'ex ds della Roma continua: "Quando accadono queste cose non c’è futuro per un club. Il calcio vive ancora di sentimenti, che si trasmettono per osmosi. Se l’atmosfera è quella la squadra rimarrà arida. Dico un’altra cosa, insulsa. Un uomo come Bruno Conti, una leggenda del calcio, non solo giocato, miglior giocatore del Mondiale ’82 su Maradona, Rummenigge, Falcao, è stato straordinario anche da dirigente. Il calcio gli deve tantissimo, ha preso e accompagnato bambini fino alla Serie A. Il 30% dei giocatori del panorama nazionale escono da Trigoria. A quest’uomo viene negato l’ingresso al ristorante. È un insulto al calcio. Io non so come fanno le cose a Trigoria, ci sono impiegati che si sentono dirigenti. Vietare l’ingresso al ristorante a Bruno Conti offende il calcio internazionale, non solo romano. Con Bruno tra l’altro ho parlato l’altroieri ed era molto rammaricato e deluso. Io amo il calcio e tutto quello che gira dentro e fuori dal calcio, non posso sopportarla questa cosa. Conti ha prodotto ricchezza per la Roma, non è solo una leggenda riconosciuta in tutto il mondo. Mi vengono in mente giocatori come Scamacca, Aquiliani, Frattesi, Politano, Francesco Totti che è nato nella Lodigiani ma Bruno ha intercettato portandolo a Trigoria. Parliamo della storia del calcio. Conosco questi temi attraverso persone che hanno lavorato con me ed erano nella Roma fino a qualche tempo fa. È una tendenza, le proprietà arrivano e decidono sul conto di persone che neanche conoscono".

La smentita di Bruno Conti

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Alcune ore più tardi, Bruno Conti ha affidato all'Ansa la sua smentita riguardo le parole di Walter Sabatini sulla decisione di alcune persone all'interno della Roma di impedire l'accesso al ristorante di Trigoria al dirigente giallorosso. "Non è mai accaduto, con la famiglia Friedkin il rapporto è sempre stato idilliaco e mi ha tributato il grande rispetto che io ricambio".