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Ruediger: “Nel 2017 c’è ancora chi fa gli ululati razzisti… Sarei stato stupido a reagire”

Il difensore giallorosso: "A Roma sto bene nonostante gli episodi del derby. Totti? Ancora non realizzo di stare accanto a un campione come lui"

Jacopo Aliprandi

Per la prima volta dopo l'infortunio al ginocchio della scorsa estate Antonio Ruediger è tornato tra i convocati della Germania, giocando anche titolare nella vittoria per 1 a 0 contro l'Inghilterra. "È stato veramente difficile recuperare dalla rottura del crociato, ma adesso sono molto contento della mia condizione fisica - ha dichiarato il difensore giallorosso a sportbuzzer -. È stato soprattutto molto difficile dover vedere i miei compagni di squadra scendere in campo mentre io invece dovevo lavorare per ore e ore in palestra".

ROMA - Dal 26 ottobre scorso Ruediger è tornato ad essere uno dei pilastri della difesa giallorossa. Ventisei presenze tra campionato e coppe, nessun gol ma una media voto sopra della sufficienza per gran parte della stagione. Tutto grazie al duro lavoro negli allenamenti: "Qui in Italia la tattica è tutto, infatti a Trigoria passiamo fino a un'ora e mezza ad analizzare video e in campo trascorriamo più di un'ora a studiare la tattica", ha ammesso il centrale giallorosso. Tanto lavoro tattico che non era abituato a fare in Germania: "Ma quella è casa mia - ha detto Antonio -. Sono cresciuto a Berlino e, chissà, magari un giorno potrei anche tornare a giocare in Bundesliga. Ma adesso sono molto contento di stare alla Roma". Anche la città aiuta: "Roma è bellissima e il cibo è eccezionale. Certo, delle volte vorrei un po' più di privacy... I tifosi italiani sono estremi, molto di più che in Germania. Qui la gente è davvero appassionata del calcio, anche se molto dipende dai risultati della squadra: quando vinci ti amano, quando perdi invece...".

RAZZISMO - Ruediger ha parlato di tifo estremo, ripensando anche agli ululati della Curva nord laziale nei suoi confronti: "È un peccato che succedano ancora queste cose nel 2017. Non ho reagito quando li ho sentiti durante il derby perché altrimenti sarei stato uno stupido". Forse è anche per questo che un giorno tornerebbe a casa. "Queste cose non sono mai successe in Germania, neanche nei derby. Anche perché Berlino è una città multiculturale, da bambino non ho mai dovuto affrontare episodi del genere: tedeschi, asiatici, arabi, eravamo tutti insieme e ci siamo sempre rispettati".

TOTTI - E a proposito di rispetto, dopo quasi due anni in giallorosso Ruediger alcune volte ancora non realizza di giocare accanto a un campione come  Totti: "È diventato normale sedermi al tavolo con lui, adesso posso anche parlarci in italiano. Ma poi lo guardo e penso 'Wow, questo è Francesco Totti, ed è seduto di fronte a me'. È una cosa che mi succedo molto spesso".