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Rudi non si fida: Juventus e Napoli le vere favorite

  Fidarsi e’ bene, non fidarsi e’ meglio.

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Fidarsi e' bene, non fidarsi e' meglio.

Il vecchio adagio non sara' nuovo per un esperto di frasi celebri come Rudi Garcia che, nonostante i record della sua Roma e i punti di vantaggio sulle rivali, non se la sente ancora di sbilanciarsi sulla corsa scudetto. Per l'allenatore francese, infatti, la partenza-sprint di Totti e compagni sta distraendo tutti dall'ottimo cammino - almeno finora - di Juventus e Napoli, le vere favorite per il successo finale. "Io guardo solo i numeri: otto vittorie, un pareggio e una sconfitta, dopo 10 partite, e' un ritmo da capolista, da scudetto per loro", sottolinea, alla vigilia della trasferta in casa del Torino. I giallorossi, ancora una volta, scenderanno in campo domani sera dopo le partite delle due avversarie dirette ma, per Garcia, al momento, "non e' un vantaggio o uno svantaggio psicologico". "Noi dobbiamo solo rimanere concentrati, non c'interessano i risultati delle avversarie: quando vinciamo non dipendiamo da nessuno.

E questa cosa puo' andar bene solo se continuiamo la nostra serie – spiega –. E' la nostra ambizione domani, sappiamo che sara' molto dura, ma siamo fiduciosi. Vogliamo che la nostra serie duri piu' a lungo possibile, forse dopo il record italiano arriva quello europeo (di 11 vittorie detenuto dal Tottenham, del 1960/61) che sappiamo non serve a niente, ma puo' essere positivo psicologicamente per il gruppo". Contro il Torino di Ventura ("quando gioca lo spettacolo e' assicurato, perche' segna tanti gol e ne prende anche. E' veramente una buona squadra e vale piu' del posto che occupa in classifica") non ci saranno Castan - squalificato - e Gervinho, ancora indisponibile (l'ivoriano ha effettuato in mattinata esami clinici e strumentali che hanno evidenziato un miglioramento della lesione muscolare, ma dovra' comunque continuare col programma riabilitativo). "L'assenza di Castan non e' un problema, forse per lui e' meglio, cosi' riposa, e al suo posto ci sara' Burdisso che e' un difensore di alto livello, con molta esperienza", annuncia Garcia, prima di confessare invece qualche complicazione di troppo nel reparto offensivo, gia' orfano di Totti: "Se temo la stanchezza? Io penso che si recupera molto meglio quando si vince, e per il momento ho visto una squadra che migliora sempre di piu' partita dopo partita. La sola cosa che mi preoccupa e' che ho a disposizione poche soluzioni davanti. Ljajic e Borriello hanno bisogno di giocare, ma e' difficile disputare tre partite di fila per un giocatore che non possiede il ritmo nelle gambe".

Stando alle dichiarazioni di Garcia non sara' difficile, invece, dire no alle sirene che di certo si faranno sentire in futuro, visto l'eccezionale lavoro svolto a Trigoria. "Se questa esperienza a Roma puo' rappresentare un trampolino di lancio per la mia carriera? Questa cosa del trampolino non esiste nella mia testa – ribatte Garcia –. In Francia hanno detto questa cosa perche' ho passato solo un anno a Le Mans e dopo sono andato a Lille". "Pero' li' sono rimasto cinque anni, lo stesso tempo che ho trascorso a Digione – conclude –. Sono uno che lavora in un club come se la mia carriera dovesse continuare sempre sulla stessa panchina. E qui sto bene, vedremo come andra' la stagione".

(Ansa)