Nel terzo giorno di ritiro della Roma a Pinzolo, è intervenuto a pochi minuto dall'allenamento pomeridiano l'assistente di Eusebio Di Francesco, Vizoco. Il collaboratore ricopre il ruolo di preparatore atletico. Ecco le sue parole:
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Roma, Vizoco (prep. atletico): “Di Francesco ci ha preparato, eviterei la tournée. Perotti impressionante”
Le parole del collaboratore del tecnico giallorosso: "Non andrei in tournée, ma in veste di preparatore atletico dei giallorossi mi sta benissimo"
Come vi siete trovati qui a Pinzolo appena arrivati?
Ci siamo trovati benissimo. Siamo stati accolti bene. Sapevamo che il mister gode dell’affetto dei tifosi che ha maturato nella sua esperienza qui. Noi viviamo un po’ del riflesso dell’affetto che hanno i tifosi della Roma e di tutto l’ambiente nei suoi confronti e siamo contenti di questo. Cercheremo di fomentare l’affetto nei nostri confronti.
Di Francesco vi ha preparato alla Roma?
Sappiamo che Di Francesco ci tiene molto in considerazione. Ci ha reso consapevoli dell'importanza di questo impegno e quindi anche le conseguenze di lavorare per la Roma. Ci ha messi a conoscenza di tutto ciò che ci aspetta, sia nel bene che nelle difficoltà.
Ci racconti come hai conosciuto Di Francesco?
Attraverso un incontro casuale, ammesso che esista il caso. Lui aveva preso un anno di pausa dai suoi impegni, dopo essere stato team manager della Roma. Voleva riflettere sulla strada da percorrere. La Val di Sangro gli disse di fare il nuovo staff. Nel casting c’ero anche io e mi affiancò al mister Pierini e mi disse di seguirlo a Lanciano.
Com’è Eusebio da allenatore?
Devo solo imparare dal punto di vista tecnico. C’è coinvolgimento nei suoi allenamenti da parte dei giocatori. La sua proposta è valida.
Cosa pensi quando senti di una squadra che sbaglia la preparazione?
La preparazione è un anello di un lavoro complessivo fondamentale. E' fatto di talmente tante componenti che non si può ridurre tutto ad un'unico aspetto. E' assolutamente pensare che la preparazione sia sbagliata o perfetta, non esiste.
Prima vedere il pallone fin da subito era difficile, ora è cambiato tutto...
E' cambiato il modello prestativo. Le velocità sostenute e le capacità dei calciatori sono completamente diversi. Anche gli allenatori sono cambiati, prima preferivano giorni in cui si lavorasse solo sull'atletica, adesso vogliono coniugare questo aspetto con il campo. Le richieste di Di Francesco sono molto impegnativi, quindi noi dobbiamo cercare anche di riempire una sorta di serbatoio e dobbiamo arrivare a riempirlo.
I calciatori sono tutti pronti?
Qualcuno un po' meno, qualcuno un po' di più. Però è normale, anche perché alcuni hanno lavorato a casa. E' normale che non arrivino tutti tirato. Perotti mi ha impressionato, ma un conto è lavorare a casa, un altro in campo.
Quanto ci vuole per arrivare in forma?
Dipende, è tutto opinabile. Io penso che ci voglia tempo, così come per l'allenatore serve tempo per inculcare i propri schemi, anche per i calciatori serve tempo. Serve continuità nell'allenamento, perché ti dà i presupposti per migliorare.
L'Europa League vi ha cambiato?
Sì, molto. E' stata un'esperienza assolutamente formativa. Bisognava programmare per giocare 3 partite a settimane con una rosa comunque buona.
La tournée in America cambia qualcosa?
Sì, cambia. Da preparatore dico che non si dovrebbe andare, ma da preparatore atletico della Roma dico che va benissimo. Affronteremo partite impegnative. Adesso serve programmazione.
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