(di Alessio Nardo) Dopo dieci giornate di pura estasi, il pareggio di Torino ha riportato l'ambiente Roma sulla terra. In città, neanche a dirlo, ci si divide tra chi considera l'arbitro Banti il principale artefice del primo stop giallorosso in campionato e chi invece assegna le maggiori responsabilità alla squadra, troppo timida e rinunciataria nella fase decisiva dell'incontro. Aldilà di ogni opinione, domenica sera è emerso un dato di fatto. La Roma non è perfetta. Può sbagliare, può inciampare, ed è necessariamente chiamata a non sedersi sugli allori. I margini di crescita e miglioramento sono evidenti, così come i difetti, sui quali Garcia e Sabatini (nei loro rispettivi ruoli) debbono intervenire.
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Roma verso gennaio: ecco cosa serve sul mercato
(di Alessio Nardo) Dopo dieci giornate di pura estasi, il pareggio di Torino ha riportato l’ambiente Roma sulla terra. In città, neanche a dirlo, ci si divide tra chi considera l’arbitro Banti il principale artefice del primo stop...
Il problema "alternative" è concreto e non va sottovalutato. Lo stesso Rudi, nel post partita di Torino, ha indirettamente ammesso di non disporre di molte opzioni valide, tenendo in panchina dal 1' Ljajic "poiché unica pedina in grado di stravolgere il match in corso d'opera". Dodò e Marquinho, titolari giovedì con il Chievo ed inseriti negli ultimi minuti all'Olimpico granata, continuano a deludere. Inconcludente il terzino brasiliano, confusionario e pasticcione l'ex Fluminense, peraltro schierato insistentemente fuori ruolo. C'è anche chi si sta facendo apprezzare. Torosidis, nell'ultimo mese, è sembrato persino più in palla di Maicon, mentre Burdisso domenica sera non ha fatto rimpiangere Castan. Capitolo a parte per i protagonisti delle ultime due vittorie romaniste: il soldatino Bradley ha la sola colpa di non valere i tre centrocampisti titolari. Con lui in mediana, la qualità generale della squadra si abbassa inevitabilmente. Discorso simile per Borriello, che non può e non potrà mai avere la stessa efficienza (tecnica e tattica) di Francesco Totti.
Qui entra in gioco Walter Sabatini, che a gennaio dovrà tornare protagonista. Difficilmente arriveranno campioni alla Strootman: i due soli acquisti invernali di Marquinho (2012) e Torosidis (2013) insegnano. Ma sperare, in fondo, non è reato. Resta il punto interrogativo riguardante il vice De Sanctis. L'ex Napoli fin qui non ha saltato un minuto e l'auspicio è che possa star bene sino a fine stagione. Verrà prevedibilmente cercata una sistemazione per Julio Sergio, con Lobont e Skorupski mantenuti in organico. Ruoli coperti sia a destra che al centro. Va risolto il rebus Dodò, che gode della fiducia del tecnico, ma che avrebbe bisogno di giocare con continuità per abituarsi ai ritmi del calcio italiano e farsi le ossa. Balzaretti è il titolare, ergo gli spazi per il brasiliano sono ridotti. Non è da scartare l'ipotesi prestito, col conseguente arrivo di un nuovo esterno basso a sinistra.
Poi c'è il centrocampo. Forse il reparto più scoperto, considerato che le uniche due vere alternative al trio titolare Pjanic-De Rossi-Strootman si chiamano Bradley e Taddei. Fin qui mai presi in considerazione (da intermedi) Florenzi e Marquinho. Servirebbe un elemento del livello dei tre "principi". Il sogno? Nainggolan del Cagliari, che Sabatini provò già ad arpionare a fine giugno. Difficile strapparlo a Cellino. L'obiettivo realistico può essere Yohan Cabaye del Newcastle, nazionale francese ed ex allievo di Rudi Garcia a Lille. Nulla dovrebbe muoversi sul fronte offensivo. L'idea Quagliarella, di fatto, è nata e morta il 2 settembre. Complicato rimettere in piedi l'idea del triplice scambio con Juventus e Genoa, se non altro perché Gilardino sta facendo benissimo in Liguria (e se andrà via, sarà per firmare il contratto milionario offertogli dal Toronto) e perché Borriello, in fondo, un suo spazio a Roma se lo è conquistato. Con i recuperi di Totti e Gervinho e l'esplosione in canna di Adem Ljajic, il vero "acquisto" potrebbe essere Mattia Destro. Preziosa risorsa che tutti, Garcia in primis, attendono a braccia aperte.
Chi può partire
Julio Sergio
Romagnoli
Dodò
Marquinho
Caprari
Possibili obiettivi
Un terzino sinistro
Un intermedio di centrocampo
Un esterno d'attacco
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