“Preferisco perdere contro chi è più forte”, è stato lo spot lanciato da José Mourinho dopo la terza sconfitta (su tre) della sua Roma contro la (sua) Inter. Un gol fatto, quello di Henrikh Mkhitaryan a partita finita ieri, e otto subiti sono il pesante passivo dello Special One da ex.
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Roma, un record negativo: sette sconfitte su sette con Inter, Juve e Milan
Non succedeva dall’89, ma fa parte di un processo di crescita. E poi è meglio perdere “contro chi è più forte”, ha detto Mourinho a fine partita ieri
In questa stagione, però, non solo i nerazzurri - che sì, sono più forti e si giocano lo scudetto per il secondo anno di fila -, hanno dato del filo da torcere agli uomini del portoghese: anche con Milan e Juventus, in pratica con le blasonate, la Roma ha portato a casa zero punti su dodici. È la quarta volta che succede dal 1927, e ora non succedeva dal 1988-89: non proprio una stagione da ricordare, dal terzo posto dell’anno precedente, i giallorossi erano scivolati all’ottavo posto (e a vincere il titolo era stata l’Inter, come tra l’altro si auspica Mou per il 2022). Con la Coppa Italia, però, José ha battuto ogni record, perché ne ha perse sette su sette, ma d’altronde anche questo fa parte del progetto di crescita di cui hanno sempre parlato non solo dalla società di proprietà statunitense.
Roma, il progetto di crescita arriva anche dalle sconfitte
Anche ieri, prima della partita, il general manager Tiago Pinto ha ribadito che “nel futuro ci sarà una Roma più preparata per vincere rispetto a prima”. E ancora: “Stiamo costruendo un club che in futuro sarà vicino a vincere”, ha detto sempre lui. Mourinho ha quasi fatto da eco nel post gara, e a domanda esplicita su come si riduce il gap “tra una big e una che lo vuole diventare” ha risposto che, se guarda indietro di tre mesi, vede una squadra cresciuta. Sul profilo del gioco e della mentalità. Cambia, in pratica, che l’Inter fa entrare in corso d’opera Robin Gosens, la Roma si deve accontentare di Nikola Zalewski, un buonissimo giocatore, ma anche “un bambino che fa ancora errori”.
Le sconfitte con “chi è più forte”, insomma, sono contemplate in un percorso che sta portando la squadra più in alto possibile in Conference League. Battuti molti record (anche in negativo), ora è tempo di alzare trofei al cielo.
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