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Roma, un mese fa l’addio di Souloukou: Friedkin ancora a caccia del nuovo Ceo

Roma, un mese fa l’addio di Souloukou: Friedkin ancora a caccia del nuovo Ceo - immagine 1
Dall'addio della Soulokou sono passati esattamente 30 giorni e la poltrona è ancora vuota
Redazione

Domenica sera la Roma ha perso per la quarta volta consecutiva contro l'Inter in campionato. Una partita che ha lasciato nuovamente l'amaro in bocca ai tifosi che si aspettavano di vedere qualcosa di diverso dopo la pausa nazionali, e dove invece hanno assistito alla stessa 'praetexta' di Elfsborg: una formazione confusa, molle e con gli occhi spenti. Non in grado di azzannare la preda anche quando era intontita dagli improvvisi forfait di Calhanoglu e Acerbi.

Sintomi di una società fantasma

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Le analisi tecniche e tattiche della gara che si possono intraprendere sono tante e interessanti, ma ciò che più ha infastidito i tifosi - che hanno manifestato nuovamente il loro dissenso in Curva Sud esponendo vari striscioni - è stata la differenza che si è vista fra Roma e Inter fuori dal campo: in tribuna i nerazzurri erano rappresentati da Marotta, Zanetti, Ausilio, Baccin e Alessio; cinque dirigenti di alto profilo che formano insieme una società solida, presente e con ambizioni chiare. Per i giallorossi c'era solamente Ghisolfi, che da qualche settimana sta cercando di imparare in fretta l'italiano per svolgere dei compiti che non dovrebbero nemmeno riguardarlo e sopperire alle lacune di una società che a un mese di distanza dalle "dimissioni" di Lina Soulokou non ha ancora trovato un valido sostituto. Ai romanisti non è mai importato tanto vincere trofei, ma più sentirsi parte di qualcosa di grande. Sentirsi difesi, rispettati e compresi. Anche per questo molti di loro sono tuttora abbagliati dal Napoleone di Setubal, che li ha fatti sentire al sicuro anche di fronte ad uno dei furti più grandi della storia giallorossa. Certo, quella di richiamare José Mourinho non è una via percorribile, ma negli ultimi mesi i romanisti hanno solamente 3 desideri e tra questi, oltre al ritorno di De Rossi e il recupero del vecchio stemma, c'è quello di un CEO che conosca a fondo l'ambiente italiano e che possa davvero difendere quei due colori che da 97 anni sono una fede.

I nomi per cambiare la Roma

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Da ieri la notizia che i Friedkin stanno seriamente pensando di riportare De Rossi a Trigoria ha ulteriormente acceso la polveriera di Roma, ma tra le possibili mosse riportate da Adnkronos c'è anche quella dell'imminente nomina del nuovo Ceo. Dall'addio di Lina sono passati esattamente 30 giorni e fin dallo scorso 22 settembre i nomi accostati all'ambiente per sostituire Leonardo Vitali (nominato ad interim) sono stati diversi: dalle criptiche parole di Carnevali (attuale A.D. del Sassuolo) presente all'Olimpico in occasione di Italia-Belgio - "C'è un posto libero alla Roma? Fortunato chi lo occupa" - alle ultime voci su Alessandro Antonello, attuale Ceo corporate dell'Inter, che da 3 anni conosce bene la famiglia Friedkin perché membro dell'ECA (di cui Dan è vicepresidente). Passando poi per Claudio Fenucci, attuale ad del Bologna, che conosce bene la piazza dati i suoi trascorsi in giallorosso come parte dell'organigramma societario fra 2011 e 2014. Insomma, sembra che la nuova nomina sia dietro l'angolo: sarebbe la prima fondamentale mossa per cambiare e riscrivere il copione non solo di questa stagione, ma soprattutto di quelle a venire.