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Juric: “La Roma è la mia più grande opportunità. L’obiettivo è la Champions”

Juric: “La Roma è la mia più grande opportunità. L’obiettivo è la Champions” - immagine 1
Le parole del tecnico croato alla vigilia del suo esordio sulla panchina giallorossa
Redazione

La conferenza stampa di Ivan Juric alla vigilia di Roma-Udinese che si giocherà domenica 22 settembre. Il tecnico risponde alle domande dei cronisti e presenta la gara contro i friulani. I giallorossi devono ancora trovare la prima vittoria della stagione

JURIC IN CONFERENZA STAMPA

La proprietà vuole l'ingresso in Champions League, qual è la sua analisi tecnica di questa squadra e quali cambiamenti porterà?

''Penso che la squadra specialmente l'anno scorso con Daniele in una fase ha dimostrato che può lottare con chiunque perchè ha fatto veramente un bel calcio. Secondo me in questi 8-9 mesi di Daniele abbiamo visto tanti concetti che piacciono a me sia il gioco a 3 che l'aggressività, ci sono tanti spunti da prendere e poi magari cercare di amalgamare tutto insieme sia per il possesso palla sia di aggressività in una partita''

Che partita sarà? Sarà una partita sicuramente difficile, il Torino ha una gara in più ma l'Udinese fino a qualche ora fa era prima in classifica. Come l'avete immaginata?

''L'Udinese in queste quattro partite ha dimostrato di aver cambiato mentalità, sono veramente molto forti e stanno esprimendo un bel calcio con giocatori che a me, in passato, hanno dato sensazione di grande potere fisico e tecnico. In questo momento, la vedo come una delle squadre più forti in Serie A , sarà durissima affrontarli. Stanno facendo bellissime prestazioni, tanti punti, possono fare gol in mille modi ed hanno una struttura fisica impressionante'' 

Stavo leggendo alcuni dati relativi al suo Torino, quello che mi aveva sorpreso è che era la seconda squadra per recupero palloni nella metà campo avversaria, dietro solamente all'Atalanta lo scorso anno. Secondo lei questo tipo di gioco, è applicabile anche con questa rosa oppure lei dovrà cambiare un po' la sua filosofia di gioco?

''Come ho già risposto prima, quello che ho visto l'anno scorso nella prima fase di Daniele era una Roma molto aggressiva  che ha fatto partite di grandissima aggressività e mi sembrava anche che i giocatori lo potessero fare. Sicuramente, dovremo riprendere questo discorso e lavorarci su, più di forza fisica e della corsa è la posizione e le conoscenze. Penso che anche a Torino c'erano giocatori che non erano adatti ma facevano benissimo proprio per l'intelligenza nella posizione che assumevano. Quello che ho notato questi giorni è che ci vorrà un po' di tempo sicuramente però sono convinto che la squadra lo possa fare. Può fare pressing alto, accettare certe situazioni magari non tutta la partita da subito. La mia idea è che questa caratteristica che a me piace tanto, è che penso a tutti rimane''

Volevo fare una domanda all'uomo più che all'allenatore. Lei ha accettato un contratto breve, dopo 241 panchine in Serie A questa è la grande occasione della sua carriera?

''Sono tutte le occasioni. Lavoro già da 14 anni tra Primavera, C1, Serie B e negli ultimi 8 anni in A di cui gli ultimi 5 ad un ottimo livello e sicuramente la Roma è la squadra più grande che ho allenato. Senza nascondersi, è una grandissima occasione. Quando capitano queste occasioni, non ci pensi ai contratti. Devi dimostrare che sei in grado di guidare anche una grandissima squadra. Questo è il mio discorso, vedendo la rosa penso che si può fare bene.''

Le volevo chiedere se ha parlato con la proprietà e cosa le è stato chiesto per questi 8 mesi sulla panchina della Roma?

''La proprietà è stata molto chiara e molto diretta. Secondo me stanno facendo un cambiamento societario in senso che la rosa sta diventando molto più giovane, che hanno preso tanti giocatori giovani da sviluppare e da crescere. C'è una buonissima base più esperta, un buon mix. C'è tanto da lavorare, mi hanno chiesto sia i risultati che lo sviluppo di giocatori alzando il livello di tutta la rosa. L'obiettivo della Roma e della società è entrare in Champions, e che ci rimanga nel tempo. Questo è l'obiettivo societario principale''

Che idea si è fatto delle prime quattro partite della Roma di questo campionato? Se i tre punti sono stati motivo di sfortuna, cosa non ha funzionato fino ad ora secondo lei vedendo tutte le partite?

''Non lo so, a tratti ci sono state cose positive e a tratti ci sono state cose negative. Durante la stessa partita vedevamo momenti positivi dove si esprimeva un buon calcio e momenti dove non succedeva. Sicuramente, c'è da migliorare questi aspetti ma non è tutto da buttare assolutamente. Secondo me, Daniele in generale da quello che percepisco qua ha fatto un grandissimo lavoro, di organizzazione del lavoro e del comportamento dei giocatori perchè sono abituati a lavorare bene. La squadra fisicamente sta a un buonissimo livello, poi io vorrei introdurre quell0 che ho detto già prima, certe cose le ho viste anche in passato e secondo me possiamo farle''

Ci sono casi in cui degli esoneri arrivano anche per uno scollamento con lo spogliatoio e non è questo il caso, c'è stata anche abbastanza sorpresa. Come ha trovato a livello mentale la squadra in questi primi giorni e se ha potuto lavorare con serenità?

''Penso che alla base degli esoneri, come ha detto Daniele, quando lui è subentrato sono sempre i risultati. Quello che mi insegna la carriera, come me a Genova, se non fai risultati rischi di essere esonerato. Così è successo a Roma. Io penso che la squadra ha dato tutto a Daniele, è proprio la mia sensazione. A volte subentri e percepisci problemi, io qua non li ho percepiti, penso che la squadra ha dato tutto quello che aveva per l'allenatore, che mi sembra non ci siano stati dei problemi. Penso che l'unica ragione siano stati i risultati come per tutti gli allenatori del mondo''

La Roma ha un fantastico giocatore che si chiama Paulo Dybala, un grandissimo valore aggiunto quando ha il pallone tra i piedi e che obbliga in qualche modo a tenere presente le sue caratteristiche quando la palla ce l'hanno gli avversari. L'anno scorso, infatti, De Rossi ha studiato varie formule per evitare di perdere un uomo in fase di non possesso. Volevo capire se nel suo progetto tattico di questa squadra Paulo lo vede collocato in una certa maniera e come intende sfruttarlo?

''Ho visto tutte e quattro le partite passate, Paulo è intelligente e fa un buonissimo lavoro anche difensivo. E' posizionato sempre bene, poi sappiamo tutti la sua qualità. Io lo vorrei far giocare attaccante destro, da quella parte può rientrare con il sinistro e questi giorni ho visto che fa tutte e due le fasi benissimo. E' chiaro che non deve fare le corse di cento metri e tutto il resto, però il lavoro difensivo lui lo fa con molta attenzione per cui non vedo nessun problema con quella parte del gioco e in attacco, se sta bene, anche in questi giorni ho visto un giocatore di grandissima qualità''

Siccome Dybala e Soulè hanno giocato titolari solo una volta su quattro partite, da quel poco che ha potuto vedere negli allenamenti che ha fatto, possono giocare insieme anche con Dovbyk? O è una soluzione da fare in corso di partita?

''Possono giocare insieme. Dybala non ha giocato per altre vicende. Possono giocare insieme senza problemi.''

La difesa a tre è il suo marchio di fabbrica, in questi anni abbiamo visto delle difese molto fisiche, muscolari e che sanno anche impostare il gioco. Come ha trovato la difesa della Roma e, i tre che intende far giocare domani? In particolare Hermoso, che potrebbe essere la sua prima partita da leader del reparto

''Penso che la difesa è strutturata bene, sono giocatori che sono abituati a giocare a tre, specialmente alcuni di loro. Hermoso è abituato a giocare terzo a sinistra, ci ha giocato tanto. Lui e Hummels hanno fatto buonissimi allenamenti ma non sono ancora al top e lo sanno anche loro. Avranno sicuramente delle occasioni in queste tre partite, però per la difesa, come ho risposto già prima, si parla sempre di fisicità ma a volte un Rodriguez che non ha fisicità e fa tre anni a grandissimi livelli senza questa caratteristica e solo con l'intelligenza. Vuol dire che è importantissimo avere fisicità e vincere contrasti ma altrettanto importante è essere intelligente e trovare bene le posizioni, saper anticipare il momento giusto e muoversi. A volte, i giocatori con anche meno forza fisica riescono ad interpretarlo benissimo. Penso che la forza fisica è importante ma altrettanto importante è l'intelligenza dei giocatori''

Volevo sapere se è riuscito a parlare con Zalewski, che idea si è fatto della sua situazione e se lo aspetta in rosa nei prossimi giorni

''Penso che la cosa si sta risolvendo in modo giusto, penso che è un giocatore che a me piace. Adesso vedremo, ha cominciato ad allenarsi con la squadra e secondo me va nella direzione giusta. Secondo me, può essere veramente importante per lo sviluppo di tutta la stagione''