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Belotti: “La Roma era la mia priorità. La concorrenza con Abraham uno stimolo”

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Il neo acquisto giallorosso: "Non cercavo un contratto che mi tutelasse ma un progetto e una situazione sportiva giusta per me. Penso che la Roma era la miglior opportunità per me. La Roma può vincere tutte le partite"

Redazione

Dopo l'accoglienza e l'ingresso in campo contro il Monza, salutato dall'ovazione dell'Olimpico, Andrea Belotti è stato presentato in conferenza stampa a Trigoria. Il "Gallo" ha risposto alle domande dei giornalisti presenti presso la sala stampa di Trigoria. Insieme a lui anche il general manager Tiago Pinto.

PINTO IN CONFERENZA STAMPA

"Buonasera, siamo qui per presentare Belotti anche se ha già fatto la sua presentazione e ha quasi segnato contro il Monza. Volevo dire due o tre cose importanti. Portare a Roma un giocatore della Nazionale ci ha permesso di migliorare la rosa. È importante per me dire che l'atteggiamento di Belotti è stato molto importante, la sua voglia di venire a Roma è stata pubblica. Cento gol in Serie A parlano per lui, come ho detto sempre per me è importante portare qui giocatori che sentono la maglia e che vogliamo veramente far parte di questo progetto. Belotti è un buon esempio di questo, sono sicuro che qui sarà felice dentro e fuori dal campo".

BELOTTI IN CONFERENZA STAMPA

Dopo sei stagioni in doppia cifra, l'anno scorso hai fatto solo 8 gol. Quali sono le motivazioni? "L'anno scorso rispetto agli altri anni ho avuto una stagione turbolenta. Ho avuto infortuni, gran parte accidentali. Il primo è stato un calcio preso sul perone, un altro è stato muscolare al flessore e un altro un pestone sulla caviglia. Mi hanno tenuto fuori un po' di più rispetto alle altre stagioni. Non è mai facile, quando hai preso la condizione, ritornare in campo dopo un infortunio. È stato tutto un sali e scendi, ho giocato meno rispetto ai miei standard".

Che estate è stata per te? Arrivi in un club dove non hai il posto assicurato, che sfida è per te? “Ho passato un'estate strana, è stata particolare per il mercato. Ci sono stati anche altri calciatori che sono rimasti senza squadra per tanto tempo. La mia priorità era venire a Roma, perché ho trovato un progetto importante e una società con ambizioni. Non cercavo un contratto che mi tutelasse ma un progetto e una situazione sportiva giusta per me. Penso che la Roma era la miglior opportunità per me. Non ci ho nemmeno pensato, è sempre stata la mia priorità ed essendo una grande squadra, sapere che c’è un giocatore forte come Abraham è uno stimolo in più per migliorare e fare meglio. In una grande squadra tutti sono forti”.

Come ti sei allenato quest’estate? Come stai ora, quanto ti ci vorrà per arrivare al top? "È stata un’estate particolare. Quando ho visto che la situazione andava avanti ho preso un preparatore atletico per allenarmi perché le preparazioni erano già iniziate e sapendo che sarei arrivato dopo, dovevo farmi trovare già pronto. Ho fatto due allenamenti e poi ho subito giocato anche se per 10 minuti. Fisicamente to bene, ci sono da affinare i movimenti di squadra e quello che chiede il mister. Devo solo lavorare”. 

In un campionato anomalo come questo, c’è la possibilità di fare più del quarto posto? “E’ una stagione particolare per via del mondiale. La vedo anche come un'opportunità per chi non va al Mondiale di mettersi subito in condizione perché poi da gennaio fino a giugno ci saranno tante partite. La Roma ha una rosa ampia e ci sarà bisogno di tutti. L’obiettivo principale della Roma è vincere partita dopo partita. Quando sono arrivato, già dal primo giorno ho percepito la voglia che c’è di vincere anche in allenamento. La Roma può vincere tutte le partite. In ogni partita dobbiamo focalizzarci sul vincere, poi dove arriveremo si vedrà alla fine. Mai porsi dei limiti”.

Quando c’è stato il primo contatto per venire alla Roma? Hai visto la festa per la Conference? “Il primo contatto c’è stato a luglio ma era più un interesse perché in attacco la Roma era al completo. Nell’ultima settimana il direttore si è informato sulla mia situazione e mi ha chiesto se potevo aspettare 72 ore prima di prendere una decisione. Gli ho dato subito la mia disponibilità perché la mia priorità era venire qui nonostante non ci fosse stato nulla all’inizio. Dopo queste 72 ore il direttore ha richiamato e in due o tre giorni si è fatto tutto. La festa l’ho vista ed è stata molto bella, si è visto tutto l’amore tra la Roma e la sua gente. È stato uno spettacolo fantastico”.

Vieni a Roma e non sei certo di un posto da titolare, come vivi questa situazione? La concorrenza con Abraham? Che emozione è stata ritrovare Dybala? “La concorrenza con Abraham la vedo come un'opportunità. So che è un'attaccante di grande livello ma è una cosa che mi stimola a fare meglio giorno dopo giorno anche in allenamento. La vedo come una cosa positiva per me. È stato bello ritrovare Dybala. Siamo andati via insieme da Palermo, siamo andati tutti e due a Torino ma in squadre opposte e poi ci siamo ritrovati qui. A Palermo eravamo ragazzini, ora abbiamo raggiunto un livello di maturità e personalità che è balzata agli occhi di entrambi”.

Che sensazioni hai avuto martedì? "È stato magico. È stato bello vivere tutto quello che è successo. Prima di entrare sentivo già i tifosi che mi aspettavano. Ho sentito l’affetto della gente sulla pelle. Avevo sentito che c’era il tutto esaurito ma un conto è sentirlo, un altro è vederlo. Sentire tutta quella gente che mi incitava è stato bellissimo. È stato come vivere un sogno. Se avessi fatto gol sarebbe stato perfetto. Sicuramente è stata una serata indimenticabile per me”.