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Dybala: “Presto per parlare di scudetto ma l’obiettivo è vincere. Mou una sicurezza”

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Le parole del nuovo numero 21 giallorosso: "Il progetto è cresciuto molto negli ultimi anni. Ho parlato tanto con il direttore, il mister e il presidente. Mi hanno trasmesso tanta sicurezza sul progetto e non ho avuto molti dubbi"

Redazione

Inizia ufficialmente il Dybala day. La Joya dopo aver solo assaggiato il calore dei tifosi romanisti presenti nel ritiro di Albufeira, quest'oggi riceverà un vero e proprio bagno di folla. Prima dell'evento di questa sera previsto per le 21 al Colosseo Quadrato però, la conferenza stampa di rito per presentarsi davanti ai giornalisti presenti.

TIAGO PINTO IN CONFERENZA STAMPA

"E' una gioia avere la Joya. Per averlo a Roma c'è stato bisogno di un grande lavoro di squadra. Mi sento di ringraziare la proprietà e il loro coinvolgimento in questa trattativa. Il suo entourage e anche il mister che è stato importante. Dybala non ha bisogno di presentazione, in questi giorni mi ha fatto molto piacere vedere il suo coinvolgimento e la sua empatia con la squadra. Ha grande voglia di fare bene per la Roma. Questo acquisto dimostra l'ambizione e la credibilità del progetto. Benvenuto e in bocca al lupo".

DYBALA IN CONFERENZA STAMPA

Trovi una proprietà solida, un allenatore che non ha bisogno di presentazione e una squadra che ha imparato a vincere. Si deve alzare l'ambizione anche allo scudetto? "Credo che sia presto per parlare di scudetto in questo momento. C'è grande voglia da parte di tutti e l'anno scorso la Roma ha vinto un trofeo importante. Il progetto è cresciuto molto negli ultimi anni anche con i giocatori che sono arrivati insieme al mister. A tutti piace vincere e quello deve essere il nostro obiettivo, pensare partita dopo partita e vedere dove saremo più. Al momento ci sono squadre che sono piu avanti di noi ma dobbiamo lavorare in serenità".

Ti sei sentito tradito dall'Inter? "No per niente. Dopo la fine del mio contratto con la Juventus, i miei agenti hanno parlato con molte squadre. Ho un bel rapporto con Marotta ma tante squadre si sono avvicinate. Poi è arrivato il direttore a Torino e le cose sono cambiate"

Ti vedi meglio da seconda punta o da trequartista? Quanto ha inciso la telefonata di Mourinho "Il mister deciderà dove dovrò giocare in base alle partite, sono aperto a fare qualsiasi ruolo. La chiamata del mister è stato un piacere enorme, la prima l'ho fatta con Tiago Pinto e poi mi sono sentito con lui. Ho avuto il piacere di conoscere anche il presidente e suo figlio. Conoscevo alcuni dei ragazzi e la chiamata di tutti è stata una dimostrazione d'affetto. È stato molto importante per me".

Quali sono le certezze che la dirigenza ti ha dato? "La prima cosa che ho chiesto al mister è stato cosa puntavamo a vincere. A me piace vincere e a lui anche, lo ha fatto tanto in carriera. Tutti abbiamo visto la serietà con cui sta lavorando la società, la fiducia del mister e la fiducia che hanno i ragazzi. Questo è molto importante per andare avanti, io darò sempre il massimo e portare la mia esperienza per continuare a vincere".

Cosa ti ha colpito dei tifosi? Esulterai contro la Juventus? "Non esulterò contro la Juventus. Sono molto curioso di vedere cosa succederà questa sera. I tifosi mi hanno fatto sentire il loro affetto già prima del mio arrivo. So che questa è una piazza calda, la gente ci sta vicino sempre".

Nel calcio oggi ci sono sempre meno giocatori che tentano il dribbling. Roma è la piazza ideale per esaltare questa tua caratteristica? "Il calcio è cambiato tanto, ci sono meno dribbling e belle giocate. Alla fine quello che conta però è il risultato finale, tutti vogliamo vincere e questo deve essere l'obiettivo. Ho delle caratteristiche specifiche, farò quello che mi chiederà il mister ma continuerò a fare il mio gioco per aiutare i compagni".

Quali sono state le principali differenze che hai notato con la Juventus? Totti ha inciso sulla tua scelta? "E' da poco che sono qui e ancora devo imparare i nomi di tutta la gente che lavora intorno a noi. Vedo però una società e un club molto organizzato in tutti gli aspetti. Ci stanno aiutando in tutto a me e alla mia famiglia e sono molto contento di come mi stanno trattando. Con Totti ci ho parlato alla partita di Eto'o ma non c'era ancora la certezza di arrivare. Mi ha parlato molto bene di Roma ma non ci siamo sentiti in questi giorni".

È possibile che a Roma si possa vedere il miglior Dybala? “Io lavoro per questo ogni giorno. Mi auguro che possa essere così e sto lavorando per raggiungere la miglior condizione fisica anche in vista del Mondiale. La Juventus è abituata a vincere e ti trasmette quello dal primo giorno e cercherò di trasmetterlo ai miei compagni visto che siamo un gruppo giovane. Porterò la mia esperienza per aiutare a vincere e ad essere positivi anche nei momenti di difficoltà che sicuramente ci saranno durante l'anno”.

L'anno scorso è sembrato che tu non abbia fatto una buona stagione ma i numeri non dicono questo. Si sono sbagliati o è così? È normale che ci siano delle critiche. Quando giochi nella Juventus si chiede sempre di più. Avrei potuto fare più gol e più minuti ma ho avuto qualche infortunio. Per come è iniziato e come è finito l'anno, i miei numeri sono stati i migliori in diversi aspetti. Per quanto sono stato fermo, i miei numeri sono molto buoni".

Cosa è successo con la Juventus? Perché è finito tutto? “Il direttore Arrivabene è stato molto chiaro Avevamo un accordo ad ottobre ma poi la società ci ha chiesto di aspettare. Dopo marzo abbiamo avuto la notizia che non facevo parte del progetto futuro. Non è stato un problema economico, la società ha preso un’altra decisione. Gli ho detto che se questa era la loro scelta per me non era un problema”. 

Più personaggi del mondo del calcio hanno detto che Roma è la piazza giusta per te. Per quale motivo? "Ho parlato tanto con il direttore, il mister e il presidente. Mi hanno trasmesso tanta sicurezza sul progetto e non ho avuto molti dubbi".

La clausola è una dimostrazione di fiducia reciproca. C'è la voglia di aver un rapporto lungo con la Roma? "Penso al campo e a fare bene. È una domanda per il direttore e per i miei procuratori. Penso solo al campo, ad allenarmi, poi spero che il futuro sia felice per tutti".

Cosa pensi di Zaniolo? Potete giocare insieme? Quanto sarebbe importante avervi entrambi? “Tutti conosciamo Zaniolo e le sue caratteristiche. Ho parlato con lui ma la scelta è la sua. Tutti vogliamo avere i giocatori forti in squadra, sappiamo cosa ci può dare ma non mi voglio intromettere nel suo futuro: ci deve pensare lui”. 

In questi tre anni ambisci a prendere la 10? "L'ultimo che l'ha indossata sappiamo chi è e da parte mia c'è moltissimo rispetto. È una maglia importante anche per i tifosi. Per me il numero 21 è molto importante, per la nazionale e per i miei inizi alla Juventus. Spero sia il numero con cui inizierò a vincere anche con la Roma. Poi in futuro non si sa, adesso sono felice con il 21"