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Roma tra liti e sms. Ma il derby?

(di Daniele Petroselli) Poco meno di una settimana al derby, alla partita più sentita della Capitale ma l’attenzione è ancora tutta sulle vicende di Bergamo. Dopo una sconfitta così bruciante, meglio volgere lo sguardo al prossimo impegno,...

Redazione

(di Daniele Petroselli) Poco meno di una settimana al derby, alla partita più sentita della Capitale ma l’attenzione è ancora tutta sulle vicende di Bergamo. Dopo una sconfitta così bruciante, meglio volgere lo sguardo al prossimo impegno, direbbe qualcuno. E invece no.

In una sorta di autoflagellazione, continua ad animarsi di veri e falsi retroscena la questione dell’esclusione da parte di Luis Enrique di Daniele De Rossi dal match contro l’Atalanta.

 

SMS BOLLENTI – Ieri il centrocampista di Ostia aveva cercato si chiudere la questione, spiegando ai media quanto già precedentemente riferito dai massimi dirigenti giallorossi. Oggi invece ecco la seconda parte della vicenda, con il presunto battibecco con il tecnico nella riunione pre-gara con tanto di virgolettato uscito sui giornali, che avrebbe coinvolto anche Simon Kjaer (anche lui poi finito in tribuna) e Simone Perrotta. E dal mattino l’etere romana bersagliata da commenti e polemiche, animate ancor di più (qualora non fosse abbastanza) dalla pubblicazione di un sms a nome di De Rossi all’amico Christian Panucci dopo l’esclusione, che bollava la decisione del tecnico asturiano con un “questo è matto”. Le smentite sono arrivate subito, a partire dal diretto interessato Panucci: "Sappiamo bene chi ha scritto questa cosa, non è la prima volta che scrive queste cose. E' pura invenzione, non c'è niente di vero.Questo giornalista fa così prima di ogni derby: questo se le inventa, perchè è stato messo lì da certa gente, fa il mago non il giornalista. Indagassero sulla sua provenienza, sui motivi per cui lui è lì a lavorare”, la risposta furiosa dell’ex difensore giallorosso, ora commentatore Sky. Ad intervenire poi Franco Baldini, che già dopo la sconfitta era intervenuto ai microfoni di radio e tv per spiegare l’accaduto. Ma prima della conferenza stampa di Gabriel Heinze la secca e dura risposta: Abbiamo scelto la strada della trasparenza, ma forse vi da fastidio. Ho visto il famoso sms di cui si parla e ci sono scritte cose ben diverse, quindi il contenuto riportato è inventato”. Poi è stato il turno di Daniele Lo Monaco, consulente dell’ufficio stampa giallorosso, che invece è tornato anche sull’esclusione di Kjaer, su cui si è creato un altro caso: “La notizia che Luis Enrique non ritiene adeguato Kjaer in mancanza di De Rossi non è assolutamente vero. Rispetto le vostre idee però vi dico che la verità è altra. Leggendo questa mattina i pezzi scritti su questa vicenda (in particolare la Gazzetta) ho pensato che io ero lì e non ho vissuto quello che è stato descritto”. Infine lo stesso Simon Kjaer, che dal ritiro della Danimarca ha voluto smorzare i toni e chiudere la questione.

 

CONCENTRATI SUL CAMPO – Nel menefreghismo generale (forse), intanto la squadra ha continuato il lavoro in vista del derby. Perché è questa la vera priorità ora della squadra, non chiacchiere sterili e inutili su codice etico o altro. Assenti i nazionali, oltre a Rosi, mentre per il resto del gruppo lavoro sulla circolazione palla e schemi offensivi. Due particolari che a Bergamo sono mancati decisamente. E viste le difficoltà ormai conclamate, meglio tornarci sopra tutti quanti. Perché la colpa non è solo dei difensori, come ha voluto specificare Gabriel Heinze in conferenza stampa: “Una difesa non si compone solo di difensori ma di 10 calciatori che devono impegnarsi collettivamente. I primi 2 gol a Bergamo sono state giocate di contropiede scaturite da nostri errori, anche miei e me ne assumo le responsabilità”. L’argentino a suo modo ha provato a tranquillizzare la situazione, mostrandosi fiducioso sulla sicurezza del gruppo, “composto da tanti giocatori nuovi che hanno cambiato casa e cultura”, ma mostrandosi concentrato sui prossimi appuntamenti della Roma, visto che l’ambiente circostante sembra voler fare di tutto per distogliere l’attenzione di tutti, giocatori compresi. Heinze si dice sicuro sull’impegno futuro della squadra, a partire dal derby che però non può e non deve salvare una stagione: “Una partita non salva la stagione. Ho giocato molti derby ma non hanno mai salvato una stagione. Quello che conterà è il risultato finale a fine anno. Per il terzo posto, io penso ad ogni impegno partita per partita, i conti si faranno alla fine”. A rassicurare gli animi poi ci pensa uno dei senatori, Simone Perrotta: “I tifosi possono stare tranquilli, siamo concentrati e daremo il massimo”.

 

GIOIA BORINI – l’unica nota positiva la convocazione di Fabio Borini per l’amichevole della nazionale maggiore contro gli Usa di domani. Una gioia che ripaga le fatiche di un giocatore che, nonostante l’impegno e i gol, non può gioire troppo per la sua Roma. E l’agente prova a spiegare l’animo e il Borini-pensiero: “Ovviamente è una soddisfazione enorme, ma si sente coinvolto nella prestazione negativa della Roma. Il derby? Bisogna dimenticare in fretta le polemiche. Faio penserà alla Nazionale, poi si concentrerà sulla prossima partita”.

 

VOGLIA DI ROMA – E nonostante tutti i problemi e le polemiche, c’è ancora qualcuno a cui la Roma piace. Parola di Christian Eriksen, gioiellino dell’Ajax e accostato alla Roma (visto l’interesse di Sabatini), che svela il suo apprezzamento per i colori giallorossi dal ritiro della Danimarca, magari spinto proprio dal compagno Kjaer: “Si, è vero sono un tifoso della Roma (ride, ndr). Dopo ogni partita con l'Ajax, la prima cosa che faccio è guardare il risultato della Roma e sarei felicissimo di poter vestire un giorno la maglia della Roma”.Mentre Carlo Ancelotti da Parigi ritorna per l’ennesima volta sul suo possibile futuro a Trigoria “basta che Luis Enrique non si arrabbi”. Lui no, ma magari altri…