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Roma, tra i dubbi di Zeman ed il rilancio di Pjanic e Dodò

(di Daniele Scasseddu) – Inizio di settimana in sordina per la Roma: gli uomini di Zeman sono tornati ad allenarsi in preparazione della partita di domenica sera che si giocherà sul campo del Genoa.

Redazione

(di Daniele Scasseddu) – Inizio di settimana in sordina per la Roma: gli uomini di Zeman sono tornati ad allenarsi in preparazione della partita di domenica sera che si giocherà sul campo del Genoa. I nazionali torneranno a disposizione soltanto nei prossimi giorni, tant’è che desta preoccupazione il quasi sicuro impiego di Pjanic contro la Lituania. La buona notizia è la quasi sicura presenza di Dodò, quanto meno nella lista dei convocati.

 

I DUBBI DI ZEMAN - In sei partite, Zeman ha scelto cinque terzetti diversi per il centrocampo della Roma. Sorprendente è stata l’ultima formazione, quella che ha battuto l’Atalanta, dalla quale mancavano sia De Rossi che Pjanic. Ogni centrocampista in rosa, da Florenzi a Bradley, da Tachtsidis a Marquinho, fino ai già nominati De Rossi e Pjanic, ha possibilità concrete di giocare a Genova. Finalmente sono tutti disponibili. Il dilemma tecnico riguarda non solo la scrematura delle risorse ma anche le posizioni. De Rossi e Bradley occuperebbero il ruolo di interno oppure di regista? Pjanic sarebbe staccato di nuovo da Totti e quindi dirottato a destra oppure tornerebbe a fare l’intermedio sinistro? E ancora: Florenzi merita un turno di riposo?

Per De Rossi, affinchè il caso non diventi un caos, c’è solo una via d’uscita: De Rossi in campo, magari dopo un chiarimento con Zeman che faccia seguito alla clamorosa esclusione di Roma-Atalanta e dopo qualche giorno di allenamenti intensi. Un’altra domenica in panchina aprirebbe un cratere nel rapporto tra allenatore e giocatore senza ritorno. Perciò è verosimile che a Marassi una delle tre maglie sia di De Rossi. Rimane da vedere in che ruolo, però. De Rossi preferisce stare in mezzo, nel cuore del gioco, Zeman lo vede meglio da intermedio, come in Nazionale dove venerdì è stato devastante. E’ un dubbio che resisterà fino all’ingresso a Marassi.

Per Pjanic la situazione è chiara: il ct della Bosnia Susic ha già avvertito la Roma: «Pjanic ha riposato contro la Grecia, ma contro la Lituania giocherà». A Trigoria i medici tremano, nonostante l’attenzione con la quale i colleghi bosniaci hanno trattato l’infortunio del giocatore della Roma. Pjanic ha saltato tre partite di campionato per la lesione alla coscia e finora ha giocato soltanto due volte. Serve cautela con le sue fibre delicate, ricordando i problemi dello scorso anno nati proprio dopo una partita della Bosnia. In ogni caso, Pjanic non avrà il posto assicurato: al 4-3-3 di Zeman non si è ancora adattato.

Bradley, invece è appena tornato in campo ma non vuole più fermarsi. Nelle due partite in cui è stato a disposizione, Zeman lo ha fatto giocare. Significa che si fida. Certo, contro il Genoa la concorrenza dovrebbe aumentare: ci sono Pjanic e De Rossi in più. Però era così anche al debutto, il 26 agosto. E Bradley fu il terzo titolare, prima interno e poi regista.

Florenzi invece domani giocherà ancora con l’Under 21. A quel punto toccherà quota nove partite in cinquanta giorni. A 21 anni si può fare, il problema è che Florenzi è un giocatore che per carattere non si risparmia mai, dà sempre tutto in ogni occasione. Il rischio è che il calo che fa registrare spesso a fine partita, possa tramutarsi in un calo di condizione generale. Ma Florenzi è già una garanzia: corsa, impegno, inserimenti e 2 gol segnati finora. Con il Genoa potrebbe osservare un turno di riposo, dipenderà dalle condizioni in cui si ripresenterà mercoledì a Trigoria

Panagiotis Tachtsidis domenica incontrerà la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio anche se nel Genoa non ha mai giocato. Dopo i prestiti a Cesena, Grosseto e Verona è arrivata la chiamata della Roma, dove è stato richiesto espressamente da Zeman. Delle prime sei partite di campionato, il ventunenne greco ne ha giocate ben quattro, le sue prime in serie A. La stoffa c’è, non c’è dubbio: tecnica, visione di gioco e capacità di verticalizzare la manovra proprio come piace all’allenatore giallorosso. La sensazione è che tra poco la Roma si ritroverà tra le mani un centrocampista coi fiocchi.

APPRENSIONE PJANIC - Un mese dopo riecco Miralem Pjanic. Era il 16 settembre quando il centrocampista era sceso in campo l’ultima volta. Domani si rimetterà gli scarpini ma indosserà la maglia bianca della nazionale bosniaca. Una notizia, né buona né cattiva, per la Roma. O forse tutte e due. Da una parte c’è la certezza che Pjanic sia in buona forma, dall’altra c’è la preoccupazione di una possibile ricaduta. A Trigoria avevano esplicitamente chiesto al giocatore, al ct e allo staff medico bosniaco di non far giocare il centrocampista nelle due partite di qualificazione al Mondiale brasiliano. Nella prima partita giocata in Grecia la richiesta della Roma è stata esaudita. Nello 0-0 di venerdì il romanista è rimasto 90’seduto in panchina.

Domani c’è la Lituania e la notizia è che Pjanic ci sarà. Ieri Safet Susic, ct della Bosnia ha detto: «Si è allenato regolarmente come tutti gli altri. Martedì scenderà in campo. Probabilmente sarà l’unico cambio nella formazione iniziale rispetto alla partita che abbiamo giocato in Grecia». Un piccolo sgarbo alla Roma e a Zeman che punta molto sulla classe del centrocampista che però quest’anno lo ha potuto utilizzare soltanto in due partite. Di certo lo sgarbo il ct Susic non lo ha fatto al suo giocatore. «Purtroppo non sarò in grado di giocare in Grecia – aveva detto Pjanic giovedì scorso -. Però con lo staff medico faremo di tutto per far sì che possa arrivare al cento per cento all’incontro di martedì con la Lituania. Spero che sarà così». E così è stato, con buona pace di Zeman e della società giallorossa. Ci aveva provato la Roma a convincerlo di risparmiarsi ed è stato lo stesso calciatore a confermarlo«La Roma voleva che non giocassi queste partite visto il mio stato di forma, ma alla fine ha vinto il desiderio di essere qua, l’ho spiegato alla società». Un spirito patriottico che anche l’anno scorso è stato alla base di qualche attrito con la società giallorossa. Domani Pjanic  sarà in campo per aiutare la sua Nazionale ad arrivare a Brasile 2014. Una partita da giocare al meglio per poi ripresentarsi a Trigoria finalmente in forma, pronto a dimostrare sul campo il suo valore.

LA RINASCITA DI DODO’ - José Rodolfo Pires Ribeiro, per tutti Dodò, sarà la grande novità della Roma nella sfida di Genova. Finalmente dopo tre mesi e mezzo sarà a disposizione. Se poi potrà giocare un minuto, 90 o nessuno, dipenderà da Zeman.Dodò è atteso come il giocatore capace di dare più equilibrio al 4-3-3 di Zeman e la spinta ideale sulla fascia sinistra. Sabatini lo considera un predestinato, Zeman non vede l’ora di poterne sfruttare tutte le qualità. Lui, invece, in questo momento ha dentro solo una voglia pazza di scendere in campo e di riprendere quel volo interrotto il 16 novembre 2011, quando un’entrata «criminale» di Fabian Bolivar, capitano dell’Internacional di Porto Alegre, gli ha distrutto il ginocchio sinistro.

Con Dodò come cambia la Roma?Nell’idea di fondo c’è lui come titolare della fascia sinistra, con Balzaretti  a destra, come Federico ha già fatto anche in Nazionale. In un colpo solo, Zeman risolverebbe il problema degli esterni difensivi, considerando che Piris si è dimostrato non all’altezza e Taddei è «adattato». La Roma, anche per questo, non vede l’ora di averlo a disposizione. E, forse, quell’attesa è davvero quasi finita.